Capitolo 2-Parole non dette.

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"A volte,quello di cui hai bisogno,sono venti secondi di insano coraggio,che in seguito possono diventare venti secondi di coraggio imbarazzato,ma ti prometto che ne trarrai del bene da essi".

Un via vai di persone faceva da sfondo a quella situazione;domande come:'state tutti bene?' 'Avete bisogno di qualcosa?',poi abbracci,forti strette,parole confortanti e qualche lacrima come decorazione del triste quadro di una sera in cui la morte faceva da protagonista.
Alla tana rimasero solamente la signora Weasley,Ginny,i gemelli,Ron,Harry,Hermione,e Draco.
-Tonks,se hai bisogno di qualcosa fammi sapere.
La rassicurò la signora Weasley.
-Certo.
Sorrise debolmente Tonks.
Si abbracciarono,e Nymphadora salutò Draco,sparendo poi con Remus.
-Oh,Draco,per la barba di Merlino!
Esclama la signora Weasley,che si volta verso di lui.-scusa,con questo via via di gente mi ero completamente scordata!
Gli andò incontro e lo fece alzare.
-Vieni,vieni,ti mostro la tua camera da letto!
Lo esortò,con la sua consueta allegria,che mascherava il dolore quanto bastava.
Si percepiva il disagio quanto i contrasti fra i ragazzi.
Ron in particolare lo fissava con viso irato e le sopracciglia aggrottate.
E gli altri avevano espressioni indefinite,incerti se essere furiosi per precedenti scontri,se dimenticare tutto e provare pena o addirittura dispiacere,o magari scordarsi della presenza di Draco e concentrarsi unicamente sulla perdita di quella notte.
Malfoy guardava a terra,tremava dalla testa ai piedi,i suoi occhi chiedevano pietá,e si voltò senza obiettare seguendo la signora Weasley,che si voltò solo per un attivo per avvisare i ragazzi:
-Fra poco preparerò qualcosa da mangiare,ma per ora,tutti i camera!
Nessuno osò proferire parola,e con un silenzio di tomba,tutti risalirono le scale.
Molly Weasley aprì una porta,causando una nube di polvere,che però sembrava non attanagliarsi da troppo in quella camera.
-Questa era la stanza di Charlie-spiegò-è da un po'che non viene qui.Comunque ora ti cambio il letto,e puoi dormirci per questa notte,e domani spolvererò la camera a dovere!
Detto questo la Signora Weasley frugò in una cassapanca nel corridoio,tirando fuori delle lenzuola che odoravano di pulito.
-Oh,faccio...faccio io...
Balbettò Draco,con voce roca.
-Oh,Grazie,sei molto gentile.
La signora Weasley sorrise con grazia,e gli porse i lenzuoli,andandosene dalla camera.

I sei ragazzi entrarono nella stanza di Ron.
Harry si sedette sul letto che lo aveva accolto per tutti gli anni in cui aveva visitato la famiglia Weasley,Hermione e Ginny si sistemarono accanto a lui una da un lato e una dall'altro,mentre Fred e George spingeva il letto di Ron facendo congiungere i due.
-Harry...
Hermione stava per rivolgergli parola,ma consapevole della sua vulnerabilitá,si bloccò.
-se hai bisogno di qualcosa,o di...di noi,o se vuoi stare da solo,diccelo pure.
Lo rassicurò Ginny,carezzandogli i capelli.
-State qui,ancora per un po'.
Chiese Harry,fissando il vuoto.
-Quando...quando te la sentirai di parlarcene,diccelo.
Disse Ron.
-E se vuoi sorridere un po'-cominciò George-chiamaci.
Concluse Fred.
E pochi minuti dopo,la signora Weasley chiamò per la cena.

Tutti scesero eccetto Draco.
-Vado a chiedergli se vuole cenare.
Li avvisò la signora Weasley.
-No-le negò Ron-se è così scortese da non degnarsi neppure di scendere lascialo in camera.
-Oh,Ron,un po'di umanitá!
Lo rimproverò Ginny.
-Ginny ha ragione-concordò Hermione,per poi abbassare la voce-sappiamo tutti che non è stato esattamente...carino con noi,questi anni,ma adesso dobbiamo cercare di perdonarlo,o almeno lasciar correre.
-Perdonarlo!?-Ron non voleva dare il minimo segno di abbassare la voce-Hermione,ci ha praticamente torturati in tutti questi anni!
-Abbassa la voce,Ronald,lui è di sopra!
Si intromise Ginny.
-E sai che mi importa,che sentisse!
Esclamò Ron.
-Adesso basta!-lo bloccò Hermione-io vado di sopra.Non ho fame.
E nonostante non fosse l'unica a non avere appetito,fu l'unica a salire di sopra.
Perché in quel momento sentiva il bisogno di fare una cosa.
Sentiva una parte di lei che la spingeva,e la tormentava,sentiva che le aveva preso il polso e le aveva fatto deviare fino alla stanza in cui alloggiava Draco.
Si avvicinò con cautela alla porta mogano chiusa.
Fece un respiro,incerta se agire o meno,mise una mano sul legno,come se potesse toccare la sua,e attendeva che le parole le uscissero dalle labbra.
Draco era lì.
schiena al muro,occhi fissi sul niente,lacrime che sgorgavano senza il permesso,e le labbra secche.
Finché non udì.
Udì dei passi leggeri,incerti,e si alzò,avvicinandosi alla porta.
Sentì poi il suo respiro irregolare,e posò la mano sul legno della porta,nella speranza che un giorno potrá toccare la sua.
Erano lì.
Uno di fronte all'altro,con una sola porta di legno che li divedeva,le mani che si cercavano,e gli occhi che volevano incontrarsi.
Ci furono minuti di silenzio,ma pur di trovare il coraggio di parlare,avrebbero aspettato anche giorni,magari settimane.
-Draco.
Lo aveva chiamato Hermione,con la voce bassa,per poi pentirsene subito dopo.
No,no,non si era pentita,era una grifondoro,aveva affrontato così tanti pericoli,e ora doveva avere paura...di una persona?
-La...la signora Weasley...-cominciò,bloccandosi-vuole sapere se farai cena.
Non era questo che voleva dirgli.
Voleva aprire quella porta,tranquillizzarlo,dirgli che anche se tutto in quel momento era buio,lei sarebbe stata lì,ad essere la sua piccola luce.
Che poi non sapeva neppure lei il perché.
Non erano mai stati amici.
Anzi.
Erano nemici,loro.
E la guerra la aveva dichiarata lui.
Ma quando lo vide,così solo e spaventato,vide quel Draco Malfoy che era stato sotterrato nel più profondo della sua anima.
Quel Draco umano,magari in grado di amare.
E la speranza che potesse ancora esserci,che potesse salvarlo,era così gratificante.

'Draco'
Lo aveva chiamato.
Ma lui era troppo spaventato.
Voleva risponderle.
'Vieni qui,e stringimi forte'
Avrebbe voluto dirle.
Ma dalla sua bocca non uscirono altro che dei sospiri strazianti.
'Ho bisogno di te'
Voleva dirle.
'Ho bisogno di te.Vieni qui e stringimi forte'.
Ma indietreggiò,fino a stendersi sul letto,ripensando alla sua voce.
'Draco'
Lo aveva chiamato.

Dramione-"the best part of me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora