35. Stress

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Zayn era rimasto con me per il weekend, ed era stato uno dei migliori della mia vita. Il lunedì seguente, quando lo dovetti accompagnare all'aereoporto per il primo aereo e poi andare a scuola, mi sembró una lunga è lentissima agonia, e la mia voglia di suicidarmi arrivó al culmine quando i docenti chimica e filosofia si presentarono in classe con una verifica a sorpresa.
Quando tornai a casa, mi buttai sul letto senza nemmeno salutare mia sorella che stava cucinando al piano di sotto. Io e Zayn ci avevamo dormito su quel letto (e nient'altro, stento a crederci io stesso) e quindi mi bastó meno di un minuto per sentirmi ancora più male, non sapendo quanto avrei sopportato ancora quella sensazione di malinconia che mi assaliva ogni volta che non potevo avere il moro vicino. Era talmente frustrante che a volte mi tormentavo, e non solo per gelosia, ma perché senti di aver trovato la tua persona, di appartenerle, di aver stabilito un legame fortissimo eppure una stupida professoressa qualsiasi o una vicina ha una possibilità di stare accanto alla persona che ami maggiore della tua.
Mentre mi stressato mentalmente, il mio cellulare si illuminò con la foto mia e di Zayn durante la serata al karaoke -quello stupido si era affrettato a metterla come immagine del contatto perché gli piaceva come stavano i suoi capelli- e non potei fare a meno di sorridere.

Secrets|| Ziam MayneWhere stories live. Discover now