Capitolo 7

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Una piccola parte di questo capitolo è stata scritta da @empitzu quindi la ringrazio e per correttezza ogni scena scritta da lei sarà segnata con ### all'inizio della scena e alla fine (questo vale anche per i prossimi capitoli) in più questo tipo di messaggio sarà aggiunto all'inizio di ogni capitolo in cui lei ha collaborato. Grazie per l'attenzione.  

Il tempo pare fermarsi. Riesco solo a pensare alle ultime parole di Jean. La penitenza non è finita, che cazzo significa? Non ho la minima intenzione di essere ancora lo schiavo di Eren.

-Spiegati meglio,- sibilo a Jean.

-Non so cosa voglia esattamente quel coglione di Eren, ma ha detto chiaramente di volerti vedere,- spiega annoiato.

-Portalo qui, allora. Voi siete venuti, perché lui no?-

Prima che Jean possa dire qualcosa, interviene Sasha: -Ma Eren non è con noi!- esclama. -È all'Università, deve studiare per un esame.-
Jean rotea gli occhi verso l'alto, irritato. -Ora qui continuo io, Sasha. Tu cerca di vincere qualcosina, nel frattempo.- Prima di sparire, Sasha annuisce e fa uno strano saluto militare nella nostra direzione, portandosi un pugno a sbattere sul petto, dove c'è il cuore.

È a quel punto che Jean prende posto davanti a me, appoggiando il volto su una mano, con fare annoiato. -Dicevo,- riprende. -Eren ci ha dato il compito di venirti a prendere.-

-Prima voglio parlare con lui- ribatto, seccato.

Jean a quel punto estrae il suo telefono e cerca tra i contatti il nome di Eren. A quel punto allungo la mano per afferrare l'apparecchio, ma Jean si ritrae indignato. 

-Che vuoi fare?! Guarda che le chiamate all'estero costano un casino!- Scuote la testa, scocciato, per poi premere diversi tanti, avviare la chiamata e, solo a quel punto, passarmi il telefono. Me lo porto all'orecchio e attendo.

-Dimmi che hai un motivo importante sta volta, oppure ti giuro che salgo immediatamente su un aereo per Las Vegas e ti rompo tutte le ossa. Questa è la terza volta che mi fai pagare la chiamata, cavallo di merda!- urla Eren, irritato. Sono diversi giorni che non sento la sua voce e, nonostante mi abbia praticamente appena sbraitato contro, sono piacevolmente colpito nel sentirla.

-Jean?- dice, quando passano diversi secondi e nessuno gli ha ancora risposto. -Jean, è successo qualcosa?- Un angolo della mia bocca si piega verso l'alto.

-Dimmelo tu, moccioso di merda. Cosa cazzo significa che la penitenza non è finita?-

Il suo tono sorpreso mi porta quasi a sorridere. -Ah, Levi!- esclama. -È molto semplice: ti ricordi quando ti ho spiegato le condizioni della scommessa?-

-Si. Hai detto che avrei dovuto fare quello che volevi.-

-Precisamente," afferma con felicità. -Ma... Non credi manchi qualcosa?-

Corrugo le sopracciglia. -Che cazzo vuol dire? Io ho fatto tutto quello che mi hai chiesto quella sera.-

-Bingo!- risponde Eren, ma la consapevolezza di aver indovinato mi infastidisce, più che rallegrarmi. -Quella sera!- ripete il moccioso. -Non ho mai specificato per quanto tempo sarebbe andata avanti la cosa.-

Il mio cuore perde un battito. Vorrei controbattere, ma non ne ho la forza. 'Se vinco io, tu verrai con me e farai tutto quello che voglio,' aveva detto. Ha ragione, diamine.

-Senti,- sbotta all'improvviso Eren, dall'altra parte del telefono. -Io sto preparando le valigie adesso. Prendo il primo aereo per Las Vegas e sono da te.-

-Cosa?!- è la mia prima reazione. Poi tossisco, cercando di ricompormi. -Voglio dire... non avevi un esame?- Non voglio vederlo. Non ora. Non domani. Non nei prossimi giorni.

-L'esame era oggi. Ho finito, quindi sto arrivando. Vienimi a prendere all'aeroporto, Levi.-

-Cosa?!- esclamo per la seconda volta. -Perché?- La mia voce è così acuta che quasi stento a riconoscere.

-Non è ovvio?- domanda. -Voglio vederti.- La sua voce si fa incredibilmente dolce.

Resto così, con il telefono in mano mentre la chiamata con il moccioso termina. Quell'ultima frase echeggia nella mia testa, senza sosta.

-Quindi?- Jean mi riporta alla realtà. -Cos'ha detto?-

-Sta arrivando.-


***

C'è troppa gente, troppa puzza di sudore, troppo rumore e troppe chiacchiere. La gente chiama questo posto aeroporto; per me è l'Inferno.

Nella mia vita sono stato in un posto del genere due volte e mi sono bastate per giurare che non ci avrei più messo piede. 
E invece ora sono qui, all'uscita dei voli per aspettare un ragazzino.

Non mi è difficile riconoscerlo, al momento del suo arrivo. È alto, con due occhi stupendi, circondati da un paio di occhiali. Indossa una maglietta dei "No Name", dei jeans stretti neri e una normalissima giacca. È un abbigliamento così semplice che quasi sembra non appartenere ad Eren.

###

Mi si avvicina con un grande sorriso stampato in volto, e la cosa non mi piace. Il mio istinto mi dice che sta per fare qualcosa di azzardato e, nel momento esatto in cui lo realizzo, mi porta una mano dietro alla nuca e faccio appena in tempo ad esclamare un sorpreso "Ah!" che le nostre labbra si incontrano.

È un bacio affettuoso, quello che mi dà Eren, morbido come lo zucchero filato e caldo come la coperta in cui ti avvolgi l'inverno. Inizialmente cerco di resistergli, di spingerlo lontano da me, ma la forza con cui le mie mani spingono contro il suo petto è sempre minore e, senza accorgermene, finisco per aggrapparmi alla sua camicia.

Socchiude appena le labbra per approfondire quel bacio e io mi ritrovo a seguire i suoi movimenti. Un calore nuovo, in me, nasce alla bocca dello stomaco. Mi sento sciogliere; mi sento in pace.

La lingua umida di Eren accarezza il mio labbro inferiore, prima di insinuarsi nella mia bocca. Le mie braccia circondano il suo collo attirandolo più vicino a me, come se potesse scappare, come se questo momento potesse finire da un momento all'altro.

È un bacio appassionato, uno di quelli che Shakespeare dev'essersi immaginato per Romeo e la sua Giulietta.

Ci separiamo solo quando ad entrambi manca il fiato e, dal suo sorriso, capisco che devo essergli sembrato disperato.

###

Si avvicina poi al mio orecchio e, causandomi un brivido in tutto il corpo, sussurra una frase che fa accelerare il mio battito cardiaco:

-Mi sei mancato, nanetto.-

Spazio autrice:

Ciao! spero che il capitolo vi sia piaciuto perché per un po' non potrò aggiornare (╯︵╰,), tra qualche giorno partirò e starò fuori per due settimane e nel posto in cui devo andare non c'è Wi-Fi o(╥﹏╥)o. Ma vi prometto che quando torno pubblico il prossimo capitolo O(≧∇≦)O

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