Young God AU Vikturi - part 3

369 33 0
                                    

"Dove stiamo andando?" , i piedi gli facevano male per la lunga camminata e la luce del sole continuava a riscaldare le colline aspre di Fitia fino a far diventare la strada bollente.
La testa di Yuri sembrava non voler smettere di girare , eppure lui aveva detto che ormai erano giunti a destinazione.

Il principe che si trovava a cinque passi piu avanti non sebrava minimamente affaticato da quella salita e i suoi piedi scalzi non sembravano dolere come i suoi , protetti dai sandali di cuoio .

Stavano camminando da una buona mezzora , da quando lo aveva svegliato di soprassalto e lo aveva trascinato in quella scalata a dir poco massacrante, e il palazzo sembrava ormai una piccola macchia nascosta in lontananza.

"Non dovevamo andare alla spiaggia?" gli fece notare , il ragazzo ormai privo di aria nei polmoni.
"Certo. Ma non ho mai detto come ci saremmo arrivati" .
Disse ridendo il Pelide senza guardarlo.

Yuri non capiva , come avrebbero potuto arrivare alla spiaggia scalando una montagna , e perche lo stava portando con lui ?

Tutte queste domande lo stavano tormentando dall'altra notte , e non era quasi riuscito a dormire per cercare una risposta.

Era ormai del tutto stremato quando sbattè il naso sulla schiena del principe che si era fermato tutto d'un tratto ; "Ecco. Siamo arrivati" disse.

Yuri dopo un attimo di spaesamento , riamse a bocca aperta.
Sulla cima di quella montagna si trovava un piccolo tempio circolare , bianco con massicce colonne di marmo e all'orizzonte una distesa immensa di verde e azzurro .

Il cielo e il mare erano così tersi da non distinguersi e si poteva scorgere la piccola striscia di costa alle pendici dove poggiava il porto e la spiaggia e anche il palazzo.
Dalla parte opposta c'erano le montagne rocciose e le foreste verdi , i campi coltivati e le distese di terreno dei contadini dei regni vicini. Era uno spettacolo magnifico.

"O miei dei è..."
"È spettacolare , si" , concluse una voce roca alle loro spalle.

I due giovani si girarono verso il tempio dove proveniva la voce e appoggiato a una delle colonne c'era un uomo di mezza età , la pelle abbronzata e la barba bianca , li stava guardando con sguardo austero.

Victor non si scompose alla vista del vecchio , anzi lo saluto con la mano e gli sorrise:

" Buon Giorno Maestro " .

L'altro però stava guardando verso la direzione di Yuri.

"Perché lo hai portato qui? Chi è? " . chise il maestro torvo.

Il giovani si sentì mancare , il suo tono non era molto amichevole.

Viktor gli mise una mano sulla spalla e disse :

"Questo e Meneziante. Ho solo voluto che mi accompagnasse a lezione, Maestro." disse semplicemente .

L'uomo lo squadrò ancora di più sprezzante , poi annui e disse :

"Almeno sai suonare?" .

Al suono di quella domanda il giovane esito , ma poi disse:

"So suoare il flauto , signore" .

A quella risposta il Maestro lo guardo con ancora più insofferenza , ma non ribattee.

Si sistemarono a l'aperto , sul campo d'erba , all'ombra degli alberi.

I due ragazzi erano seduti a gambe incrociate , gli strumenti sui grembi pieni e le vesti bianche che brillavano tra i giochi di luce.

Demetrio , il maestro era dietro di loro in piedi ad osservarli.

Per prima cosa l'uomo voleva sentire come se la cavava il nuovo arrivato , Yuri prese il legno tra le mani fine e bianche e comincio a soffiare . Le sue dita si muovevano semza troppa esotazione e il suono , cosi gradevole , uscì senza fatica , libero come il vento.

Quando concluse persino il Maestro ne fu sorpreso.

"Dove hai imparato ?" gli chiese curioso .

"Mia madre...a lei piaceva suonare e fin da piccolo mi fece prendere lezioni da un aedo che spesso si esibiva a palazzo. Ma mio padre non ne ere felice , quindi smisi per un po".
Disse semplicemente , abbassando un po gli occhi.
Nella sua voce si sentiva un po di melanconia ; pensava raro a sua madre , di lei aveva ricordi alquanto vaghi , quasi da sembrare un sogno.

Quando si girò verso Viktor ,
il ragazzo lo stava fissando assorto come se ci fosse qualcosa nella sua testa.
Quando si rocordò che era arrivato il suo turno , mise la lira sopra la sua camba e ne accarezzo le corde , come se gli potessero parlare.

"Su forza Vitya come sempre" lo esortò Demetrio con una voce molto più paterna , era incridibile quel cambiamento di tono , ma Yuri non disse niente , solo si mise pronto per sentire quello che un attimo dopo sarebbe venuto.

Come un risveglio al tocco delle sue dita sottili , le note si svegliarono e uscirono , come il sole all'alba . Il suono era cristallino , dolce come le onde sulla spiaggia , fresco come il vento.

Qualcosa fece breccia nell'animo del giovane , mai si era sentito così provato da una semplice canzone , eppure senza accorgersene stava tremando.

I suoi occhi erano incollati alle sue mani mentre pizzicava le ultime note come un sussurro.

Il tempo ricominciò a scorrere come prima , ma il vuoto che stava provando lo disorientò un attimo.

Stava per dire qualcosa ma il maestro lo precedette :

"Bravo , bravo come sempre" .

Yuri annui.

Viktor si alzò e gli tese la mano , dicendo : "Forza Yuri dobbiamo andare " .

L'altro lo guardò senza capire .

"Dove?" chiese .

"Sulla spiaggia" rispose e detto questo saluto Demetro e trascino Yuri lontano tra i cespugli.

Yuri On Ice - One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora