Capitolo 30 - Welcome Back -

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Mi volto e guardo il sorriso raggiante sul viso di Cole che sta guidando.È da tutto il giorno che sembra un bimbo il giorno del suo compleanno, non fa altro che fare battute ed è gentile con tutti. Ha persino chiesto a Liz se le serviva una mano in cucina dopo il pranzo.
"Cole ma ti senti bene?" ha risposto Elisabeth sconcertata scoppiando a ridere.
Oggi abbiamo pranzato tutti insieme perché è sabato e entrambi i genitori di Cole erano a casa. Elisabeth ha passato tutta la mattina in cucina e ha preparato tanto cibo da sfamare almeno 10 persone, nonostante noi fossimo 4. Ha iniziato con i primi piatti, poi il secondo e ovviamente non poteva mancare uno dei suoi dolci. Una torta alle meringhe con panna e cioccolato, inutile dire che io ho mangiato fino a scoppiare.
Questi ultimi giorni sono stati davvero belli. Ho un po' tralasciato la scuola, di nuovo, ma da quando ho fatto pace con Cole abbiamo passato quasi ogni sera insieme. Ho avuto così tanta paura per lui ed ero davvero felice che stesse bene.

"Pianeta terra chiama Emma" dice Cole ridendo. Mi ero incantata a fissare il suo sorriso e mi ero completamente scordata di rispondere.
"Ho capito che sono bello però se continui a fissarmi in questo modo mi distrai" continua lui con uno sguardo ammiccante.
"Scemo" gli dico io con un pugno sulla spalla.
"Beh allora come facciamo?" chiede lui tornando a guardare la strada.
"Ehm.. riguardo a cosa?" chiedo confusa. Ho già dimenticato di cosa stavamo parlando, o forse non ho proprio sentito la domanda. In ogni caso ciò lo fa solo ridere ancora di più. È cosi bello vederlo felice. Scuote la testa e mi ripete la domanda.
"Ho chiesto se ordiniamo le pizze oppure se usciamo a cena" dice lui pazientemente.
"Io voto per la pizza" rispondo allungando le gambe e appoggiando i piedi sul cruscotto, guadagnandomi l'occhiataccia di Cole che alza gli occhi al cielo. Ormai si è abituato ad avermi in macchina con lui, ma ricordo che le prime volte mi accusava sempre di sporcare i sedili mettendoci i piedi sopra.
Accendo la radio cercando una canzone che mi piaccia e quando finalmente la trovo inizio a cantare I'm the one di Justin Bieber a squarciagola.
"Canta con me" ordino a Cole che sta scuotendo la testa per le mie pessime doti canore.
Lo tiro per il braccio fino a che inizia anche lui a cantare. Probabilmente per chi ci vede da fuori siamo pazzi, ma a me questo momento sembra perfetto. 

Arriviamo a casa di Emily e lei è già ad aspettarci fuori sul vialetto. Sale in macchina e ci saluta allegra.
"E' arrivata la babysitter per Dylan?" le chiedo.
"No, oggi starà dai nonni" risponde lei. So che ci vorrà ancora un pò per il processo della signora Mitchell, che nel frattempo è ancora in carcere. Emily va spesso a trovarla, non appena ha un momento libero lo spende con lei. Quando torna dopo aver fatto visita alla madre è sempre molto malinconica, io cerco di starle vicino ma so che le cose si potranno sistemare solo con il tempo. Pochi giorni fa mi ha chiamata in lacrime e mi sono subito precipitata da lei. Le ho portato tutti i suoi tipi di ciambella preferiti e abbiamo passato la serata a guardare film orrendi ma abbiamo riso davvero tanto, siamo andate a letto a mezzanotte nonostante il giorno dopo ci fosse scuola. Ma non importava, ciò che conta è che Emily si sia riuscita a distrarre un pò, questo periodo non è per niente facile per lei. Ma oggi, come Cole, ha un sorriso stampato in faccia che penso nessuno potrebbe toglierle. E' da tutta la settimana che finge che non le importi molto, ma so che è da quando Jack è partito che non vede l'ora che ritorni.
In poco tempo siamo davanti a casa di Jack. Cole ha una copia delle chiavi perciò possiamo entrare senza problemi. Davanti alla porta del palazzo grigio di fronte a noi ci aspettano già Logan e Taylor, intenti a parlare fra di loro, ma si zittiscono appena ci vedono, venendo verso di noi.
Taylor abbraccia calorosamente prima me e poi Emily, mentre Logan saluta Cole.
Saliamo le scale e Cole apre la porta dell'appartamento numero 205. Ci ritroviamo dentro il piccolo appartamento di Jack. E' un monolocale, ma è accogliente e ordinato. Subito dopo l'entrata c'è un salotto con un divano e un grande scaffale, con tv e stereo, vicino ci sono la cucina e il tavolo da pranzo. Un corridoio porta poi alla camera da letto e al bagno.
"D'accordo, aspettatemi qui mentre io vado a prendere Jack alla clinica" annuncia Cole prima di uscire di nuovo.
Emily ha insistito per portare dei palloncini e anche uno striscione con scritto "Welcome Back", mi ha costretto ad accompagnarla a comprarlo ieri e ora li sta prendendo dalla sua borsa.
"Ragazzi qualcuno di voi può darmi una mano con questo?" dice mostrando fiera i suoi acquisti. Logan si offre di aiutarla, essenzialmente perché è il più alto, mentre Taylor le lancia uno sguardo divertito.
"Quanto impegno Em" la canzona.
"Li ho trovati ieri per caso mentre ero in centro e ho pensato fosse una cosa carina" dice lei arrossendo. Io e Taylor ci scambiamo uno sguardo e lui alza un sopracciglio scettico.
"Ma se non aspetti alto da settimane" la prendo in giro io.
"Emma!" si volta verso di me ma il suo sguardo serio non fa altro che farmi ridere ancora di più.
"Smettetela voi due" dice rivolta a me e a Taylor, ma senza grandi risultati.
"Ho finito" ci interrompe Logan, che ha appena terminato di appendere lo striscione al centro del salotto.
"Aiutatemi a gonfiare questi palloncini invece che starvene lì a parlare di me" ci dice Emily lanciandoci dei cuscini e ridendo per la faccia di Taylor, che ne riceve uno dritto in faccia.
Logan ci passa i palloncini e li prendo al volo. Ne prendo uno dal sacchetto, ma la verità è che non ho mai imparato a gonfiarli. Provo con tutto il fiato che ho a riempire d'aria il mio palloncino rosa, che però non si sposta di un millimetro.
"Non dirmi che non sai gonfiare un palloncino" dice Logan ridacchiando.
"Beccata" dico lasciandolo cadere sul divano e alzando le mani in segno di resa. Lascio perdere e mi alzo per sistemare i cuscini, poi accendo la tv per cercare un canale con della musica. Per fortuna anche Emily adora cantare, iniziamo a cantare con Taylor che alza gli occhi al cielo.
"E pensare che ti ho conosciuta sentendoti cantare, dovevo capirlo subito di doverti evitare" mi schernisce Taylor.
"Invece scommetto che è stata proprio la mia voce angelica a conquistarti"
"Certo come no" dice lui ridendo.
Gli faccio la linguaccia continuando a cantare con Emily che mi segue a ruota.
Hanno quasi finito di gonfiare i palloncini, guardo l'ora. E' passata circa mezzora, Cole dovrebbe tornare tra poco. Un minuto più tardi il mio telefono squilla, un messaggio di Cole che mi scrive che stanno arrivando. Avviso gli altri che iniziano ad attaccare i palloncini, spero che gli piacciano. Emily mi guarda, sembra voglia chiedermi qualcosa ma poi ci ripensa.
"Stai benissimo, tranquilla" le dico io con un sorriso.
La porta si apre ed appare Cole, subito dietro di lui c'è Jack. I capelli neri sono più lunghi e un ciuffo gli ricade sulla fronte. I suoi occhi azzurri come il ghiaccio sono stanchi ma felici. Puliti.
"Bentornato" gridiamo, Logan corre verso di lui e lo abbraccia, seguito da tutti noi. Emily è l'ultima, ma si sofferma un attimo di più sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
"Grazie ragazzi, davvero" dice Jack quasi con voce quasi commossa.
Finalmente entra e ci sediamo tutti sul suo divano a chiacchierare. Per lo più siamo noi a parlare, aggiorniamo Jack sulle varie cose successe a scuola, ma nessuno chiede o fa domande su ciò che ha fatto lui. Glielo si legge in faccia che non è stato facile e che ha ancora molta strada da fare, ma sembra davvero cambiato.
"Il problema maggiore ora sarà trovare un lavoro per pagare l'appartamento" sta dicendo Jack, passandosi una mano fra i capelli.
"Se vuoi puoi venire a stare da noi finché non ti sei sistemato" propone Cole.
"No tranquillo, ho dei soldi messi da parte per alcuni mesi. Me la caverò" risponde lui con voce calma. Non sembra preoccupato, anzi. Forse ha già qualche idea su dove cercare.
Mi allontano per chiamare la pizzeria ed ordinare per la cena, avvicinandomi alla finestra.
Osservo i miei amici da lontano. Vedo Emily ridere ad una battuta di Jack, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e vedo Jack guardare Emily con gli occhi che brillano. Logan ha la schiena appoggiata sul divano e una mano attorno alle spalle di Taylor, che sta cercando di spiegare qualcosa, non riesco a sentire cosa ma sono quasi sicura che sia una delle sue assurde teorie che legge su internet e che poi cerca sempre di discutere con noi, anche se non ottiene la serietà che vorrebbe. E infine guardo Cole, che è seduto sulla poltrona e si sporge in avanti appoggiando i gomiti sulle ginocchia per unirsi alla conversazione. Scoppia a ridere per qualcosa che dice Taylor. Sorrido. La felicità nei suoi occhi è quella di una persona che ha sofferto fin troppo nella vita. Alza lo sguardo e incrocia il mio, ricambiando il sorriso.
Mi sembra incredibile come fino a 6 mesi fa queste persone fossero per me degli sconosciuti e ora invece siano praticamente la mia famiglia. Mi sembra di conoscerli da sempre.
In questo momento vorrei fermare il tempo esattamente così com'è, come in una fotografia. Vorrei che restassimo così per sempre.
"Pronto?" la voce dall'altro capo del telefono mi riporta alla realtà. Ordino 6 pizze, ringrazio e chiudo la telefonata tornando dai miei amici.
Alle 20 in punto suona il campanello e mi precipito alla porta. Un ragazzo alto e con i capelli neri si presenta davanti a me. Prendo i cartoni con le pizze fumanti e mi ricordo di lasciare la mancia. In Italia non lo facevo quasi mai, infatti all'inizio ho fatto diverse figuracce dimenticandomi di lasciarla nei bar o nelle consegne a domicilio.
"Come ti chiami?" chiede mentre sono intenta a consegnargli i soldi.
"Emma e tu?" rispondo gentile.
"Mi chiamo Mike" dice prendendo i soldi e mettendoli in tasca.
"D'accordo, Mike, grazie" riprendo salutandolo, sto per chiudere la porta ma lui si fa avanti impedendomi di farlo.
"E ti andrebbe di uscire a bere qualcosa, Emma?" continua senza spostarsi e sicuro di sé.
"Non è proprio il caso, ora scusami ma torno dentro" replico io fermamente, voltandomi.
"Perché no?" insiste prendendomi il polso per farmi girare.
"Lasciami" dico cercando di liberarmi dalla sua presa, ma lui continua a guardarmi.
"Che succede qui?" una voce interrompe la scena, Cole si avvicina e spinge via il ragazzo, facendolo finire sul muro opposto del corridoio che si trova fuori dall'appartamento.
"Si può sapere cosa credi di fare?" chiede minaccioso, uscendo sul pianerottolo e prendendolo per il colletto della maglietta.
"Cole, lascia perdere" provo a dissuaderlo io. Si ferma per un secondo, stringe la mano libera a pugno ed espira, lasciandolo andare.
"Non farti più vedere" lo avverte, poi torna dentro sbattendogli la porta in faccia.
"Emma stai bene?" mi chiede preoccupato posandomi un bacio sulla fronte.
"Si stai tranquillo, non è niente" lo rassicuro, grata che non abbia reagito picchiandolo, non ci servono di certo altri problemi con la polizia.
Raggiungiamo gli altri e mangiamo tutti insieme guardando un film che troviamo in televisione, una commedia con attori che non conosco ma che è davvero divertente.
Poco dopo mezzanotte Taylor e Logan se ne vanno, accompagnando anche Emily. Io e Cole aiutiamo Jack a riordinare e a pulire.
"No, lasciali pure" mi dice Jack prima che io cominci a staccare i palloncini.
"Mi mettono allegria" ammette alzando le spalle.
"Un vero duro a cui piacciono i palloncini, chi l'avrebbe mai detto" lo prende in giro Cole spettinandogli i capelli. Jack lo spinge via con una gomitata ridendo.
Stiamo per uscire quando Jack mi chiama.
"Emma, posso parlarti per un attimo?" chiede con sguardo serio.
"Certo" rispondo io tornando dentro.
"Ti aspetto in macchina. Ciao Jack, ci vediamo domani" dice Cole andando verso le scale.

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