2 capitolo

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2

The way you move is like a full on rainstorm and I’m a house of cards.

You’re the kind of reckless that should send me running,

but I kinda know that I won’t get far”

Sparks Fly Taylor Swift

Lunedì arrivò troppo presto purtroppo. Quasi quasi aveva voglia di abbandonare l’idea di ritornare a scuola. Ma sapeva che sarebbe stato peggio, avrebbe solo rimandato il martirio di ritrovarsi almeno una cinquantina di sguardi addosso. Quindi, a mala voglia si alzò comunque. Si preparò come di consueto e cercò di sforzarsi per mandare giù qualche morso delle fette biscottate con la marmellata che sua madre gli aveva preparato. Prese lo zaino e uscì di casa. La strada, che di solito le sembrava fin troppo corta, quel giorno si rivelò stranamente lunga.

Intanto un pick up nero si fermò di fianco  a lei. – Hey Isa – la ragazza sobbalzò dalla sorpresa – Che fai non mi chiami per venire a darti un passaggio? – le sorrise Ruby, che aveva le labbra tinte di rosso – Eh?... no è solo che non volevo darti fastidio e cosi…- non riuscì a finire la frase che l’amica gli aveva già aperto lo sportello dell’auto. – Sali dai- e senza dire una parola, Isabelle salì.

Man mano che avanzavano, era sempre meno sicura della sua scelta. E fu cosi che arrivate al parcheggio, quasi non le venne una crisi di panico.

-Sono tutti qui…- disse piano ma con la preoccupazione e l’ansia ben udibile. – è ovvio Isa, si chiama scuola- disse l’amica togliendosi la cintura di sicurezza. Improvvisamente la ragazza si girò di scatto e prese la mano di Ruby. – Non credo di essere pronta Ru…ho paura- disse con gli occhi lucidi. – Ma se sabato mi hai detto che…- cercò di replicare l’amica – So che l’ho detto, ma ora non ne sono più cosi certa..- Ru gli strinse di più la mano per darle conforto. – Isa calmati! So che è difficile, ma non puoi rimandare una cosa cosi, prima o poi devi affrontarla comunque… per ciò fatti forza ed esci da questa macchina! Ci sarò io con te…andrà tutto bene, vedrai!-  e senza aggiungere altro scese dall’auto. E invece andrà male, me lo sento.. pensò Isa mentre scendeva a malavoglia dall’auto.

Percorse la navata centrale della scuola, a testa bassa, pensando che se avesse osato alzare gli occhi, avrebbe visto almeno una dozzina di sguardi su di lei. Arrivarono a l’armadietto di Ruby - ..c’è qualcuno che mi fissa?- bisbigliò all’orecchio dell’amica. Lei si guardò intorno – No, non c’è nessuno..- Tirò un sospiro di sollievo e si scostò i capelli dal viso. Ma quando si girò, sorprese un gruppo di ragazzine a guardarla di sottecchi e a bisbigliare. Si girò di nuovo verso Ru – Non è vero, quelle quattro biondine continuano a fissarmi come se avessi la lebbra..- disse a bassa voce. L’amica chiuse di scatto l’armadietto e si voltò. –Ru che hai…- ma non finì la frase, che lei era già diretta verso il gruppo delle ragazze. 

-Ma non vi vergognate un po’?! Sparlare di una cosa del genere e soprattutto davanti alla diretta interessata!- indicò Isabelle. – Qual è il vostro problema, insomma?! Finitela di fare le ragazzine di 12 anni che sparlano su qualunque cosa! Crescete maledizione!- detto questo ritornò beata al suo armadietto. Mentre le biondine rapidamente scivolavano, con i visi rossi dalla vergogna, dentro al bagno delle ragazze. Quasi tutte le persone del corridoio fissavano Ru, sconcertati. Mentre Isa era con gli occhi spalancati. Non aveva mai visto la sua migliore amica rispondere cosi a qualcuno. - C’è ora buca adesso, andiamo in biblioteca?- chiese Ru come se non fosse successo niente. Dovette riprendersi dal suo attimo di shock, per quello che aveva appena visto. – Oh.. em… adesso dovrei andare in segreteria per compilare alcune cose.. ma ti raggiungo dopo- le sorrise – Sei sicura?- chiese l’amica. –Certo!-.

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