02|S e c o n d

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Allora cosa devo fare, Chanyeol?”.

Baekhyun poggiò il cappotto sulla sedia in legno del grande studio del minore, per poi incrociare le braccia e attendere una risposta dall'altro.

Chanyeol, intento a compilare dei documenti con la sua biro si fermò, alzò li sguardo mentre una vampata di calore e un forte formicolio si facevano spazio dentro di lui.

Perché doveva essere così doloroso? Perché doveva sentirsi così male per un sogno?
Perché doveva sentirsi morire ogni secondo di più, ad ogni respiro, ogni qualvolta che guardava il suo modello, ricordandosi del suo dolce bugiardo.

Si sentì un totale idiota Park Chanyeol, essendosi perdutamente innamorato di qualcosa che era soltanto finzione, una cosa non reale, un sogno intenso e dalle macchie monocromatiche e tristi.

Scosse la testa, prese un profondo respiro e si mise in piedi, prendendo poi la sua macchina fotografica tra le mani affusolate.

Uhm, iniziamo il servizio fotografico.
Bene, mentre sistemo le luci tu posizionati”.

La voce del gigante era atona, maledettamente fredda e distaccata, quasi pungente.
Baekhyun provò dei leggeri tremiti sentendo quella roca voce dai tratti quasi spaventosi.
E poi si posizionò, si mise in posa, sbottonò di poco la camicia, si sedette sullo sgabello e prese la tavolozza in legno in una mano e un pennello dal materiale rovinato in un'altra.

“Bene, comincia–”.

Chanyeol strabuzzò gli occhi, perse per pochi secondi l'equilibrio mentre il suo cuore prese a battere velocemente, facendolo tremare in modo vertiginoso.

Era uguale, identico al suo pittore dal viso angelico, ma in fondo, di che si stupiva? Era quello il reale Baekhyun, quello che aveva conosciuto lui e di cui se n'era innamorato era soltanto lo storpiamento della realtà.

Sono pronto, Chanyeol”.

“Okay... Mmh, spostati un po' più in ...”.

Vari flashback si crearono a poco a poco nella psiche di Chanyeol, mandandolo totalmente in un altro mondo, fuori da quello studio fotografico.

Chanyeol spostati un po' più a destra

Ecco così! Perfetto

Una fitta percosse il corpo del gigante, facendogli schiudere le labbra e facendogli ardere il petto umido.

Credimi quando dico che sei arte, Chanyeol”.

Ed ecco che il ragazzo dalle orecchie a sventola tornava a sentire quel groppo in gola, quel groviglio che gli impediva di respirare mentre sentiva le palpebre pesanti e le orbite bruciare, annunciando un pianto che non voleva mai uscire.

Chanyeol

“S-Scusami... Ohm, resta fermo così, sei perfetto

Anche tu lo sei, fotografo dagli occhi infelici”.

.

- omg, ho così tante idee per questa storia, spero soltanto di riuscire a riportarle per bene.

Urlo -

REALITY - chanbaek (#wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora