XI. I wanna be known by you

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Dicono che la speranza sia l'ultima a morire, e forse Derek aveva aspettato tutto quel tempo, fino a vederla appassire, per convincersi a confessare tutto ciò che si era portato dentro da anni ed era stato davvero troppo tardi, perché dire tutto a Stiles non era stato abbastanza.
Così quando Stiles si svegliò a causa del freddo che presto iniziò a sentire in assenza del corpo caldo del lupo che gli si era accucciato addosso, non fu strana la sensazione amara nella gola e il senso di spaesamento, nonostante fosse all'interno della propria abitazione.
Come ci fosse arrivato sul divano, non ebbe modo di scoprirlo per puro disinteresse. Derek era sdraiato lì accanto, con i suoi occhi vigili riversi nel vuoto.
Ci aveva sperato.
Svegliarsi e ritrovarlo umano era il perfetto finale che, in effetti, non credeva di meritarsi. Si stropicciò i capelli e sospirò mettendosi a sedere. "Buongiorno" disse.
Così adesso andranno le cose?
Scott arrivò una manciata di minuti dopo, irrompendo in casa con un calcio alla porta. Derek si alzò mettendosi già in posizione di attacco e digrignò i denti, minacciosamente, contro l'Alpha dagli occhi rossi che lo guardava con le stesse intenzioni di attaccarlo.
"Hey, amico, quella era la mia porta!" esclamò Stiles, alzandosi. Derek fece qualche passo per mettersi fra loro, come a volerlo difendere, ma Stiles lo ignorò continuando a guardare Scott che, non curandosi delle parole dell'amico, continuava a studiare il lupo nero.
"Ho seguito le sue tracce fino a qui credendo che- credendo che..."
Scott doveva aver pensato al peggio e Stiles lo capì non solo da quelle parole ma anche dal petto dell'uomo davanti a sé che si alzava e abbassava velocemente con spasmi del tutto irregolari.
"Dobbiamo legarlo" ordinò l'Alpha, lasciando fuoriuscire dalle fauci del lupo un profondo latrato di pura rabbia.
"Non mi ha fatto del male, né ha intenzione di farlo a qualcun altro. Lui è... innocuo, credo"
Derek sbuffò un altro ringhio, stavolta spostando lo sguardo all'indietro. E Stiles sospirò seccato, ignorando quello sguardo offeso che il lupo gli stava gettando addosso. Non era il momento di mettersi a discutere fra loro. Anche perché a stento sarebbe andata oltre, quella conversazione. Da lupo, Derek poteva mettere fine a tutto, sbranandolo. Beh, non che da umano le cose fossero mai andate diversarmente.
Comunque.
"Stiles, nessuno può saperlo meglio di me che questo non è assolutamente vero. Derek è pericoloso e il fatto che non ti abbia assalito fino ad ora non significa che non lo farà in futuro, in un momento di poca lucidità. La trasformazione è di poche ore, presumo, quindi non ha ancora perso la ragione ma... la perderà. L'istinto prevarrà"
Stiles strinse i pugni, forte, sapendo quanto Scott avesse ragione. Avrebbe voluto mettersi ad urlare, in quel momento, ma non lo fece.
Pensò all'amaro in gola che ancora si faceva prepotente nel disturbarlo. Cercò di mandare giù la saliva ma la sensazione non sparì.
"Ieri Derek mi ha detto tutto. Mi ha confessato tutto quello che ha taciuto per tutto questo tempo. Ma... ciò nonostante, la rosa è appassita e lui- lui si è trasformato"
Scott sospirò, rinunciando alla sua posizione di attacco. "Mi dispiace, amico. Vorrei che le cose fosser-"
"Perché? Perché la maledizione si è compiuta ugualmente? La strega... Quella strega ci ha mentito!"
Scott strinse i pugni e "la troveremo, Stiles. E la costringeremo a far tornare Derek umano. La troveremo, okay? Ma ora dobbiamo pensare a Derek"
Stiles alzò lo sguardo su Scott e digrignò i denti. Derek fece lo stesso come se non solo percepisse le sue emozioni ma ne fosse direttamente collegato. "Finché starà con me, non farà del male a nessuno. Devi fidarti di me".
Perché non posso permettere che gli venga fatto del male, se l'unico a poterlo aiutare sono io.
Scott si rassegnò, annuendo. Poi, proprio lui, si illuminò all'arrivo di un'idea. Era raro che accadesse, ma se il ragazzo di fronte a sé rallentava a farsela venire, forse accecato da quelle emozioni, ora che lui aveva la mente più nitida e attraversata dagli ultimi input che Stiles gli aveva dato, si avvicinò di qualche passo ai due con un dito alzato.
"Io ho visto quel cartone. Sai, quella bestiolina di mio figlio la predilige assieme a Balto" parlò Scott, riverso nei suoi ricordi con un sorriso che solo un altro padre avrebbe potuto comprendere. Stiles aggrottò la fronte, accigliandosi, mentre Derek decideva che quell'argomento non era di suo interesse a tal punto da girare i tacchi e spostarsi nella cucina.
Quando Scott tornò a guardare Stiles negli occhi, lo sguardo che gli fece era uno che Stiles conosceva fin troppo bene. Rabbrividì, come era in grado di fare solo nei tempi in cui entrambi andavano ancora a scuola, e "Mi fai sempre paura quando hai un'idea. Ciò nonostante non ho la più pallida idea di dove tu stia andando a parare, quindi continua"
"La Bestia non torna umana quando confessa di amare Belle. E anche se la maledizione di Derek dice che si sarebbe sciolta nel momento in cui lui si fosse aperto con te, io credo che..."
Stiles sgranò gli occhi, dando modo a Scott di capire che non c'era bisogno di continuare. Stiles si girò verso Derek, accucciato vicino al frigo.
Ora finalmente si spiegava tutto, soprattutto quella sensazione di amaro in bocca che non voleva andare via.
"Non è mai troppo tardi" si sussurrò a se stesso, animato da una nuova speranza. Derek alzò il capo, solo per inclinarlo appena e guardarlo di traverso, attonito.
Lui, d'altronde, non aveva mai visto quel cartone quindi non aveva la benché minima idea di cosa stessero parlando.
Stiles tornò a guardare Scott e "wow" esclamò sorpreso, "ci sei arrivato prima di me". Scott sghignazzò fingendosi offeso: "Hey, non essere sorpreso. Non è mica la prima volta".
Stiles ridacchiò, stavolta senza fingere. Scott lo capì all'istante, a tal punto da stupirsi e guardarlo meravigliato.
D'improvviso, Derek non sentì soltanto l'odore di speranza provenire dalla pelle candida di Stiles, ma anche dall'altro lupo. Una speranza mista a gioia e quella, a differenza dell'altro, la comprese.
Stiles stava tornando.
"Scott, voglio restare da solo con lui" gli disse, poi, qualche momento più tardi. Scott, comprensivo, annuì.
Non ipotizzò il peggio, perché entrambi, forse per motivi diversi, avevano bisogno che funzionasse, e se ne andò facendosi però promettere di fargli avere notizie il più in fretta possibile.
Stiles lo ringraziò tacitamente e glielo promise, per poi accompagnarlo alla porta.
"Questa te- te la farò riparare io!" disse Scott, profondamente imbarazzato. Stiles sorrise e "Non importa. Stavo giusto pensando di cambiarla" rispose sarcastico. Scott finse di credergli, ridendo, e poi si fece strada verso casa sua.

I wanna be known by you ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora