La madre del ragazzo grida di sollievo nel vedere suo figlio. Io penso di essere sotto shock, continuo a guardare i suoi occhi che mi fissano interrogativi e comincio a scandagliare il suo corpo per vedere se ha ferite visibili. Sembra stia bene adesso, la sua faccia ha ripreso un colorito normale e la sua fronte non è più fredda come prima.Erik e Simus corrono subito da noi e mi guardano con occhi spalancati.
- "Come ci sei riuscita?" mi domanda Erik
- "Io... non lo so."
- "Avevi la mano sulla sua fronte e hai chiuso gli occhi per un po', a cosa pensavi?" chiede Simus
- "Ecco, mi sono concentrata su di lui, sul battito del suo cuore. Poi... è come se fossi entrata in contatto con lui, mi è passata davanti agli occhi tutta la sua vita"
Simus e Erik si guardano straniti. Ma lo sguardo che mi mette più a disagio di tutti è quello di Christian. Non so cosa stia pensando di me in questo momento. Vorrei parlare con lui ma adesso non posso. Erik è come impazzito e inizia a portarmi fra tutti i feriti gravi in modo che possa entrare in contatto con loro e guarirli come ho fatto con Arum.
Una volta finito il giro conosco l'intera vita di gran parte dei combattenti e il mio senso di colpa si è leggermente alleviato visto che almeno sono stata in grado di salvare alcuni di loro.
Christian mi ha osservata tutta la sera, mi è rimasto vicino, e ha aspettato pazientemente che finissi il lavoro a cui ero stata assegnata. Una volta finito mi sento esausta e anche un po' disidratata considerando tutte le lacrime che ho versato mentre entravo in contatto con i sentimenti di ognuno di loro.
Christian mi accompagna in camera e una volta davanti alla porta mi giro verso di lui e vedo che mi fissa intensamente.
- "Cosa c'è?"
- "Adesso sappiamo che non sei una guaritrice"
- "Cosa? Ma se ho guarito tutte quelle persone!"
- "È vero, ma non lo fai come fanno loro. Vedi un guaritore attinge alla propria energia vitale e la trasmette al soggetto che sta curando. Per ferite semplici è facile ma quando si tratta di ferite gravi spesso occorre più di un guaritore per evitare che un singolo finisca la propria energia e perisca nel suo lavoro. Tu hai salvato persone in fin di vita ma questo non ti ha stancato minimamente. Forse un po', ma non quanto avrebbe dovuto. Sicuramente il tuo potere ha un'altra origine"
- "Io non so che dire. Sono solo contenta di essere stata utile"
- "Lo sei stata, e fortunatamente adesso le malelingue che potrà mettere in giro Angie sul tuo conto non ti tangeranno. Adesso metà degli abitanti di Lux è in debito con te perché hai salvato la vita a loro o a un loro caro."
- "Si beh, non ce la faccio a parlare di politica a quest'ora. Sono veramente stanca"
- "Capisco"
Rimaniamo in silenzio, a fissarci di sottecchi. Non voglio che se ne vada, non dopo che ho rischiato di perderlo per sempre, ma non so come chiedergli di rimanere con me. Vorrei dormire di nuovo con lui, per sentirlo vicino e anche perché l'ultima volta con lui non ho avuto incubi. Fortunatamente non devo chiedere nulla perché lui mi chiede:
- "Posso entrare?"
- "Certo"
Entriamo nella grande camera e ci sediamo sul bordo del letto. Guardo le mie mani che stanno tremando, un po' per l'angoscia provata stasera, un po' per la stanchezza accumulata. Ho bisogno di condividere il peso che porto sulle spalle con qualcuno e sento di fidarmi di Christian.
- "Sai, stasera è successa una cosa strana"
- "Cosa?"
- "Quando voi eravate in battaglia, io volevo venire là. Ho cercato davvero di venire ma Simus ovviamente non era d'accordo e mi ha lanciato un incantesimo per farmi addormentare. Solo che, non è stato un sogno normale. Io non stavo dormendo... io ero là. Però non potevo intervenire in nessun modo. Ho visto Arum quando è caduto, ho provato a buttarmi sul Krokai che lo stava attaccando, per fermarlo, ma gli sono passata attraverso"
- "Come è possibile che tu fossi là?"
- "C'è di più"
Non so come dirlo, ho paura di continuare. Non vorrei che pensasse che c'è un qualche legame tra me e mia madre. Sinceramente inizio a crederlo anche io ma non voglio che sia così.
- "Anouk, puoi fidarti di me. Dimmi tutto ti prego"
- "Ecco... c'era anche mia madre. Lei ha detto che voleva me e che tutto sarebbe finito se fossi andata da lei. Mi ha voluto far vedere la battaglia, i morti. Ho visto te che combattevi contro due Krokai e quando poi è arrivato il terzo e ti ha attaccato di fianco io..." la mia voce è rotta. Quasi mi odio per quanto sto piangendo stasera ma non posso farne a meno. È troppo per me.
Christian mi abbraccia e mi lascio cullare dalle sue braccia, poi lo stringo forte a mia volta per convincermi che è qui, che non se n'è andato. Mi sussurra che va tutto bene ma ho bisogno di continuare.
- "Ho avuto tanta paura. Quando ti ho visto steso su quel letto, il tuo cuore era così debole e io mi concentravo ma non riuscivo a fare niente per guarirti. Non avrei saputo come fare se non ti fossi svegliato e..."
Si stacca dall'abbraccio e mi prende il viso tra le mani, i suoi occhi si posano sui miei.
- "Sono qui. Non ti lascerò sola, te lo prometto."
Non riesco a rispondere ma il sollievo che sento dopo aver ascoltato le sue parole è talmente grande che mi lascio travolgere da questa bella sensazione. Christian mi asciuga le lacrime con i pollici poi si avvicina a me, fermandosi a pochi centimetri dal mio viso. Mi guarda ancora una volta, quasi a chiedermi il permesso di continuare. Il mio istinto ha il sopravvento e sono io a colmare la distanza che c'è tra noi.
Quando le nostre labbra entrano in contatto sento una grande ondata di calore che mi esplode nel petto. Il nostro bacio è delicato, leggero. Poi diventa più profondo, passionale. Stiamo cercando di comunicarci tutto il bisogno che sentiamo l'uno per l'altra attraverso questo bacio. Sento Christian che con una mano continua ad accarezzarmi il viso, mentre con l'altra mi tiene stretta a se. Io continuo ad abbracciarlo stretto, non voglio che se ne vada, non voglio che si allontani. Ha promesso che non mi lascerà sola. Lo ha promesso davvero. Riesco a pensare solo a questa promessa e al calore che mi trasmette con il suo contatto.
Non so per quanto tempo rimaniamo avvinghiati senza capire dove comincia uno e dove finisce l'altro ma quando ci separiamo e lo guardo rimango di nuovo senza fiato. I suoi occhi sono lucidi, più scuri del solito, le pupille dilatate. È tremendamente bello. Mi sta fissando intensamente ma non mi sento a disagio. Mi sento bene, per la prima volta nella mia vita sento che sono nel posto in cui voglio stare, sono nel posto giusto.
Mio padre diceva sempre che "casa" non è un mucchio di mattoni in cui rifugiarsi quando fuori piove, casa è il posto in cui ci sono le persone che amiamo e finché stava con me, ci saremmo potuti trasferire anche al polo nord.
- "Christian, non vorrei che pensassi male ma... puoi restare con me stanotte?"
Senza chiedere niente si alza, fa il giro del letto e si siede sull'altra sponda, si toglie le scarpe e si gira di nuovo verso di me che incoraggiata dal suo gesto mi butto sotto le coperte. Lui mi si avvicina e mi abbraccia.
- "Dicevo sul serio prima, sai?" sussurra vicino al mio orecchio
- "Riguardo a cosa?"
- "Che non ti lascerò più sola."
- "Stai attento a quello che dici, perché questa è una promessa che devi mantenere"
- "Io non faccio mai promesse e sai perché?"
- "Perché?"
- "Perché quelle che faccio le mantengo"
Dopo quest'ultima frase mi sento sollevata. Adesso che sono tranquilla posso chiudere gli occhi e abbandonarmi a un sonno senza sogni.
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In viaggio verso Lux
FantasíaAnouk è una giovane donna come tante. Ogni mattina si alza presto, va a correre e poi a lavorare in una piccola pasticceria. Le persone in generale non le piacciono, ha un solo amico: Noah. Il mondo che la circonda le va stretto non si è mai sentita...