Come potevo immaginarmi da un moccioso del calibro di Eren, ora mi ritrovo con i suoi amichetti in una macchina nera. Come se non bastasse, questi ragazzini sono davvero irritanti. Non la smettono di fissarmi e io odio essere osservato. Ma dove sono finito? Avranno al massimo vent'anni! Tra i mocciosi riconosco quel tizio che giocava al tavolo da gioco con Eren... se non sbaglio il suo nome era Armin. Con sguardo più che incazzato scruto i presenti con le braccia incrociate al petto, cercando qualche spiegazione dal moccioso seduto accanto a me, che invece di rispondermi continua a seguire con lo sguardo i diversi locali che superiamo con la macchina. Dopo la decima gomitata, rinuncio all'idea di ottenere la sua attenzione e mi concentro sul gruppo di ragazzi seduti davanti a me. In tutto sono sei, quattro ragazzi e due ragazze. Ognuno di loro ha uno sguardo che lo contraddistingue da tutti gli altri. Finalmente l'imbarazzante silenzio che andava avanti da più di mezz'ora viene interrotto da un ragazzo alto con un taglio di capelli piuttosto simile al mio. La sua nuca è rasata però i suoi capelli dorati sono coperti da un cappello nero. Indossa un paio di jeans strappati e una maglietta nera a maniche corte - nonostante le basse temperature. Alla vita ha legata una camicia rossa a righe. Non so perché ma la sua faccia mi ricordava un cavallo.
-Allora, Eren" inizia lui. -Questo nanerottolo chi sarebbe?- Aspetta... perché anche lui mi chiama così? Quanto vorrei picchiarlo!
-Lui è in mio nuovo animaletto, si chiama Levi, resterà con noi per tutta la serata-spiega Eren senza degnare di uno sguardo il suo presunto amico. Il silenzio imbarazzante cala di nuovo nella macchina. Passano altri minuti ma nessuno si decide a parlare, così decido di essere io a rompere il ghiaccio. Tossisco abbastanza forte da attirare l'attenzione di tutti su di me. Accavallo rapidamente le gambe e li fulmino con lo sguardo, uno ad uno.
-Cosa siete? Muti? Parlate, cazzo!- esclamo. Poi mi rivolgo al moccioso seduto accanto a me -Oppure- sottolineo -Io scendo qui e lascio perdere la nostra scommessa-. Dopo altri attimi di silenzio, finalmente qualcuno prende la parola. Per la precisione si tratta del ragazzo seduto accanto al "cavallo". Indossa uno smoking a righe e, sopra a una camicia nera, porta una cravatta bianca. A differenza degli altri, il suo volto è ricoperto di lentiggini.
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Play With Me
Fanfiction[2° in Ereri 18/05/2018] [Ereri] Levi, lavora a Las Vegas, da ormai dieci anni, in uno dei tanti casinò, che si trovano in città, ma non gli è mai piaciuto davvero, avrebbe voluto avere una pozione più importante, come per esempio il capo della sicu...