kookie (1)

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Driiiin driiiin

Odiavi quel suono. Soprattutto la mattina. Come se lo sentissi ad altre ore del giorno. Ma quel giorno ti pareva più odiosa del solito. Quel giorno il tuo ragazzo Jongkook, noto membro di una boyband coreana, sarebbe dovuto partire per un tour di quattro mesi. Quella sarebbe stata l'ultima mattina prima della sua partenza e, per troppo tempo, non ti saresti potuta svegliare con il suo corpo caldo al tuo fianco. Ti girasti nella sua direzione e gli afferrasti il polso prima che si potesse alzare. Ti guardò con la coda dell'occhio e ti sorrise come solo lui sapeva fare, per poi tornare a stendersi al tuo fianco.

-Buongiorno piccola- Sussurrò lasciandoti qualche bacio tra i capelli, ancora tutti scompigliati dalla sera precedente. Non avevi mai pensato ti poter amare ed essere amata a tua volta in un modo così profondo e piacevole.

-ci dovremmo alzare tesoro, devo essere in aereoporto tra tre ore e devo ancora fare la valigia per colpa tua- bisbigliò al tuo orecchio accusandoti ingiustamente, quando quello che aveva dato inizio a tutto quello successivo la sera prima era proprio lui.

-hai iniziato tu- piagnucolasti giustificanfoti. Affondasti il viso maggiormente nel petto del tuo ragazzo, permettendo al suo profumo di infondersi nelle tue narici e donarti un senso di tranquillità. Tranquillità che durò ben poco vista la sua partenza imminente.

-dai piccola, se non arrivo in tempo PD-nim mi fa un mazzo tanto- ti fece allontanare poco da lui e ti diede un bacio a stampo. Un bacio pieno di tenerezza e amore, mischiato alla tristezza della distanza.

Faceste la doccia insieme. Non successe niente li sotto, vi lavaste soltanto. Avevate il bisogno reciproco dei vostri corpi caldi, i quali vi sarebbero mancati per tutta la dutata del tour.

Arrivate all'areoporto con dieci minuti di anticipo, così da potervi scambiare l'ultimo saluto. Fu la cosa più dolorosa della tua vita. Tu piangevi mentre Jongkook tentava di consolarti, finendo però per piangere anche lui. Appena Namjoon vi avvisò dell'imminente partenza vi scambiaste un bacio più lungo dei precedenti. Guardasti il suo aereo partire e tornasti a casa da sola.

I giorni passavano e la mancanza di Jongkook si faceva sentire sempre di più.  Vi chiamavate ogni sera e chattavate ogni volta che lui aveva anche solo due minuti liberi. L'appartamento in cui vivevate ti sembrava così vuoto senza di lui. Continuavi ad uscire con le i tuoi amici, ma senza di lui non ti sembrava di divertirti fino in fondo. Sentivi una parte di te lontana, come se qualcuno te l'avesse presa e portata via.

Un giorno andasti a fare la spesa. Stavi per comprare le caramelle preferite di Jongkook, ma ti fermasti prima di toccare il paccetto. Mancavano ancora tre mesi al suo ritorno, troppo tempo da trascorrere ancora da sola. Continuasti a gironzolare per il supermercato fino ad arrivare al reparto per l'igene femminile. Ti fermasti davanti agli assorbenti cercando la marca che eri abituata ad usare. Poi ti venne un dubbio: ti sarebbero dovute venire una settimana prima o più. Ti venne il panico in quel momento, eri troppo giovane per diventare madre e con il lavoro di Jongkook il bambino avrebbe sofferto per l'assenza del padre. Prendesti dei respiri profondi e ti dirigesti verso la cassa. una signora in coda, vedendoti sconvolta, ti chiese se stessi bene e tu le risposi con un fioco si.

Uscita dal supermercato salisti in macchina e guidasti fino alla farmacia più vicina. Appena entrata ti avvicinasti lentamente al bancone e chiedesti sotto voce un pacchetto di test di gravidanza alla signorina in servizo.

-auguri e figli maschi- sentisti dire dalla farmacista prima di uscire. Ti voltasti nella sua direzione te fingesti un sorriso. Eri troppo sotto shock per poter capire a pieno di star per diventare mamma.

Guidasti pericolosamente veloce per tornare a casa. Ti chiudesti nel bagno e facesti il test. Entro due minuti avresi saputo se saresti diventata madre o no. Se la tua vita sarebbe migliorata o sarebbe rimasta tale e quale. Perché si, avevi sempre sognato di diventare mamma. Anche avendo paura di non essere all'altezza ci avresti provato con tutte le tue fosze.

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