7. Un consiglio da chiederti

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15 Giugno 1889

Diario,

credo con certezza, di aver vissuto il giorno più bello della mia vita.

E' cominciato benissimo, fortunatamente il vestito per la cerimonia non mi stava né troppo piccolo, né troppo grande, come invece avevo pensato io... dato che negli ultimi due mesi ho trascorso molto tempo a conoscere le doti culinarie della mia promessa moglie. E devo dire che Elizabeth, la mia amata Elizabeth, ha talento, soprattutto per quanto riguarda i dolci.

Quando ho visto raggiungermi all'altare Elizabeth, credevo di poter avere un infarto, talmente il mio cuore batteva velocemente. Era stupenda, il vestito fasciava la sua vita stretta e il bianco candido risaltava i suoi occhi azzurri. Sono lieto anche che il banchetto sia andato a buon fine, sono contento che mia madre abbia portato mio padre a casa sano e non troppo ubriaco, senza il bisogno di essere aiutata dal cocchiere.

Abbiamo fatto sì che il banchetto si svolgesse in quella che sarebbe diventata la nostra casa, e che era proprietà di Elizabeth, parte della sua dote. Quando se ne sono andati tutti, le due domestiche hanno messo tutto in ordine, mentre io mi sono sdraiato a letto, ed Elizabeth, mia moglie, mi ha raggiunto dopo essersi rilassata con un bagno caldo.

Questa notte è stata meravigliosa. Il modo in cui entrambi eravamo pieni di entusiasmo... e poi lei, il suo corpo... ormai sono perso, questo è quanto. Probabilmente nei prossimi giorni rischieremo di rimanere intrappolati a letto tra le coperte, nudi, come lo siamo adesso, ma sostengo che sia giusto così. Dopotutto, prima di cominciare a prendermi grandi responsabilità con i miei figli, vorrei godermi mia moglie tutta per me, ed essere felice, anche se la sto solo guardando dormire.

***

-A quanto pare il caro Thomas se l'è spassata per bene con Elizabeth- commentò Ino. –non credo abbia scritto qualcosa di sbagliato. Ma credevo che gli uomini nell'800 fossero meno fini e delicati.-

-Se ad Elizabeth fosse capitato come marito un ubriacone, stai certo che il suo fantasma sarebbe peggiore di com'è ora. E' una fortuna che Thomas non l'abbia mai violata in alcun modo.-

-E come fai a dirlo?- chiese Giulia a Justin, mentre continuava a disegnare lo schema per la prima notte di nozze della coppia. Era concentrata e al tempo stesso non riusciva a capire se riuscisse a trasmettere la passione con la quale si unirono quella notte, oppure se stesse disegnando qualcosa di troppo sconcio.

-Thomas non mi sembra il tipo di uomo che gioca con l'orgoglio di una donna.- Giulia sorrise e alzò lo sguardo verso il ragazzone.

-Nessun uomo gioca con l'orgoglio di una donna. I maschi si, invece.-

Keita ed Ino spalancarono gli occhi, mentre Justin rimase immobile a fissarla. Giulia invece stracciò, per la quinta volta quel pomeriggio, il foglio su cui stava disegnando. Sbuffò con rabbia e notò gli sguardi dei due fratelli, per poi alzare le spalle.

-Perché ho l'impressione che, se mai troverai un uomo che non ti tratterà a dovere, lo punirai strappandogli le palle?- chiese Keita, sistemando le ultime stoviglie appena pulite negli armadietti sotto al bancone.

-Non lo farei di persona, ma di certo osserverei la scena con piacere.- si alzò e mise a posto le sue cose, per poi chiudere lo zaino e sentire il silenzio più assoluto nella caffetteria. –Hei, non lo farei mai sul serio. Guardo il Trono di Spade, ma di certo non ho il fegato per attuare la castrazione di un uomo.- alzò le mani in segno di resa, facendo una smorfia.

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