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Il display del suo cellulare era fermo sullo stesso numero da più di mezz’ora. Quel tasto verde, attirava il suo pollice che voleva a tutti i costi schiacciarlo. Ma il cervello lo obbligava a stare fermo. Non si preoccupava nemmeno dei capelli biondi che gli ricadevano sul viso. La finestra della sala, era spalancata per far uscire il fumo che si accumulava nella stanza. Il posacenere stracolmo di mozziconi. A petto nudo, se ne stava sul divano, combattuto dalla voglia di chiamare e la paura di essere rifiutato nuovamente. Aveva già il cuore a pezzi e non voleva che qualcuno glielo frantumasse ancora di più. Ma sentiva che era la cosa giusta da fare.
Si riavvio i capelli con un gesto schietto della mano e senza pensarci ulteriormente, premette il tasto verde. La chiamata partì e il cuore di Will iniziò a battere a più non posso. “Non rispondere.. non rispondere.. ti prego non farlo..” continuava a sperare nella sua mente. Ma improvvisamente.
-Pronto?- rispose una voce dall’altra parte della cornetta. La sua mente associò quella voce alla figura di una donna bionda e minuta, con i capelli sempre in ordine e gli occhi azzurri come il ghiaccio. Il viso sempre bianco, non pallido, solo bianco. Così dolce e rassicurante. Le labbra tinte di un rosa pallido oppure di un rosso fuoco, nelle occasioni più importanti. Le mani piccole, le unghie lunghe, rosa e perfette. E il suo profumo. Quel profumo che non faceva altro che gridare: casa!
Senza rendersene conto, si ritrovò con gli occhi stracolmi di lacrime e il petto che si alzava e abbassava, velocemente.
-Pronto?- chiese di nuovo la donna al telefono.
Con la voce tremante e spezzata, rispose.
-..ciao..-
Silenzio.
L’unica cosa udibile in quell’istante, erano i loro respiri irregolari. Improvvisamente, un singhiozzio.
-W-wiliam..- disse la donna con la voce roca.
Un dolore al petto, iniziò a diradarsi per tutto il corpo. Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi blu. Tremava. Sentiva che qualcosa stava per scoppiare dentro di se. Il suo muro di protezione stava per essere abbattuto.
-S-si.. sono io.. mamma-
La donna iniziò a singhiozzare più forte.
-M-mi dispiace.. – iniziò lui.
-Tesoro.. dove sei?- lo interruppe bruscamente lei.
Il biondo rimase spiazzato. Non si sarebbe mai aspettato una simile reazione da sua madre, dopo quello che era successo.
-S-sono a Baltimora…- rispose asciugandosi il viso.
-Da quando?! Sei appena arrivato?Dove stai? E lo zio..-
Wiliam rise. Contento che almeno qualcosa non fosse cambiato in quegli ultimi anni.
-Mamma.. sto bene. Sono qui da..- non poteva dirgli la verità, le avrebbe aperto solo una ferita che faticava ancora a guarire. -..da un po’ di giorni ormai.. h-ho iniziato a frequentare la scuola..-
-Mi dispiace tanto tesoro.. non sai quanto mi dispiace.. – continuo lei ancora in lacrime.
-Mamma..- le disse Will
-Si?- le chiese la madre.
-H-ho bisogno di te.. ho bisogno di parlare con qualcuno.. che sappia capire..- questa volta toccò a lui singhiozzare.
-Allora torna a casa tesoro..-
* * *
Casa di Julian era veramente semplice. La sala era praticamente vuota. Vi era solo un divano di pelle bianca, abbastanza rovinato e in alcuni punti, anche macchiato di pittura colorata. Il pavimento era spoglio, e infondo alla parete vi era un televisore nero di quelli vecchi e grossi, posato sopra a un comodino. La cucina era composta solo dai fornelli, il lavabo,una lavastoviglie che a quanto pare, non funzionava ne anche e un tavolo marrone chiaro, che se ne stava proprio in mezzo, con appena due sedie per potersi sedere. La cosa positiva era che almeno, era tutto pulito.

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RED
Teen Fiction(Dal capitolo 2..) Isa rimase immobile come un sasso, non sapendo come reagire. Sentì che si era avvicinato al suo orecchio - Non è che stai cercando una scusa per spogliarmi?- sussurrò. La ragazza a quel punto si allontanò da lui e gli piantò un c...