My king || Justin Bieber & Selena Gomez

14.

"Stai scherzando vero? Tu mi proteggi? Dov'eri quando mia madre e mio fratello sono morti in quell'incidente? E come mai ora sono qui? Come mai ora sono stata rinchiusa da un vampiro? A me non sembra che tu mi stia proteggendo, quindi non dire questa cazzata, perchè non è assolutamente vero. Tu non mi stai proteggendo".

"Lo so...e m-mi dispiace. Ma ho degli ordini"

"Quali ordini?" chiesi curiosa.

"È difficile..."

"Non è molto difficile, rispondi semplicemente alla mia domanda usando le parole"

"Dio Selena...ci sono cose che tu non sai e non devi sapere..."

"Perchè?"

Si avvicinò a me e lentamente mi accarezzò una guancia.

"Non è il momento giusto...e non è il luogo giusto"

"E quando vorresti dirmelo? Visto che è una cosa che mi riguarda?"

"Sii paziente...ti prego" mi supplicò guardandomi negli occhi, così profondamente da farmi rabbrividire.

"V-va bene" deglutì rumorosamente.

Cosa mi stava succedendo?

"Principessa ricordati, non innamorarti di Justin" disse baciandomi all'angolo delle labbra mentre io chiusi gli occhi.

"Okay Luke"

Riaprendo gli occhi mi sorpresi, non c'era nessuna traccia di Luke.

"Selena!" disse Justin entrando nella stanza.

"Dimmi"

"Con chi stavi parlando? E di chi è questo odore?"

"Odore? Quale odore?"

"Selena qualcuno ti ha toccata, chi è stato"

"N-non è vero" cazzo, non dovevo balbettare.

"Oh piccola, grazie per la tua conferma" disse sbattendomi contro il muro.

"Dio quanto vorrei scoparti in questo momento..." sussurrò con voce rauca mettendo una mano sotto la mia gonna.

"Justin, non toccarmi!"

"Io non posso toccarti? E perchè altre persone lo possono fare?"

"Nessuno mi ha toccata"

"Selena non dirmi bugie...so sempre la verità"

"E sai anche qual è la tua punizione" disse leccandomi il collo.

"Aspetta Justin, non farmi questo...avevamo risolto, non rovinare tutto..."

"Io non sto rovinando proprio nulla! È colpa tua troia!" disse affondando i canini nella mia pelle.

Soffrii per il modo in cui mi aveva chiamata...

Successivamente mi guardò negli occhi e mi baciò, sporcandomi del mio stesso sangue.