12. Normal Day

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Da quando Levi aveva sentito quello che pensava fosse Eren, accarezzargli la guancia, non andò più sopra quel tetto.
Neanche lui sapeva spiegarsi perché.
Solo, non gli andava.
Non voleva.
Sapeva che era scortese fare così, ma aveva paura.

<<Levi? Avere paura? Stiamo scherzando?>>
Direte voi.

Si, in fondo, lui aveva solamente paura. Non si fidava del castano
(Sappiamo tutti che è diffidente), ma aveva lo stesso paura.
Paura di essere usato.
Perciò non si fece più vedere, e Cercò di non pensarci.
Eren invece continuava ad andare là sopra.
Sperando ogni giorno, che il moro fosse seduto al solito posto.
Anche se quella speranza, si stava andando a scemare.
Erano ormai quasi due settimane che Levi non si faceva vedere lassù.
E a scuola aveva notato solo poche volte il suo sguardo tra la folla.
In fondo Levi ancora non aveva visto in faccia Eren, quindi se lo fissava poteva stare tranquillo anche se il più grande sapeva che frequentavano lo stesso istituto.
.
La sveglia suonò incessantemente, e il castano si arrabbiò con essa scaraventandola sul muro.

<<Stai zitta!>>
urlò alla sveglia, come se potesse rispondergli.
Si alzò con le gambe doloranti perché il giorno prima c'era stata una gara di corsa nell'ora di ginnastica e lui aveva dato il massimo, arrivando secondo.
sua mamma irruppe dalla porta.

<<Eren, tutto bene?
Non hai una bella cera...>>
Chiese preoccupata la mamma.

<<Si.. Tutto bene>>
Rispose soltanto lui, andando verso il bagno per prepararsi.

<<stasera torno per cena, okay? Ricordarti>>
Urlò dal corridoio.

<<Tranquilla>>
Rispose goffamente il castano  dal bagno, mentre si stava lavando i denti.
La mamma raggiunse poi la porta di casa, uscendo e dicendo un semplice: "buona giornata".
Eren finì di prepararsi prima del solito, ed uscì dalla camera con la cartella sulle spalle.
Era ancora presto per uscire, perciò fece colazione con una tazza di latte caldo, accendendo poi la tv.
Varie notizie da parte di tutto il mondo venivano raccontate dalla giornalista, ma nessuna in particolare catturò la sua attenzione.

con questo spense la tv e guardò fuori dalla finestra.
Un sole dalla luminosità impressionante batteva contro i vetri, facendo trapelare raggi genuini di calore.
Si alzò dalla sedia, mise la tazza nel lavandino e si recò alla porta d'ingresso.
prese la giaccia e la mise sotto braccio, uscendo.
Il sole lo stava accecando, ma apprezzava quel calore.
.
arrivó a scuola tramite il pullman, e salutando cordialmente i suoi amici, iniziò a seguire le lezioni.
la mattinata passò davvero in fretta per entrambi.
Levi uscì da scuola e si recò a lavoro.
Eren invece uscì da scuola, e seguì di soppiatto Levi.
Levi aveva sempre tutti i sensi amplificati, quindi se Eren riusciva a non farsi notare, era davvero bravo.
vide Levi andare in un bar.
<<Ho tre verifiche domani.. Forse è meglio se torno. Sarà per un'altra volta.>>
Pensò dispiaciuto il castano, dirigendosi verso casa.

Ad un certo punto, Levi uscì dalla sala privata e andò alla stanza dietro il bancone con fare scocciato e iniziò a prendere ordinazioni in giro per il bar. il resto del giorno passò normalmente.
Il castano era a casa a fare i compiti e studiare e ad aspettare la mamma.
il corvino lavorò fino a tarda sera.
Andando poi tutti e due a dormire, senza pensarsi.

#spazioautrice
Ciao a tutti:3
ho cambiato copertina :D
(Ringrazio profondamente la persona che l'ha fatta.. Ehehehehhehehe, chao :3❤)
Vi sta piacendo la storia?
Vorrei più commenti con le vostre opinioni se non vi scoccia farlo c:

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