Capitolo 22.

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Fuori il tempo non è dei migliori. Sta piovendo e sono seduta ai piedi della grande finestra di camera mia mentre guardo le gocce di pioggia che iniziano a macchiare il vetro. Il verde della foresta è più scuro adesso ma Lux sembra risplendere anche sotto la pioggia. Sto pensando a Christian e a quanto deve aver sofferto quando era ancora troppo piccolo per rendersene conto. Quando sono uscita dall'ospedale ho salutato Erik e sono venuta diretta in camera mia, avrei voluto vedere Noah ma non era in stanza e così sono andata a farmi un bagno. Invece di sentirmi meglio l'acqua calda mi ha reso solo vuota così mi sono vestita con un paio di jeans e una felpa e mi sono seduta qui con i capelli ancora bagnati.

Mi sento veramente spossata, ripenso a stamattina quando sono riuscita a buttarmi nel lago e a scherzare con Christian, a come lui si è avvicinato a me e a come io poi sono scappata. Non posso permettermi di affezionarmi così a qualcuno, non posso permettermi di tenere di nuovo tanto a una persona che poi se ne andrà. E' quasi ironico a pensarci, del mio primo abbandono neanche mi ricordo. Mia madre è impazzita e ha tentato di uccidermi. Allora mio padre mi ha allontanata da lei. Quella mancanza ha influenzato il resto della mia vita. Poi mio padre se n'è andato per colpa di una stupida malattia. Mio padre.... sapeva che avevo dei poteri, forse avrei potuto guarirlo. Perché non mi ha mai detto niente? Sono arrabbiata con la malattia che me l'ha portato via, ma sono arrabbiata anche con lui per avermi tenute nascoste così tante cose. Mentre sento una lacrima solitaria scorrere lungo la mia guancia, le mie palpebre diventano sempre più pesanti.

Ho di nuovo 7 anni e mi sono arrampicata sopra la mia quercia preferita fuori da casa, mio padre mi sta cercando ma ancora non mi ha trovato. Io rimango in silenzio ma ogni tanto mi viene da ridere e penso che quando mi troverà non sarà affatto contento ma è più forte di me, è il mio scherzo preferito. Vedo una donna avvicinarsi all'albero, è bellissima. Ha lunghi capelli ricci scuri, un prendisole bianco con dei fiorellini rossi e alza la testa per guardare proprio me:

- "Anouk, tesoro cosa ci fai lassù?"

Mi sta sorridendo e il suo sorriso mi scalda il cuore, è bellissima.

- "Sto giocando a nascondino con il papà"

- "Ah, capisco. Non è che adesso verresti giù da me?"

- "Si, mamma"

Mamma? Questa parola fa uno strano effetto pronunciata dalla mia voce, è come se non l'avessi mai detta prima. Mi blocco sopra il ramo ed esito un momento di troppo nello scendere.

- "Vieni Anouk, vieni da me"

La voce della donna adesso è strana, quasi arrabbiata. Cosa ho fatto di male per farla arrabbiare? Non l'ho fatto apposta lo giuro. Mi giro di nuovo verso di lei per guardarla in viso e vedo che i suoi lineamenti sono cambiati, sono più duri. La sua pelle è bianca e ha due grosse occhiaie a contornarle gli occhi che ora sono completamente neri, niente più bianco, niente più grigio, solo nero. Il suo prendisole bianco si sta tingendo di porpora e io non capisco cosa le stia succedendo.

- "Mamma! Mamma cosa succede?"

- "Vieni da me"

- "Mamma mi fai paura"

Adesso sta iniziando ad arrampicarsi anche lei sull'albero e il mio panico aumenta, i suoi occhi mi fanno paura. E' arrivata quasi al ramo su cui sono nascosta io e istintivamente indietreggio, sento il ramo che qui è più fragile spezzarsi e cado giù.

Atterro in un posto che ho già visto, adesso sono di nuovo adulta e intorno a me vedo lo stesso paesaggio di terra bruciata e lava che avevo già visto. Mi guardo intorno, freneticamente e vedo di nuovo Lei.

In viaggio verso LuxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora