Via dall'isola

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I 4 mesi successivi volarono.
Dopo l'incidente del compleanno il rapporto di Mario con Claudio divenne più romantico.
Era una storia d'amore contorta, Mario lo sapeva.
Dipendeva completamente da Claudio era innamorato dell'uomo che l'aveva rapito e che continuava a tenerlo prigioniero.
Dell'uomo che sembrava, avesse bisogno del suo amore tanto quanto del suo corpo.
Mario non sapeva se Claudio ricambiava il suo amore, non sapeva nemmeno se era capace di amare.
Eppure non poteva fare a meno di pensare che gli volesse bene, per il modo in cui lo cercava, per come lo guardavae per come provvedeva a qualunque suo bisogno.
Non poteva desiderare di essere più coccolato.
Ma cosa più importante gli mancava durante i suoi viaggi.
Lo sapeva perchè era Claudio stesso a dirglielo.
"Vedi altri uomini la fuori?" Gli chiese Mario a colazione, dopo una notte in cui Claudio lo aveva scopato tre volte di seguito.
Quella domanda lo tormentava da mesi e non poteva più trattenersi.
Il suo rapitore era stupendo e avrebbe attratto chiunque.
Poteva immaginarli dormire con altri uomini e questo pensiero gli faceva venire voglia di accoltellare qualcosa.
Claudio gli sorrise con un oscuro divertimento per quella manifestazione di gelosia "No gattino mio" disse alla fine "perchè dovrei avere voglia di scopare un altro quando ho te? Non sono stato con nessun altro dal giorno in cui ci siamo incontrati".
"Davvero non sei stato con nessuno?" Mario non poteva nascondere il suo stupore.
Claudio gli era stato fedele per tutto quel tempo?
Claudio lo guardò con un sorriso peccaminoso "No, tesoro, non ci sono stato" disse e Mario in quel momento si sentì l'uomo più felice del mondo, amava quando lo chiamava in quel modo.
Era ormai dipendente da lui, e gli piaceva essere posseduto da lui , essere suo.
Si sentiva al sicuro e amato. Quelle mani che lo toccavano la notte erano mani che avevano tolto la vita a molte persone, ma questo non lo spaventava  anzi rendeva tutto più intenso e lo faceva sentire vivo.
Quando condivise quei pensieri con Rosita, lei non sembrò affatto sorpresa.
"Sapevo, che voi due eravate fatti l'uno per l'altro dal primo momento in cui vi ho visti insieme" disse " Quando ti e Claudio siete nella stessa stanza l'aria diventa infuocata. Non ho mai visto due persone con una simile alchimia. Quello che condividete è raro e speciale. Non opporti Mario. È il tuo destino, tu sei suo".

La notte in cui tutto sarebbe cambiato iniziò normalmente.
Claudio era tornato e aveva portato Mario in camera per una lunghissima sessione di sesso.
Poi si erano addormentati.
In piena notte Mario si svegliò avvertendo dolori vicino all'ombelico cercò di riaddormentarsi ma il dolore diventava sempre più intenso.
"Claudio" sussurrò "credo di non stare bene".
Claudio si svegliò subito a quelle parole e accese la luce "Cosa c'è?" ..
"Non lo so" riuscì a dire Mario.
"Dove ti fa male tesoro ?" .... " Il .... fianco" ansimò, mentre calde lacrime iniziarono a rigargli il volto.
"Qui?" disse roccandogli un fianco .. "Si" rispose Mario in preda al dolore.
Claudio si alzò immediatamente gridando "Rosi, vieni subito qui".
"Che succcede?" ... "preparati, lo porto in ospedale  e tu verrai con noi , potrebbe essere appendice."
Claudio era impaurito,Mario non lo aveva mai visto in quello stato.
Claudio era spaventato. Appendice. Se era così dovevano arrivare immediatamente in ospedale, non voleva nemmeno pensare a cosa poteva succedere, erano nel bel mezzo del pacifico e se non fossero arrivati in tempo l'appendice poteva scoppiare e Mario .... no nn sarebbe successo perchè lui non poteva nemmeno immaginare di vivere senza di lui.
Prese Mario in braccio avvolgendolo in un lenzuolo, salirono sull aereo e pelartirono.
Mario iniziò a vomitare, il suo corpo era sudato e tremava.
"Cazzo" mormorò Claudio a quella vista " cazzo, cazzo, cazzo , cazzo" ... ci volevano 2 ore per arrivare nell ospedale più vicino nelle Filippine..  e sembravano interminabili.
Il dolore era ormai diventato insopportabile quando finalmente  atterrano e delle persone in camice biancp si avvicinarono a Mario e subito gli attaccarono una flebo.
E prima di piombare nel buio Mario riuscì a vedere Claudio in un angolo con il viso pallido in preda al panico.

"È sveglio" disse una voce femminile.
"Come ti senti tesoro?" ..  Mario a quelle parole aprì gli occhi e finalmente potè rivedere il viso perfetto di Claudio.
"Come uno che è stato tagliato e poi ricucito" scherzò.
"Ti hanno tolto l appendice " gli disse " l'operazione è andata bene e non dovrebbero esserci problemi. Non è vero Carmen?".
"Si signor Sona" gli rispose la donna al suo fianco . Doveva essere la dottoressa e Mario si girò a guardarla realizzando che quella era la prima persona che vedeva, oltre a Rosi e Claudio, da 15 mesi.
Aveva lasciato l'isola e ora aveva una  possibilità di fuga.
Poteva tornare ad essere libero finalmente.
Claudio aveva lasciato la stanza, era il momento giusto per chiamare la polizia e chiedere aiuto, ma non lo fece. Un pensiero lo bloccò.
La libertà avrebbe significato lasciare Claudio.
Ma lui non voleva lasciarlo, era innorridito al pensiero che avrebbero potuto arrestarlo, avrebbero potuto portarglielo via e lui non voleva separarsi da lui nemmeno un secondo.
Sdraiato nel suo letto d'ospedale, Mario aveva capito di non essere più un prigioniero forzato perchè ormai lui apparteneva a Claudio proprio come Claudio apparteneva a lui ...

NOTA AUTRICE: ciao ragazze nn volevo lasciarvi troppo senza capitolo ... quindi vi ho scritto un piccolo capitolo ... spero vi piaccia.
Farò il possibile per postare al più presto il prossimo e vi prometto che ne vedrete delle belle e che rimarrete scioccate 😂😂😂 un bacio buona lettura a presto 😘

Liberami...abbracciami...amami (Clario)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora