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It's so wrong!
-Alzati!- le intimò Ruby.
-Mmh.. non ho voglia..- mugugnò Isabelle con la faccia immersa nel cuscino.
-Isabelle Andrea Herwood! Alzati o giuro che ti trascino io stessa giù da quel maledettissimo letto!-
La ragazza si girò per riuscire a guardare in faccia l’amica.
-..non ti sentivo usare il mio secondo nome da anni ormai..- le disse con voce roca.
-Perche in questi ultimi anni non mi è mai stato necessario!- sospirò e si sedette accanto ad Isa. –Senti..so che stai male e che quello che hai visto è stato a dir poco orribile, ma… la vita continua! Chi se ne importa di Wiliam, avrai almeno un centinaio di ragazzi che ti vanno dietro! Perché continuare a perseguire un idiota che non è capace di capire che tu vali molto di più di Sharon Anderson..-
-Cosa?!- si alzò di scatto l’altra.
-Cosa?!- chiese l’altra con gli occhi spalancati.
-Hai detto, Sharon Anderson?!- sbraitò la ragazza ormai in piedi, torreggiante su Ruby che stava per avere un attacco di infarto.
-H-ho detto Sharon Anderson? B-beh forse..- balbettò una risposta.
-Ru..- gli occhi di Isabelle si ridussero a due fessure. -.. come fai a sapere il nome di quella ragazza?!-
-Vedi, quando sei corsa via ti ho seguita e poi.. li ho visti. Erano dall’altra parte della strada, lei era avvinghiata a lui come una viscida sanguisuga e lui invece.. – si fermò un attimo. Il suo viso assunse un espressione concentrata. – Adesso che ci penso.. non sembrava particolarmente felice.. forse, era turbato.-
Isabelle sbuffò, incrociando le braccia al petto.
-E da cosa? Dai baci bollenti che gli lasciva quella sul collo?- ironizzò.
Si diresse verso l’armadio e l’aprì. Vi rovistò all’interno, e dopo qualche secondo ne tirò fuori un paio di jeans strappati sulle ginocchia e una maglietta dei Nirvana nera e gialla. Prese dell’intimo pulito e si rinchiuse in bagno.
-Ma non avevi detto che di uscire non ti andava?- sentì Ru che urlava da dietro la porta.
-La gente cambia idea più in fretta di quanto pensi!- le rispose.
Sentì la risata della ragazza e il rumore della porta che si chiudeva. L’avrebbe aspettata in soggiorno, come sempre.
Ru ha ragione, non devo starmene qui a piangermi addosso.. pensò.
Un ora dopo uscì dalla sua stanza vestita e truccata a dovere. Prese una felpa grigia e scese al piano di sotto, dove trovò suo padre seduto in cucina a leggere il giornale e Ruby che frugava dentro alla dispensa. Isabelle sorrise. Sempre la solita..
-Hey! Lasciane un po’ per me!- esclamò.
L’altra distolse l’attenzione dal pacchetto di patatine che aveva in mano e guardò Isabelle sorridente.
-Ah! Adesso ti riconosco!-
-Ti prego portatela via prima che ci lasci senza cibo!- disse il padre di Isabelle, senza distogliere lo sguardo dal quotidiano.
Le due ragazze risero. Il Sr.Herwood era sempre stato un tipo divertente. E ormai conosceva Ruby da quando era alta quanto uno gnomo da giardino. Era alto, e con una pancia bella rotonda, i capelli folti e chiari e gli occhi verdi, che Isabelle avrebbe tanto voluto ereditare.
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RED
Teen Fiction(Dal capitolo 2..) Isa rimase immobile come un sasso, non sapendo come reagire. Sentì che si era avvicinato al suo orecchio - Non è che stai cercando una scusa per spogliarmi?- sussurrò. La ragazza a quel punto si allontanò da lui e gli piantò un c...