Capitolo 10

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Prima di iniziare a leggere volevo soltanto ringraziarvi per la pazienza e la comprensione che avete avuto, vi adoro . Inoltre volevo ringraziare  @@empitzu, che mi ha aiutato a correggere il capitolo dopo l'improvvisa "scomparsa" della ragazza che avrebbe dovuto farlo. Se non riesco a contattarla dovrò cercare qualcun altro che posso aiutarmi, quindi chiunque sia interessato me lo può scrivere nei commenti. Comunque adesso vi lascio al capitolo.  

Ci metto un po' ad elaborare ciò che ha appena pronunciato il moccioso. Ripeto numerose volte nella mia testa quella parola. Dopo pochi secondi, comprendendo che quel coglione non stava scherzando, stringo il pugno e colpisco il moccioso allo stomaco con tutta la forza che ho in corpo.

-Chi cazzo sarebbe la tua puttana?- chiedo con rabbia. Invece di una qualche straccio di scusa o spiegazione, dalle labbra del moccioso esce una fragorosa risata, interrotta da occasionali colpi di tosse, causati sicuramente dal brutto colpo.

-Levi, devi solo far finta di essere la mia puttana, il capo della sicurezza mi ha descritto ai suoi dipendenti così: <ragazzo magro, alto, capelli castani, occhi verdi. Spesso indossa travestimenti e si porta dietro qualche donna per non essere riconosciuto, tenete gli occhi aperti>- spiega tra le risate. Dopo essersi calmato si avvicina a me, e mettendo un braccio intorno alle mie spalle, ci avviamo verso l'entrata del casinò.

-Ma tu come sai quello che ha detto?- chiedo perplesso. Gli occhi del moccioso si perdono per qualche secondo nel vuoto prima di rispondere un insoddisfacente <Non è importante>.

Non appena entriamo nella Reception, noto affianco alle porte d'accesso per il casinò Armin e Christa che parlano con quelle che credo dovrebbero essere le guardie di sicurezza.

-Quelle sono Annie Leonhart e Ymir Fritz- mi spiega il moccioso all'orecchio mentre andiamo nella loro direzione.

-Ma sei sicuro che riusciranno a bloccarle?- chiedo dubbioso.

-Non preoccuparti, Ymir ha sempre avuto un debole per Christa, e Annie non riesce a scollare gli occhi di dosso ad Armin quando è nei paraggi- rivela con sicurezza, rafforzando la presa sulla mia spalla mentre ci avviciniamo alle guardie. Non appena le superiamo però si rilassa.

-Perfetto, ora che siamo fuori pericolo, posso spiegarti come facciamo a vincere così facilmente- inizia attirando la mia completa attenzione -La nostra tattica è questa*: i due giocatori di un gruppo hanno compiti diversi, il primo è l'"esploratore", che gioca sempre al minimo e tiene il conto delle carte, il secondo è il "puntatore", che riceve un segnale dal suo compagno ogni volta che il tavolo diventa interessante. Come avrai capito io sono un puntatore, ma visto che siamo dispari e gioco da solo, mi siedo al primo tavolo che viene segnalato da uno degli esploratori- spiega tranquillamente Eren mentre si avvicina con sicurezza al bar. Non appena il barista lo nota, il moccioso ordina per poi riportare l'attenzione su di me.

-Mi stai dicendo che in questo momento "il puntatore" di ogni gruppo sta aspettando che il tavolo dove sta giocando il proprio compagno diventi "interessante"? Non conviene che facciano tutti come te e si siedano al primo che risulta conveniente?- chiedo perplesso.

-Vedi, ci abbiamo provato, ma poco a poco abbiamo notato dei problemi- spiega prendendo tra le mani il boccale di birra appena arrivato.

-Di che genere?- insisto innervosendomi.

-Per esempio Sasha quando è ubriaca inizia a urlare perché le manca Connie, e così lui corre da lei facendo saltare la copertura delle persone appena conosciute. Questo non accade quando giocano insieme perché Connie la ferma non appena beve un bicchiere di troppo-

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