Capitolo 11 - Tears -

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Cole è seduto sul divano con le braccia incrociate e mi fissa con sguardo arrabbiato. Le pupille dei suoi occhi color nocciola sono circondate di rosso, inutile dire che probabilmente ha appena fumato. Lascio ricadere il cellulare dentro la borsa da palestra con il messaggio di Taylor ancora aperto sullo schermo. Sostengo lo sguardo di Cole per qualche secondo, lui non dice nulla. "Cosa vuoi, Cole?" mi decido a dire alla fine rompendo il silenzio che ci circonda. Elisabeth e Richard sono usciti a fare spese e in casa non c'è alcun rumore, si sente solo il cane che abbaia fuori e qualche auto passare.
"Ciao Emma", risponde lui. La sua voce è diversa, sembra infastidito, annoiato. Sembra voglia trovarsi ovunque tranne che qui. "Nulla, comunque. Torna pure a farti quel coglione di Connor. Facevi il doppio gioco eh? Si proprio così, l'ho scoperto e indovina da chi? Me lo ha detto lui stesso. Beh sai una cosa? Vaffanculo Emma. Sei solo una troia, una puttana esattamente come tutte le altre." Si alza dal divano, si dirige verso l'entrata ed esce come una furia sbattendo la porta.

Sono scioccata, mi ha lasciata a bocca aperta. Non ho una risposta pronta questa volta. Non ho detto nulla. L'ho semplicemente guardato uscire, ho seguito con lo sguardo i suoi movimenti, il suo ciuffo biondo cenere spostarsi per la foga con cui è andato verso la grande porta di legno scuro.
Mi volto verso le scale, le salgo lentamente come se ogni gradino richiedesse uno sforzo enorme. Entro in camera mia, mi siedo sul letto.
Mi sento svuotata. Le parole di Cole mi hanno ferita, il mio cuore mi sembra un vaso di cristallo rotto in mille pezzi in mezzo alla stanza. È vero, ultimamente non ci eravamo parlati, avevo pensato di poter benissimo fare a meno di lui. Pensavo che non fosse importante, pensavo di stare meglio senza di lui. Eppure forse in fondo una speranza la stavo ancora dando a noi, dentro di me non volevo che fosse finita, ma ero troppo orgogliosa per ammettere a me stessa che mi mancava.
Ora non riesco a togliermi dalla testa il suo sguardo d'odio verso di me, gli occhi iniettati di sangue che urlano il suo disprezzo per me.
Vorrei che fosse qui davanti a me, vorrei potergli spiegare tutto. Vorrei potergli dire quanto lui sia speciale per me. Con Connor non c'è mai stato nulla di serio, ma lui, lui mi faceva sorridere come nessun altro.
Più conoscevo Cole, più sentivo di non provare nulla per Connor.
Cole è diverso. Mi sembrava di conoscerlo da sempre, sembrava potesse leggermi come un libro aperto.
Ma forse ora è troppo tardi per dirgli tutto questo. Avrei dovuto parlargli subito di Connor e di cosa c'era stato ma ho rovinato tutto.
Ho perso la sua fiducia e non so se riuscirò a riaverla.
Sento le lacrime rigarmi il viso, scendere sulle mie guance e bagnare il cuscino su cui ho poggiato la testa. Decido di infilare le cuffie e chiudo gli occhi ascoltando l'inizio di Chasing Cars.

Qualcuno bussa alla porta. Non ho idea di quanto tempo sia passato né di che ore siano. Mi alzo e guardo davanti a me il mio riflesso nel grande specchio che si trova vicino al letto, cavolo ho l'aspetto di un cadavere. Capelli scompigliati in tutte le direzioni possibili, vestiti stropicciati che ho indossato per andare in palestra e occhi rossi per il pianto. I colpi alla porta continuano perciò chiedo: "Chi è?"
Una voce gentile mi risponde "Sono Liz tesoro, tutto bene? È ora di cena.". Non è davvero il caso che mi veda in queste condizioni, perciò mento dicendo:
"Mi dispiace non mi sento molto bene, penso che non cenerò."
"D'accordo, se ti serve qualcosa io sono a casa questa sera."
Ringrazio e prometto che se mi servirà qualunque cosa non esiterò a chiedere.
Prendo il telefono che è rimasto nella borsa della palestra per tutto il pomeriggio in modalità silenziosa.
5 messaggi e 3 chiamate perse, Emily.
Merda, mi ero completamente dimenticata che mi aveva chiesto di uscire! È sabato sera ma non ho nessuna voglia di uscire, anche perché penso che saremmo andate al Fabric e lí rischierei di incontrare Cole e non ce la faccio proprio a vederlo.
Mi sento in colpa e so già che mi odierà, Emily non sopporta chi le dà buca all'ultimo momento.
"Scusa oggi pomeriggio sono stata male e ora non mi sento bene, penso di avere la febbre. Non uccidermi ti prego." invio il messaggio sperando che crederà alla storia della febbre, anche se non ne sono molto convinta. Comunque anche se non ci crede non lo da a vedere perché la sua risposta non tarda ad arrivare "Tranquilla nessun problema, sarà per un'altra volta. Spero tu guarisca presto, baci."
Avrei voluto raccontarle tutto ma non mi sembrava giusto rovinarle la serata.
Esco per controllare che Cole non sia a casa: la sua camera è chiusa ma non proviene nessun rumore dall'interno e la luce del bagno è spenta per cui deduco che sia già uscito oppure che non sia proprio mai rientrato. Prendo un asciugamano pulito ed entro nella doccia sperando che l'acqua calda mi aiuti a togliermi dalla testa i troppi pensieri.
Quando esco il bagno è avvolto completamente nel vapore dovuto all'acqua bollente che ho usato per ben 20 minuti. Forse ho esagerato ma ora mi sento un po' meglio.
Torno in camera e mi stendo a letto, sapendo già che stanotte non riuscirò a dormire.

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