6 capitolo

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 6

It's so wrong!

-Alzati!- le intimò Ruby.

-Mmh.. non ho voglia..- mugugnò Isabelle con la faccia immersa nel cuscino.

-Isabelle Andrea Herwood! Alzati o giuro che ti trascino io stessa giù da quel maledettissimo letto!-

La ragazza si girò per riuscire a guardare in faccia l’amica.

-..non ti sentivo usare il mio secondo nome da anni ormai..- le disse con voce roca.

-Perche in questi ultimi anni non mi è mai stato necessario!- sospirò e si sedette accanto ad Isa. –Senti..so che stai male e che quello che hai visto è stato a dir poco orribile, ma… la vita continua! Chi se ne importa di Wiliam, avrai almeno un centinaio di ragazzi che ti vanno dietro! Perché continuare a perseguire un idiota che non è capace di capire che tu vali molto di più di Sharon Anderson..-

-Cosa?!- si alzò di scatto l’altra.

-Cosa?!- chiese l’altra con gli occhi spalancati.

-Hai detto, Sharon Anderson?!- sbraitò la ragazza ormai in piedi, torreggiante su Ruby che stava per avere un attacco di infarto.

-H-ho detto Sharon Anderson? B-beh forse..- balbettò una risposta.

-Ru..- gli occhi di Isabelle si ridussero a due fessure. -.. come fai a sapere il nome di quella ragazza?!-

-Vedi, quando sei corsa via ti ho seguita e poi.. li ho visti. Erano dall’altra parte della strada, lei era avvinghiata a lui come una viscida sanguisuga e lui invece.. – si fermò un attimo. Il suo viso assunse un espressione concentrata. – Adesso che ci penso.. non sembrava particolarmente felice.. forse, era turbato.-

Isabelle sbuffò, incrociando le braccia al petto.

-E da cosa? Dai baci bollenti che gli lasciva quella sul collo?- ironizzò.

Si diresse verso l’armadio e l’aprì. Vi rovistò all’interno, e dopo qualche secondo ne tirò fuori un paio di jeans strappati sulle ginocchia e una maglietta dei Nirvana nera e gialla. Prese dell’intimo pulito e si rinchiuse in bagno.

-Ma non avevi detto che di uscire non ti andava?- sentì Ru che urlava da dietro la porta.

-La gente cambia idea più in fretta di quanto pensi!- le rispose.

Sentì la risata della ragazza e il rumore della porta che si chiudeva. L’avrebbe aspettata in soggiorno, come sempre.

Ru ha ragione, non devo starmene qui a piangermi addosso.. pensò.

Un ora dopo uscì dalla sua stanza vestita e truccata a dovere. Prese una felpa grigia e scese al piano di sotto, dove trovò suo padre seduto in cucina a leggere il giornale e Ruby che frugava dentro alla dispensa. Isabelle sorrise. Sempre la solita..

-Hey! Lasciane un po’ per me!- esclamò.

L’altra distolse l’attenzione dal pacchetto di patatine che aveva in mano e guardò Isabelle sorridente.

-Ah! Adesso ti riconosco!-

-Ti prego portatela via prima che ci lasci senza cibo!- disse il padre di Isabelle, senza distogliere lo sguardo dal quotidiano.

Le due ragazze risero. Il Sr.Herwood era sempre stato un tipo divertente. E ormai conosceva Ruby da quando era alta quanto uno gnomo da giardino. Era alto, e con una pancia bella rotonda, i capelli folti e chiari e gli occhi verdi, che Isabelle avrebbe tanto voluto ereditare.

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