J-Hope (2)

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Avevi intenzione di startene coricata per tutto il giorno, sperando e pregando che nessuno ti disturbasse. Guardasti il telefono con noncuranza, trascinando il dito dall'alto in basso, scorrendo lentamente la home di insagram. Quello era il tuo social preferito, senza ombra di dubbio. seguivi un po' di tutti: cantanti, youtubers, scrittori, modelli... Tutti quelli che attiravano la tua attenzione. Ovviamente seguivi anche i tuoi amici, senza però prestare troppa attenzione a ciò che postavano. Lasciasti qualche cuoricino ad alcuni post, ma nessuno di questi ti aveva realmente colpito. Poggiasti il telefono sul comodino accanto al tuo letto e ti alzasti da esso. Ti guardasti intorno cercando, inutilmente, qualcosa da fare. Chiamasti la tua migliore amica e le chiedesti di uscire per qualche ora con te. Riuscivi a sentire dall'altra parte del telefono che era in compagnia di qualcuno dei suoi stupidi amici i quali non ti piacevano molto. Non perché fossero delle cattive persone, al contrario erano molto gentili con te, la cosa che ti dava fastidio era il loro comportamento spesso infantile, comprendendo, ovviamente, tutte le loro bravate che ti avevano fatto finire nei casini molteplici volte. La tua amica ti disse dove si trovavano in quel momento e ti intimò di sbrigarti, altrimenti se ne sarebbero andati via. Volevi veramente trovare una scusa per non uscire più ed evitarli il più possibile, ma quell'angelo della tua migliore amica staccò la chiamata prima ancora di ricevere una tua qualsiasi risposta. Sbuffasti sonoramente e lanciasti il telefono sul letto, ti era passata la voglia di uscire e la voglia di tornare a cazzeggiare era tanta.

Ti venne in mente l'idea del giorno. Decidesti di tardare appositamente per non incontrarli e tornartene subito a casa. Permettendoti così di non passare tutta la giornata con quei decelebrati e senza rischiare di finire in guai sempre per colpa loro. Guardasti l'orologio digitale che si trovava sopra il comodino che segnava le 14:27. Bhe potevi farti una doccia da tranquilla, magari lavandoti anche i capelli e facendoti la messa in piega. Dopotutto non saresti dovuta uscire prima di un'ora. Alla fine ci mettesti più di due ore a prepararti, per poi uscire con tutta la calma del mondo. Raggiungesti il piccolo parchetto dove avresti dovuto incontrare gli altri che, casualmente, non si trovarono più lì. Notasti delle nuove scritte sui muri, sicuramente erano stati lì. Ti avvicinasti, curiosa delle oscenità che avevano scritto.

U got no JAMS

very NO fun

INFIRES

i hate SNAKEU

Questi erano solo degli esempi di tutto quello che c'era su quel muro. Se prima li credevi dei bambini ora avevi la conferma. Si sarebbero cacciati in guai grossi prima o poi. D'improvviso il tuo telefono iniziò a squillare. Ti affrettasti a rispondere.

-pronto?- chiedesti, aspettandoti la voce della tua migliore amica, come scritto sul telefono.

-ehy ciao!- urlò quello che, se non ti ricordavi male, si chiamava Hoseok dall'altra parte della cornetta. Ti sorprendesti di sentire quello strano ragazzo dai capelli arancioni anziché la tua migliore amica.

-sei al parco vero? Sto venendo a prenderti, mi annoio qui. Ah ho chiamato con il telefono di questa scimmia solo perché non ho il tuo, dopo me lo dovresti dare- ridacchia innervosito, quasi intimidito. Strano, Hoseok non mi è mai sembrato una persona timida. È sempre stato una persona solare e sentirlo parlare in questo modo era pressoché strano.

-mi dispiace Hoseok, ma... -non ti fece finire che interruppe la telefonata. Bene, ora avresti dovuto sorbirtelo per chissà quanto tempo. Dopo poco lo vedesti correre con un matto verso di te, agitando le braccia all'aria facendosi notare da tutte le povere persone, compresa te, che erano stati costretti ad assistere alla scena. Nascondesti là faccia con le mani, nella speranza che la gente non ti riconoscesse e non ti associasse a quel pazzo.

-(T/n)! Allora mi hai aspettato sul serio! - urlacchiò tutto eccitato, come se fossi stata la prima al mondo ad aver preso una lode in matematica. Ti saltò addosso, abbracciandoti forte a se. Velocemente lo allontanasti e lo guardasti male. Ridacchiò alla tua reazione e ti fece passare un braccio attorno alle tue spalle, attirandosi inevitabilmente a lui.

-sei così buffa mentre tenti di fare la dura, sembri una bambolina- disse con gli occhi a cuoricino.

-u-una bambolina? Come se avessi tre anni. Ma scusa eh- cerchi di essere il più disinvolta possibile, tutto solo per nascondere il leggero rossore che ti tingeva le guance. Non eri abituata a ricevere complimenti, e Hoseok era l'ultimo da cui te li aspettavi. Guardarti quel ragazzo che, zitto zitto, ti aveva stretto ancora di più a se e ti stava trascinando verso la piazza appena fuori il parchetto.

-andiamo a prenderci da bere, offro io- ti afferrò la mano, facendo "accidentalmente" intrecciare le vostre dita, e trascinarti verso il bar più vicino. Vi sedeste ad un tavolino fuori sotto l'ombra di un ombrellone messo lì apposta. Prendeste due coca-cole a testa e iniziaste a rilassarvi, cullati dal una dolce brezza.

-allora... Come mai sei diventata amica di quella pazza sclerata sé sei così tranquilla? - ti chiede ad un certo punto.

-eravamo vicine di banco il primo giorno di scuola. All'inizio non sembrava tanto svitata... - Hoseok inizia a ridere e, anche questa volta, ti stupisci di sentirlo ridere per qualcosa di così banale. Ti aveva sempre dato l'impressione di uno che ride senza motivo, ma mai aveva riso per qualcosa che avevi detto tu.

Quando ti guardava il suo sguardo sembrava sempre intimidatorio. Ogni giorno ti squadrava dalla testa ai piedi e, ogni volta che incontravo il suo sguardo, potevi notare un briciolo di preoccupazione, come quando la prof ti becca mentre copi durante una verifica, per poi girarsi subito e fare finta di parlare con i suoi amici.

-sta iniziando a fare brutto- disse lui ad un certo punto. Guardasti verso il cielo, ormai coperto da nuvoloni grigio scuro.

-hai un ombrello? - gli chiedesti, speranzosa che si comportasse da spasimante e ti offrisse di passeggiare, mano nella mano, sotto un piccolo ombrello.

-no. E tu? - ti chiese, girandosi a guardarti.

Torniamo sulla Terra.

-no... -

-allora è meglio sbrigarsi, ti accompagno a casa-

Velocemente vi alzate e vi allontanaste verso la vietta che portava verso casa tua. Caso volle che, nemmeno dopo cento metri di distanza dal bar, iniziò a piovere a dirotto. Hoseok si tolse velocemente la giacca e la mise sopra le vostre teste, nel tentativo di ripararvi un minimo dalla pioggia.

Risultato?

Ugualmente bagnati fradici.

Correste a ripararvi sotto un balcone del primo palazzo che vedeste. Appena giunti al riparo vi guardaste negli occhi e scoppiaste a ridere. Ti appoggiasti al suo petto e sprofondati il viso in esso. Lui ti strinse a se e ti lasciò un bacio tra i capelli.

-sei bellissima quando ridi- disse sprofondando il naso nei tuoi capelli e perdersi nel loro profumo.

Il tuo cuore iniziò a galoppare.

Chissà.

Di questo passo avresti finito per innamorarti.

Fine

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