Capitolo 9

193 29 11
                                    

"Siete stati davvero scorretti!" Si lamenta Chiara.

"Non te lo abbiamo chiesto noi di dirci il tuo desiderio" rispondo sbadigliando.

Ieri sera ci siamo fermati lì fino a tardi e ora siamo tutti stanchi.

Io ci sono abituata, quindi non è un problema.

Sonno? Cos'è? Si mangia?

Sono un otaku, dopotutto.

Non dormo, odio la luce del sole, sto sempre rinchiusa al buio e vivo di notte.

Secondo me il termine "otaku" è un sinonimo di "vampiro".

"Comunque... posso farti una domanda?" Mi rivolgo a Marco.

"Dimmi"

"Perché hai deciso di farci vedere quel posto?"

"Non lo so... sento come se di voi mi potessi fidare. Percepisco una specie di sintonia"

"Sarà perché siamo tutti otaku?" Ipotizzo io.

Dopotutto, nessuno può capire un'otaku meglio di un'altro otaku.

"Probabile" sorride.

"Siamo arrivati all'inferno" ci interrompe Kiki con una voce che sembra uscita da un film di guerra.

"Mi chiedo come una persona del genere riesca ad avere voti così alti" dico alzando gli occhi al cielo.

"Ti ho sentito!" Mette il broncio lei.

"Calma, calma. Ora è meglio entrare" Marco ci spinge entrambe oltre il cancello della scuola.

Finite le lezioni ci diamo appuntamento al solito parco e ognuno va a casa propria per pranzare.

"Sono a cas-" mi blocco, sentendo degli strani versi provenire dalla camera di mio fratello.

Mi avvicino in punta di piedi verso la sua stanza e appoggio un orecchio sulla porta, e per poco non rischio di farmi scoprire dato che la porta era socchiusa e io stavo per cadere a terra. Per fortuna ha gli auricolari ed è voltato di spalle.

Quanto posso essere imbranata?

Torniamo alla missione che è meglio.

Apro leggermente la porta e vedo Francesco attaccato tipo koala ad un dakimakura (quei cuscini grandi con sopra l'immagine di una ragazza o di un ragazzo) raffigurante Asuna di sword art online mentre legge qualcosa da cellulare.

Provo a entrare molto cautamente approfittando della sua concentrazione e delle cuffie.

Sono quasi dietro di lui e... aspettate un attimo, è wattpad quello?

"Awwwww" sento una sottospecie di urletto molto poco virile provenire da lui.

Tento disperatamente di non strozzarmi e di non scoppiare a ridere.

Non. Devo. Ridere.

SOFIA CONTROLLATI.

Mi porto una mano sulla bocca e mi asciugo le lacrime, nate per via delle risate trattenute.

Facciamo una piccola cosa.

Esco dalla sua stanza e mi chiudo dentro la mia per poi buttarmi a terra e scoppiare a ridere, come non ho mai fatto prima.

15 minuti dopo mi rialzo da terra e, dopo essermi assicurata di riuscire a mantenere un degno autocontrollo esco dalla stanza.

Non riuscirò mai più a guardarlo in faccia senza scoppiare a ridere.

Percorro il corridoio cercando di mantenermi lucida quando passo davanti alla sua stanza e sento altri versetti.

MIO FRATELLO È SEGRETAMENTE UNA FANGIRL IMPAZZITA DI 12 ANNI, dal lunedì al venerdì su real time.

Mentre sto per avviarmi verso la porta lui esce dalla stanza.

per favore fa che non mi rivolga la parola, non sono ancora psicologicamente pronta.

"Ehi, sei tornata. Com'è and-"

"Scusa devo andare" corro che Flash levati verso l'uscita di casa e la richiudo velocemente alle mie spalle, per poi sospirare di sollievo.

Quando alzo lo sguardo vedo la faccia sciocco-basita di Marco, ancora fermo con il dito a 5 mm dal campanello, che mi fissa.

Non si muove.

It's supereffective.

OtakuxOtakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora