Le prime luci dell'alba picchiano sui miei occhi, costringendomi ad aprirli lentamente. Ciò che noto subito, sopra di me, è il soffitto. Sono ancora molto assonnato e non riesco subito né a mettere a fuoco la stanza, né a riaffiorare i ricordi della sera prima. Quando vedo lo spettacolo davanti a me faccio uno scatto all'indietro, con gli occhi sgranati, e cadendo con il culo per terra. Impreco sotto voce, mi massaggio la zona dolorante e poi scatto in piedi per ammirare quell'idiota addormentato come un bambino, sul letto matrimoniale. Dopo la richiesta di Eren siamo subito andati a dormire e lui mi ha costretto a rimanere con lui. Lo guardo per qualche istante, trovandolo maledettamente attraente persino mentre dorme. È quando si rigira dandomi le spalle che decido di andarmene. La scommessa è finita e io posso tornare alla vita di sempre. Raccolgo la mia camicia da terra e rubo ad Eren uno dei suoi pacchetti di sigarette. Me lo deve, no?
Prima di chiudermi la porta alle spalle, lo guardo un'ultima volta... e sì, sembra proprio un angelo.
***
Distribuisco con velocità le ultime carte sul banco e, come c'era da aspettarsi, vinco contro a quel ragazzino, seduto da meno di dieci minuti al mio banco. Lo vedo disperarsi di fronte a quella sconfitta schiacciante, mentre riprendo il mazzo mescolando le carte rapidamente. Sono passati diversi giorni dal mio incontro con Eren e, come previsto, sono tornato alla vita di sempre... ma allora cos'è questa sensazione di vuoto, nausea, frustrazione? Mi sento continuamente incazzato, come se ci fosse qualcosa che manca, qualcosa che mi dà fastidio... ma cos'è? Il ragazzino prende dal banco le sue ultime fiches lanciandomi uno sguardo colmo d'odio. Mi accascio sulla sedia dietro di me sospirando rumorosamente. In quel momento si avvicina a me un'alta figura.
-Ere...- è ciò che sto per dire, ma mi blocco quando è Hanji che si staglia di fronte a me.
-Ehi, nanerottolo,- mi chiama. -Che ti succede? Sembri più irascibile del solito!- spiega, accennando a una risata. -Che c'è? Ti manca Mr. Occhioni verdi?-
-Non sono cazzi tuoi. E comunque no- ribatto, infastidito. -Invece di perdere tempo qui con me, perché non torni a lavorare? Sei pagata per questo.-
-Allora forse è meglio se ti spiego il vero motivo per cui sono venuta qui... ma non credo ti piacerà- e lo dice con un tono così solenne che non sembra nemmeno la stessa Hanji di pochi istanti fa. -Mike mi ha detto di dirti che Petra gli ha detto...-
-Sì?-
-...Devi spostarti al bancone per cocktail!- continua, fissando i suoi piedi. Sgrano gli occhi ed inizio a boccheggiare: come si permettono? Come posso io, Levi Ackerman, avere un cambio di posto?
-Il motivo quale sarebbe?- domando, cercando di ricompormi.
-Ecco, vedi...- sussurra, e noto le sue gote tingersi di rosso. -Staispaventandoiclienticoniltuobruttocarattere- mi dice, tutto d'un fiato. Alzo un sopracciglio, rendendole chiaro che deve ripetere più lentamente se vuole farsi capire da me. -Erwin ci ha detto che molti clienti si sono lamentati di te, del fatto che quando vinci borbotti cose strane e quando chiedono cosa tu stia dicendo rivolgi loro uno sguardo omicida, facendoli scappare. Così hanno deciso che, almeno momentaneamente, forse è meglio spostarti... ma è solo una cosa temporanea! Perciò non devi preoccuparti.-
Mi trattengo dal ribattere solo per non dimostrare quanto le accuse contro di me siano fondate. Prendo la mia giacca, appoggiata proprio lì vicino e mi trascino con stanchezza verso la mia nuova postazione.
***
Appoggio con stanchezza i gomiti sul bancone, guardando con nostalgia il mio vecchio banco già occupato da un nuovo arrivato del tutto incapace. Ha fatto vincere almeno cinque volte quegli ubriaconi a cui pochi minuti fa hanno servito diversi bicchieri di tequila. Sposto lo sguardo da quel gruppo e mi concentro su Hanji che, come sempre, sta vincendo... tuttavia, noto tra i giocatori al suo tavolo un ragazzo biondo con i capelli a ciotola. Mi soffermo su di lui, notando la profonda somiglianza con quel nanerottolo del gruppo di Eren. Vengo distratto da un rumoroso colpo di tosse proveniente da qualche posto più in la di dove mi trovo io. Mi volto irritato, ma mi fermo subito quando vedo di chi si tratta. Quello con la faccia da cavallo. Dio, ti prego, fa' che non siano di nuovo qui.
-Ci si rivede, nanerottolo,- mi dice, avvicinandosi al bancone -Fammi una birra.-
-Faccia da cavallo,- lo saluto. -Mi dispiace ma i mocciosi non possono bere.- E mi allontano, noncurante delle proteste di Jean, ed è a quel punto che anche Sasha mi si para davanti.
-Ciao, Levi!- mi saluta, raggiante. Le faccio un cenno a mia volta, chiedendole, rassegnato, cosa vogliano. Ci sono solo loro due al bancone, non posso evitarli.
-Io vorrei una birra!- protesta nuovamente Jean, alzando la voce.
-E per me un Black Russian- continua Sasha.
Sbuffo scocciato. -Non intendevo da bere,- al loro sguardo sbalordito mi costringo a spiegarmi. -Uno: siete troppo giovani per bere; due: perché cazzo siete qui?-
-Guarda che siamo maggiorenni- ribatte Jean.
-Non avete ancora risposto alla mia domanda principale. Cosa. Ci. Fate. Qui?- scandisco.
-Eren ti vuole vedere- dice Sasha.
-E se fossi io a non volerlo vedere?-
-Oh, non lo sapevi?- ghigna Jean.
-Cosa?-
-La penitenza non è ancora finita.-
STAI LEGGENDO
Play With Me
Fanfiction[2° in Ereri 18/05/2018] [Ereri] Levi, lavora a Las Vegas, da ormai dieci anni, in uno dei tanti casinò, che si trovano in città, ma non gli è mai piaciuto davvero, avrebbe voluto avere una pozione più importante, come per esempio il capo della sicu...