ATTENZIONE!! CAPITOLO R14/16!
Questo intero capitolo è stato scritto da @empitzu e anche i prossimi capitoli dello stesso genere saranno probabilmente scritti da lei, quindi la ringrazio e le scene da lei scritte saranno segnate con ### all'inizio della scena e alla fine (questo vale anche per i prossimi capitoli). Grazie per l'attenzione.
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-Accomodati, fai come se fossi a casa tua.- Eren mi passa accanto, sfrontato, puntando all'ampio letto matrimoniale al centro della stanza. Io lo osservo muoversi in silenzio e, se gli sguardi potessero uccidere, ora avrei un cadavere da nascondere. No, non esiste che io passi la notte con questo moccioso impertinente. Si lascia cadere sul letto, di schiena, sprofondando tra le lenzuola ed il copriletto. Sospira soddisfatto e rimane lì, immobile, mentre io non accenno a scostarmi dal mio posto vicino all'ingresso. Perché dovrei, se tanto tra poco sarò di nuovo fuori da questa stanza? Ma allora perché non mi sto muovendo, se non c'è nulla a trattenermi?
-Che c'è, sei rimasto incollato?- alzo lo sguardo, solo per trovare i suoi occhi verdi fissi su di me. Giuro, ora lo ammazzo. -Non fare così,- continua. -Questo letto è una meraviglia, dovresti provarlo, sai?-
-Scordatelo- ribatto, incrociando le braccia al petto. Eren ridacchia, tornando seduto. Quanto vorrei cancellargli quel sorrisetto soddisfatto dalle labbra... quelle stupide, insopportabili labbra perfette.
-Levi?- distolgo l'attenzione, accorgendomi solo ora d'essermi incantato ad osservare la sua bocca scandire delle parole che non ho ascoltato, nel mondo più assoluto.
-Che vuoi?- ribatto. Il mio sguardo si scontra con il suo. Sento come un'ombra di pericolo girovagare attorno a lui e non mi piace affatto il modo in cui mi guarda, lo scintillio nei suoi occhi, il sorriso compiaciuto. Si toglie la giacca. Poi scorgo le sue dita destreggiarsi con i bottoni della camicia, sfilandoli uno ad uno dalle asole davanti al mio sguardo sorpreso. -Che diamine stai facendo?-
-Non è ovvio? Mi sto spogliando.- Mi prende in giro? Sento l'inquietudine sopraffarmi, tutto ad un tratto. Non so dove guardare, ed il ritmo con cui sta slacciando i bottoni dei polsini ed allentando il nodo della cravatta è fottutamente snervante.-Credo di aver deciso cosa farti fare- sbotta improvvisamente.
-Farmi fare?- ripeto a bassa voce, quasi tra me e me. -Di che stai blaterando?-
-La scommessa.- sorride. -Hai dato la tua parola.- Mi fa segno di avvicinarmi, mentre anche l'ultimo bottone della camicia salta, rivelando l'addome tonico sotto di essa. Mi avvicino a lui. No, non ho intenzione di dargliela vinta, voglio solo sapere dove vuole arrivare con tutto questo. E se si aspetta che io diventi il suo burattino, si sbaglia di grosso.
-Inginocchiati.- mi ordina. Lo guardo ad occhi sbarrati. Starà sicuramente scherzando. Non esiste. Neanche per sogno. Non m'inginocchierò su questo sporco pavimento per lui, né ora né mai. Lo sguardo di Eren si fa duro. -Inginocchiati, ho detto- ripete, scandendo le parole. Non mi muovo. Se lo facessi, sarebbe solo per tirargli un bel calcio in mezzo alle palle. -Lo hai voluto tu- d'un tratto, sento la terra mancarmi da sotto ai piedi. Avverto qualcosa stringermi il polso, poi l'impatto della schiena con la superficie morbida del materasso; mi ci vuole un attimo per orientarmi e capire che non mi trovo più ai piedi del letto, ma sopra, ed il motivo per cui non vengo accecato dalla luce del lampadario è perché il corpo di Eren mi sta facendo scudo, sovrastandomi.
-Togliti di dosso- soffio. Se non c'è odio nei miei occhi, allora non so proprio cosa sia. Eren si abbassa su di me, fino a sfiorarmi l'orecchio con le labbra. Cerco di scostarmi, ma le sue braccia mi impediscono i movimenti, finendo per farmi apparire come un animale in gabbia.
-Pensavo fossi un uomo di parola, Levi...- mi sussurra.
-Lo sono- ringhio a denti stretti.
-Hai perso la scommessa. Conoscevi i patti, hai accettato. Ora perché ti rifiuti di collaborare?- il suo respiro caldo mi sfiora la pelle, scende lungo la mascella, lungo il collo. Mi manda in confusione. Non sono più certo di non volerlo fare. È attraente... lo ammetto. Ed è provocante, anche troppo. Il calore corporeo che irradia dalla sua pelle olivastra mi chiama a sé come una calamita. Inspiro profondamente, ho bisogno di tutto il mio autocontrollo per non lasciarmi trascinare in qualcosa di cui poi quasi certamente mi pentirei. Lui mi provoca ancora. Questa volta ripercorre con le labbra la pista umida che ha già tracciato, fino a tornare al punto di partenza. -Allora, lo farai?-
Il mio respiro vacilla. -Dimmi che devo fare- dico d'un fiato, in tono sprezzante. Lui lo sa, lo vedo nel suo sguardo sfrontato. Sa di aver vinto su di me, di nuovo, ma non gli darò la soddisfazione di fargli intendere che forse a me non dispiace che sia andata così. Per la seconda volta il mondo attorno a me si ribalta. Lui ora è sotto di me e sorride, probabilmente per la mia espressione confusa.
-Aprimi la zip- mi ordina. Lentamente la mia mano scende lungo il suo torso. Lo sguardo di Eren è incollato sui miei movimenti e ringrazio che sia così, dal momento che non posso controllare la sfumatura rosea che tinge le mie guance. Non è facile cercare di apparire contrariato se poi è lo stesso corpo a tradirti. Abbasso la lampo con un colpo secco. -Adesso massaggiami.- Alzo gli occhi sul ragazzo, fulminandolo, eppure, nonostante tutto, non dico una parola. Il palmo della mia mano inizia a muoversi, tastando la carne ora molle attraverso la stoffa. Uno, due minuti, e vedo i muscoli di Eren sotto di me tendersi. La schiena si inarca appena, il viso si tinge di rosso, gli occhi si chiudono mentre le labbra si dischiudono facendone scaturire il respiro pesante. Contro il mio palmo sento il membro pulsare ed iniziare ad inturgidirsi. Dal canto mio, sono completamente spaesato. Non ricordo cosa io stia facendo, che ci faccia in questa camera, non ricordo come sia arrivato a questo punto, so solo che non riesco a togliere gli occhi di dosso a questo ragazzo, e che mi sta facendo sentire debole. -O-Ora tiramelo fuori e toccami...- ordina Eren. Senza esitare abbasso l'elastico dei boxer. La sua semi-erezione svetta libera, prima di incontrare il palmo della mia mano. La impugno, iniziando ad accarezzarla su e giù. Non è facile come può sembrare, affatto, ma ad Eren comunque non sembra dispiacere a giudicare dai lievi gemiti che gli scivolano tra le sue labbra. Lascio andare per un istante, solo per portare la mano alla bocca e lasciarvi un po' di saliva da usare come lubrificante. La faccio immediatamente scivolare lungo l'asta dell'altro, impaziente. La vista è a dir poco ipnotica. Mi trascina in un turbine di emozioni ed io non posso fare niente, assolutamente niente per impedire al mio corpo di risponderne. Il cuore mi batte a mille ed il mio respiro è affannato quanto quello del ragazzo sotto di me, il cavallo dei pantaloni già da un po' ha iniziato a diventare stretto. L'unico sollievo che posso permettermi, da questa posizione, è allentare il nodo della cravatta per non morire soffocato.
-Più veloce!- la mano di Eren si poggia sulla mia, dandomi dimostrazione della velocità ideale. Mi riesce difficile scollare lo sguardo da quello spettacolo. È... grosso. Ora che lo vedo al massimo della sua misura mi fa quasi sentire invidioso. Non che io abbia davvero un motivo per esserlo. Smonto da sopra di lui, scegliendo di accucciarmi ai piedi del letto per permettere al mio braccio di cambiare posizione. Sì, l'ho fatto, mi sono inginocchiato su questo pavimento di merda, ci penserò dopo a pentirmene. Sfrego la lunghezza, e mentre lo faccio lui si tira su a sedere. Me ne frego degli occhi verdi, lucidi, puntati su di me: slaccio anche la mia lampo, non resistendo all'urgenza di toccarmi a mia volta. I miei gemiti, i suoi gemiti; ormai non so più distinguerli. Sento che Eren è quasi al suo limite, lo sento sotto alla mia mano, ma lo capisco soprattutto dagli occhi serrati in una smorfia e dal boccheggiare ipnotico delle sue labbra. D'un tratto la sua bocca di spalanca in un gemito silenzioso, il corpo si tende, la testa si riversa all'indietro; la mia mano prontamente copre il punto giusto, evitandomi una doccia fuori programma. La vista mi sconvolge abbastanza da aiutare anche me a raggiungere l'apice. Lo faccio in modo discreto, soffocando il piacere in un grugnito. Non so nemmeno se lui se ne sia accorto.
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Spazio autrice:
Ciao! Spero che vi sia piacito il capitolo. Ringrazio ancora empitzu che l'ha scritto per me (⌒▽⌒) . Ci vediamo al prossimo capitolo.
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Play With Me
Fanfiction[2° in Ereri 18/05/2018] [Ereri] Levi, lavora a Las Vegas, da ormai dieci anni, in uno dei tanti casinò, che si trovano in città, ma non gli è mai piaciuto davvero, avrebbe voluto avere una pozione più importante, come per esempio il capo della sicu...