Capitolo 7-Ancora la tua risata.

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"Amare qualcuno è dargli il potere di distruggerti e fidarti che non lo faccia"

Sapere che Draco leggeva,quella piccola cosa,così apparentemente insignificante,dava ad Hermione una speranza sconfinata.
Perché pian piano lei lo conosceva,conosceva ciò che gli piaceva,cosa lo faceva ridere,chi era davvero,e difronte a quel muro che si era costruito,quel muro pieno di orgoglio e presunzione,quella sua reputa da cattivo ragazzo senza un cuore,c'era un diciassettenne a cui piaceva la letteratura classica,i romanzi d'amore,e gli autori babbani.
La sera seguente Hermione si presentò trotterellando alla finestra,raggiante e priva di sonno.
-Ciao!
Lo salutò con entusiasmo.
-Granger...ci sono sconti in libreria per le so-tutto-io?
Le chiese lui ghignando,notando il suo eccessivo buon umore.
Hermione gli lanciò uno sguardo velenoso.
-Era un battuta,mia piccola sapientona.
La canzonó Draco,che rifletté a ciò che aveva detto.
Quella piccola particella di frase.
Che le aveva stravolto il senso.
"Mia".
Draco deglutì sperando che lei non l'avesse udita.
e invece sì.
L'aveva sentita eccome.
Alcuni avrebbero dato un peso minore,l'avrebbero ignorata.
Ma provocò invece un piccolo sorriso ad Hermione,"mia",aveva detto.
"Mia" "mia" "mia" le risuonava nella mente.
Ma cercò di far finta di nulla.
-No,caro...-'non dire "mio",pensò-furetto platinato.
-Che inventiva,Granger.
Commentò Draco.
-Comunque,se non ti importa la buona notizia,posso andarmene...
Fece lei,che però notò che Draco non le stava per dire nulla,la fossava soltanto.
-A questo punto tu dovresti gridarmi "No!Resta","No,aspetta!" "Granger scherzavo".
Draco scoppiò nuovamente in una risata.
-Sali su questa maledetta finestra,Granger.
Lei ubbidì.
"L'ho fatto ridere.",pensò,"ancora".
-Dunque.-cominciò Hermione-ricordi l'argomento di ieri?
-Certo.
-Bene.-Hermione sfoderò un piccolo libro da dietro-prendilo,mica ci ho fatto una fattura.
Draco alzò un sopracciglio,e prese poi il libro.
-Orgoglio e pregiudizio.
Lesse.
-L'hai mai letto?
Gli domandò Hermione.
-Ne ho sentito parlare.Ma la mia lista di libri è molto lunga.
Le spiegò Draco.
-almeno quanto la lista delle ragazze che vorrebbero uscire con me.
Sussurrò poi.
-Malfoy!
Esclamò Hermione,fingendosi scandalizzata.
-Non è così,Granger?
La stuzzicò Draco.
Era vero.
Chi non sarebbe voluta uscire con lui,o solamente stare a guardarlo?
Per quanto detestasse ammetterlo lei era un di quelle.
Anche se preferisse uscire con il Draco che lei conosceva.
Un Draco a cui però non mancavano le sua consuete battutine pronte,la sua malizia,i ghigni,e l'ego sconfinato.
-Preferisco parlare di altro.
Hermione cercò di deviare l'argomento.
-Lo so giá che ti piacerebbe uscire con me,Granger.
Insisté lui,sogghignando.
Lei aveva lo sguardo basso,che ora però gli concedette.
-Ti piacerebbe.
Lo sfidò.
-Quando riuscirò a farti smettere di tenermi testa?
Chiese lui.
-Mai.
Fece lei alla fine.
Draco era sempre stato attratto da Hermione per questo.
Sapeva tenergli testa,sapeva essere testarda pur di dimostrare che aveva ragione,pur di non farsi mettere i piedi in testa.
Hermione Granger non cadeva mai per mano degli altri.
-Comunque il libro è il tuo genere,da quanto mi hai detto ieri.
Disse Hermione.
-Lo leggerò di sicuro.
-Leggilo più in fretta che puoi.E quando lo finirai lo commenteremo insieme.
Draco la osservò.
-Affare fatto.
Hermione sorrise.
-Affare fatto.

Intanto,però,poche stanze accanto le loro,Ronald Weasley era tormentato da quella risata.
Hermione aveva affermato che si era trattato di uno sbaglio,che dormiva,ma era un tormento.
E quella sera la sentì,la sentì ancora.
La stessa risata.
Timida,un po'impacciata,ma vera,la risata di Hermione che aveva sentito in tutti quegli anni.
E no,non so era sbagliato.
Così,per una seconda volta ancora,Ron si alzò.
E la seguì.
La risata non c'era,ma si poteva udire un chiacchiericcio sommesso,e anche questa volta non veniva dalla stanza di Ginny.
Ginny dormiva.
Hermione non c'era.
E prima di chiamarla,un qualcosa gli si accese nella mente.
La stanza di Draco.
E per quanto fu soddisfatto nel sapere che aveva ragione,la soddisfazione fu sopraffatta dalla veritá che lo infastidiva.
Hermione rideva con Draco.
E dopo essersi bloccato nella stanza di Draco,tornò in sé,e si voltò.
Hermione era lì.
Nel corridoio.
Sobbalzò,spaventata.
-Ron,che ci fai sveglio a quest'ora?
Gli domandò lei,pregando che Draco rimanesse dov'era.
-Potrei farti la stessa domanda.
Fece lui,ed Hermione percepì rabbia nella sua voce.
-Ron,ma che ti prende?Dovevo andare in bagno.
-Oh,e dimmi,che battute simpatiche ti faceva la vasca da bagno?O il lavandino,non so.
-Cosa?Ron stai bene?
-Ti ho sentita ridere,Hermione,di nuovo.Era la tua risata.Lo so!
Ron ora alzò la voce.
-Ron,sono molto stanca,voglio andare a dormire.
Tagliò corto lei.
-Che succede?
Una voce li distrasse.
Ginny.
-Perché non te lo fai spiegare da Hermione?
Disse Ron.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Ron afferma,di nuovo,di avermi sentita ridere.
-Certo,Ron.-disse Ginny-siamo rimaste sveglie,poi lei è dovuta andare in bagno.Stava ridendo con me.
Mentí Ginny,ed Hermione le fu profondamente grata.
-Davvero?E avete invitato anche Malfoy al vostro pigiama party?
Hermione e Ginny si lanciarono un'occhiata confusa.
-Ho controllato,e lui non era nella sua stanza.Belle bugiarde,voi due.
E questa fu l'ultima cosa che disse,prima di andarsene via.
-Hermione,io posso mentire quante volte vuoi,ma Ronald lo capirá benissimo.

Dramione-"the best part of me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora