Capitolo 18

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"ah vediamo" dice, ci guardiamo negli occhi, i suoi occhi color ghiaccio che mi fanno sciogliere ancora.

Per fortuna arriva Molly "ei Kris sei tornata!!" urla venendo verso di me ad abbracciarmi, io ed Hayes smettiamo di guardarci con aria di sfida, abbraccio Molly e ci sediamo nei banchi, io distante da lui, non lo sopporto proprio, "allora ragazzi oggi faremo un disegno al computer, un disegno a piacere sulla scuola giusto per passare un po di tempo" ci dice "potete disegnare qualsiasi cosa volete" dice ancora, noi annuiamo e ci mettiamo a picchiettare sul computer mentre ci guardiamo con aria di sfida.


[...]

Ore 16:00

Certo che quell'Hayes non lo sopporto proprio! "Bene ragazzi" dice Molly mentre suona la campanella "ci vediamo mercoledì prossimo" dice andandosene, siamo rimasti io ed Hayes, lui prepara in fretta il suo zaino, mentre peparo il mio lo vedo avvicinarsi con la coda dell'occhio, butto in fretta nello zaino l'astuccio e corro via, non voglio proprio guardarlo in faccia, mi fa soltanto stare male. Corro via da scuola senza pensare a niente o a nessuno, mi accorgo solo dopo che Dylan non c'è stato tutta la mattinata, dovevo parlargli ma non si è fatto vivo. Provo a chiamarlo e mandargli centinaia di messaggi ma niente non risponde. Decido di andare a casa di Dylan per vedere come sta.


[...]

Sono davanti alla porta di casa di Dylan, busso, dopo un pò mi apre la madre "buon pomeriggio signora" sorrido "ciao Kris, cosa ti serve?" mi chiede tutta indaffarata "c'è Dylan?" chiedo "si ma visto che è stato sospeso a scuola non può ne vedere ne sentire nessuno per una settimana quindi chiedo di andartene, scusami tanto" dice "capisco, vabe me lo saluti arrivederci" dico mentre lei chiude la porta. Sto per andarmene quando mi ricordo che nel giardino di Dylan c'è un albero che si affaccia proprio alla sua camera, vado di soppiatto nel giardino, mi arrampico sull'albero stando attenta a non cadere e mi afficino alla finestra, busso, una, due, tre volte ma niente, continuo s bussare piano fino a quando un'ombra di avvicina alla finestra, spero tanto sia Dylan, la finestra si apre e lui compare, "Kris" urla sottovoce "cosa ci fai qui entra" dice aiutandomi ad entrare, chiude la porta della camera a chiave e mi fa accomodare sul letto "allora che ci fai qua?" chiede di nuovo "non c'eri a scuola così ho pensato di venirti a trovare per vedere se stavi bene, e poi tua madre mi ha detto che sei stato sospeso, come mai?" dico "aww il mio amore si preoccupa per me" dice "ecc...." non finisco la frase che inizia a parlare lui "mi hanno sospeso perché sono arrivato tardi a scuola e ora le regole sono più dure da seguire...." dice "ma che stavi per dirmi prima?" chiede, ci penso un po su, in realtà è che ci penso da quando lui se n'è andato quando eravamo alle Hawaii, quando lui non c'era non ho fatto che pensare ad Hayes, "vedi....è difficile da spiegare" dico "dimmi dai" dice "bhe....ci ho pensato molto e io....bhe vorrei prendere una pausa nel nostro " rapporto" ecco...." dico, di colpo lui diventa triste "vedi io ti vedo più come un fratello, un migliore amico, che come un fidanzato" aggiungo, di colpo lo vedo cambiare sguardo, mi guarda con disprezzo "lo so che ti piace quel Grier impiccione, vai da lui, mi hai fatto solo illudere e soffrire Kristen" dice "ma che illudere e soffrire?! Te l'ho detto proprio perché non volevo che tu soffrissi con me, e poi non mi piace Hayes io lo odio!" alzo la voce "sisi vabe" dice con arroganza "si pensa quello che vuoi ciao" urlo, un po troppo forte che la madre urla dal piano di sotto "Dylan chi c'è?!" , esco velocemente dalla finestra e corro via. Non mi interessa più di nessuno ormai, basta, nonostante io sia stata così buona a darci un taglio lui se l'è presa comunque, non me ne frega, basta.


[...]


Arrivata nel quartiere dov'è situata la mia casa, vedo in lontananza camion di ditte di traslochi, e persone indaffarate a scaricare mobili, proprio nella casa di fianco a quella della zia. Non mi interessa più di tanto ciò che succede così entro dritta in casa. Ma purtroppo la curiosità mi avvolge, in casa c'è la zia, sta pulendo la cucina "Kris tesoro sei tornata!" urla venendo ad abbracciarmi "ciao zia puoi lasciarmi" dico, lei mi lascia e si rimette a pulire i fornelli "zia ma cos'e tutto questo baccano fuori?" chiedo "si stanno trasferendo nuovi inquilini nella villa qui vicino" mentre pulisce "e chi sono?" chiedo "non saprei proprio tesoro" risponde lei, bhe per vivere in una villa gigantesca come quella innanzitutto questi nuovi inquilini devono avere molti soldi, di certo una famiglia come quella della zia non può trasferirsi lì. Vado in camera e mi butto sul letto, pensando a ciò che ha detto Dylan, mi pizzicano gli occhi, lui non capisce la mia situazione, mi ha abbandonata così su due piedi, non me l'aspettavo da lui. Mi addormento di colpo.

[...]

Ore 18:00

Bussano alla porta, mi sveglio, "Kris!!" è la zia, "uffa, apri" urlo, lei apre la porta, "Kris porta questi ai vicini per dargli il benvenuto nel nostro quartiere" dice allungandomi una cesta di biscotti, li guardo, ora mi sono accorta che il baccano che c'era oggi non c'è più "perché io?" chiedo "perché si" dice la zia "no mi annoiò" dico stendendomi di nuovo sul letto e dando le spalle alla zia "Sbrigati Kris" dice la zia "no!!!" urlo "tu ci vai e basta Kris!" urla lei "no, non me la sento" dico "allora andiamo insieme forza!" dice tirandomi per un braccio, mi alzo contro voglia dal letto, ed esco dalla camera seguita da mia zia con in mano il cesto di biscotti.



[...]

Siamo davanti alla porta dei vicini, la zia bussa "hai i capelli tutti scompigliati" dice lei guardandomi, non ci ho fatto nemmeno caso ma non me ne frega, dopo un po qualcuno apre la porta, alzo lo sguardo e vedo quei due occhi azzurri.

"Sal....signora Grace!!!" urla Hayes tutto contento "Hayes non pensavo foste voi ad essere venuti ad abitare qui!!!" dice la zia, "io non sapevo fosse lei alla porta" dice ridacchiando, a i capelli tutti scompigliati e la maglietta bagnata dal sudore appiccicata alla pelle, quando finalmente Si accorge di me dice "oh ci sei anche tu" con un'espressione schifata, subito dopo arriva sua madre che si mette subito a chiacchierare con la zia.

Non ci posso credere che proprio lui si venuto a vivere qui! Già è troppo vederlo a scuola ora dovrò vederlo sempre! Non lo sopporto!

Scappo via da li, ho bisogno di stare sola, senza nessuno. Corro in casa e mi chiudo in camera, a chiave. Chiudo le tende e mi siedo davanti alla porta, a gambe incrociate, pensando a tutto ciò che mi è successo da quando sono venuta qui. Troppi ricordi, mi scende una lacrima e di colpo un'altra ed un'altra ancora, un pianto mi avvolge la stanza da silenziosa si riempie del suono del mio pianto.









"Il mio piccolo sogno proibito" |•HAYES GRIER•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora