Capitolo 9

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Lara stava per andarsene dalla boutique dopo un turno particolarmente stressante quando Zayn entrò nel negozio rovinandole i piani di una serata serena. Il moro entrò con un sorriso furbo sulle labbra ignorando il rumore strano che aveva fatto la porta dopo averla chiusa un po' più forte del dovuto. "Capisco che a casa tua, Malik, tu possa sbattere le porte come e quanto vuoi, ma questo è un negozio ed è richiesta un po' di delicatezza nelle azioni." La ragazza si diresse verso la porta ignorando il moro, pronta a fuggire, ma il suo volto si dipinse di orrore quando vide che la porta non aveva intenzione di aprirsi. Bloccata. Lara cercò invano di aprirla, ma questa non diede cenno di movimenti. Zayn, notando le difficoltà della ragazza, sbuffò e, spostandola di lato, prese in mano la situazione "Intanto buonasera anche a te. Poi, guarda, basta tirare e vedrai che si aprirà. Non fare quella faccai sconvolta servetta." Il sorrisetto del ragazzo si levò ben presto quando anche i suoi tentativi furono inutili e si, nonstante i due avessero provato a tirare o a spingere, la porta non si aprì. Per peggiorare la situazione il cellulare di Lara era scarico e quello di Zayn era rimasto nella sua macchina. Nessuna possibilità di contattare qualcuno.

"Non ci posso credere. Cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Ho sempre messo in ordine la mia camera quando mia madre me lo chiedeva, ho aiutato le vecchiette ad attraversare la strada e ho addirittura passato serate a spiegare alle mie compagne di corso intere lezioni di biologia quando sarei potuta andare a divertirmi con il mio fidanzato. Mi spieghi perchè mi fai questo? Sono così antipatica? Di sicuro lui lo è di più quindi perchè?" Zayn sbuffò nuovamente quando Lara finì il suo monologo con il soffitto poi, scompigliandosi i capelli, la guardò con fare annoiato "Lara è un'ora che non fai altro che lamentarti con il soffitto, non puoi smetterla?"

La ragazza si girò verso il moro con gli occhi spalancati e la bocca aperta "Smetterla? Tu mi stai chiedendo di smetterla? Come diavolo faccio a smetterla se sono rimasta chiusa in questo posto con te?" 

Il ragazzo inarcò un sopracciglio "Non far finta che ti dispiaccia esser qua con me servetta. E se magari la smettessi di parlare con il vuoto e carcassi una soluzione per farci uscire non sarebbe male sai?  Tra i miei piani per la serata non era previsto rimanere chiuso in una boutique che puzza di pelle sintetica."

Lara incrociò le braccia al petto "E quali sarebbero stati i tuoi piani per la serata? Venire qua, importunarmi un po', magari iniziare un bel litigio e poi andartene?" Zayn ghignò "In realtà il piano era proprio questo, ma hai dimenticato un dettaglio fondamentale" La ragazza arricciò leggermente il naso, aspettando che il ragazzo continuasse "Ti sei dimenticata della parte in cui ti avrei spinta contro il bancone e ti avrei baciato intensamente lasciando i segni delle mie mani sui tuoi fianchi."

La castana arrossì terribilmente, alzandosi di scatto, perchè si, dalla disperazione si erano entrambi seduti per terra, e marciò fino all'altra parte della stanza. "Santo cielo, tu sei un pervertito! Stammi a distanza o ti tiro in faccia un attaccapanni!" Zayn rise divertito, poi alzandosi lentamente le andò in contro "Io inizierei a scappare carissima perchè se ti prendo..."

La frase venne interrotta da un breve urlo della ragazza che inziò a correre per la boutique, cercando di sfuggire dalla presa del moro. Il ragazzo rimase leggermente sorpreso, ma ben presto sul suo viso si formò un ghigno e iniziò ad inseguirla. La boutique si riempì presto di risate e piccoli urli fino a quando i due si fermarono, ai lati opposti del bancone, per riprendere fiato. "Però servetta; non ti facevo così veloce." Lara lo guardò sorridente "Se forse tu smettessi di fumare ogni volta che sei arrabbiato o stressato, quindi sempre, saresti in condizioni migliori signorino." Di sicuro la ragazza non si aspettava che Zayn scattasse improvvisamente per afferrarla, impedendole di scappare, e poi spingerla contro la parete "Sarai anche più veloce di me, ma io ho dei riflessi molto più attenti a quanto pare."

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