Era un giorno come tutti gli altri: le solite noiose lezioni, gli stessi compagni, la stessa aula, gli stessi insegnanti... eppure qualcosa sarebbe successo in quella mite giornata di ottobre che avrebbe stravolto quella monotona quotidianità.
Ma andiamo con calma.
Il professore entrò velocemente in aula e si sedette, chiedendo la nostra attenzione.
Disse un nome: "Marco Green (chiedo venia, ma io quando si tratta di dare i nomi ai personaggi sono un caso perso. Ancora peggio per i cognomi) " e poi un ragazzo con i capelli neri e gli occhi di un grigio tempesta che sembra riuscire a penetrarti l'anima, freddi e al tempo stesso gentili si presentò alla classe, per poi andarsi a sedere nel banco vuoto vicino a me, senza degnare nessuno di uno sguardo.
Io gli lancia un'occhiata per studiarlo meglio, ma poi tornai ai miei soliti film mentali degni di premio Oscar; ignorandolo come facevo normalmente.
La lezione passò in fretta e, quando suonò la campanella della ricreazione in torno a lui si formò un gruppo di ragazzi e ragazze curiosi di sapere di più su di lui.
La cosa non mi piaceva molto, dato che essendo vicino a me, il rumore era molto fastidioso, così mi arresi e riposi accuratamente il mio manga nello zaino.
Ad un certo punto sentii una voce alle mie spalle:
"Ehi, come va?"
Era Kiki, la mia migliore amica.
"Tutto bene, se non fosse che tutto questo chiasso mi impedisce di finire il manga che mi sono comprata ieri"
Risposi irritata, rivolgendo lo sguardo alle persone che circondavano il corvino.Quasi mi dispiaceva per lui.
"Sei sempre la solita." Disse ridendo
"Comunque, sono riuscita ad avvicinarmi a lui e a fargli qualche domanda: ha il padre che viene dall'Inghilterra e questo spiega il suo cognome inglese, mentre la madre è italiana. Lui è nato e cresciuto in Italia"
"Molto interessante, ora possiamo andare in un altro posto più silenzioso per favore?" Dissi in modo distaccato.
"Ma dai, per quanto tempo ancora hai intenzione di fare l'asociale? Io ti conosco bene ormai e so che in realtà vorresti avere più amici, solo che hai paura di essere ferita e di ferire"
"Io non faccio l'asociale, voglio solo leggere un manga. E poi si può sapere da dove hai tirato fuori quella storia? Secondo me ti fai troppi film mentali, anche più di me"
"Ok forse è vero... comunque dovresti provare a parlare con lui. Ti pregoooo" fece gli occhi dolci e mise le mani sulle mie spalle scuotendomi leggermente.
"Va bene, ma non ti assicuro niente" alzai gli occhi al cielo.
"Yeeee! Ah poi mi devi portare il continuo del manga che mi hai prestato l'altro giorno, è bellissimo!" Si allontanò saltellando fino al suo banco.
Certo che Kiki è proprio l'opposto di me... mi chiedo come abbiamo fatto a diventare amiche
Suonò la campanella che segnava la fine della ricreazione e ognuno tornò al proprio posto.
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Finalmente arrivò il momento di andare a casa e come al solito io e Kiki facemmo la strada di ritorno insieme fino all'incrocio dove dovevamo separarci.
Quel giorno non mi andava do tornare subito a casa, così una volta salutata Kiki, mi diressi nel parco abbandonato dove vado in queste situazioni.
È un posto molto tranquillo e quindi è l'ideale per leggere o anche solo per guardare il tramonto.
Quando arrivai a destinazione però, vidi una figura in piedi con lo sguardo rivolto verso il cielo.
Non riuscii a vederla bene in viso, ma aveva qualcosa di familiare.
Non mi piace quando ci sono altre persone qui.
Il parco perde la sua atmosfera calma e rilassante.
'Che faccio? Torno a casa?' Pensai, indecisa sul da farsi.
Alla fine decisi di andarmene, ma dopo un passo il mio piede calpestò un ramoscello, che si ruppe con un sonoro "crack".
La figura che fino a poco fa stava immobile a guardare il cielo, si girò di scatto nella mia direzione.
"C'è qualcuno?"
Oops.
"Scusami, me ne stavo andando, non volevo disturbarti" e fu così che il mio tentativo di fuga fallì.
"Chi sei?"
Ah, no. Questo avrei dovuto chiederlo io. Non puoi rubarmi così le battute.
"Io sono Sofia... tu invece chi sei?"
"...Marco"
Eh? Ho sentito bene? Ma perché proprio un compagno di scuola dovevo incontrare? Magari sarà un'altro Marco.
Non ci credo nemmeno io a quello che ho pensato, dato che riconosco benissimo la sua voce.
Mi voltai verso di lui e infatti vidi che era propio il Marco che conoscevo.
Quindi ora mi volete dire che dovrei socializzare?
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
AHAHAHAHAHAHAHAHA
[...]
NOH.Uffa, io volevo solo stare un po' in pace, se lo sapevo prima andavo direttamente a casa a finire Death Note.
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OtakuxOtaku
RomanceSofia è una ragazza di 16 anni con una passione spropositata per gli anime e per i manga, non per niente è un otaku. A causa di questo non ha molti amici e in più non ha interesse verso i ragazzi reali e li reputa noiosi, infatti preferisce di gran...