-due cappucini grazie- ordinasti la colazione nel bar sotto casa e aspettasti pazientemente la barista che, mentre preparava una decina tra caffè e altro, prendeva le altre ordinazioni e i soldi dai vari clienti. Guardasti fuori dalla finestra, puntando gli occhi verso il cielo azzurro. Quel giorno sarebbe tornato Jin, il tuo ragazzo membro di un noto gruppo Coreano, da un tour durato di tre mesi in giro per la Corea. Mancava meno di un'ora e volevi fargli trovare il suo cappuccino preferito al suo ritorno. Prendesti i due bicchieroni, pagasti ed uscisti dal bar con un sorriso sul volto. L'entrata del bar era proprio accanto alla porta che dava accesso al condominio sopra esso, dove si trovava il tuo piccolo appartamento. Posasti la roba sul tavolino posto al centro della piccola stanza che fungeva da: salotto, sala da pranzo, cucina e stanza per gli ospiti vista la presenza del divano letto. Era veramente banale e squallido, ma faceva sentire chiunque a casa. Sarà per le pareti giallo limone o per l'adorabile gattino che gironzolava per le stanze e ti bucava calze e panraloni, tutti erano a proprio agio in quel piccolo alloggio. Andasti nel bagno che era situato tra la camera da letto e la cucina e ti desti una rinfrescata al viso per poi andarti a mettere qualcosa di più comodo. Optasti per una felpa blu di Jin, una gonna rosa pastello e delle parigine bianche. Ti sedesti in salotto e aspettasti con impazienza l'arrivo del tuo ragazzo.Quando la porta si aprì scattasti in piedi e corresti verso il ragazzo che faceva capolino dalla porta. Non gli saltasti addosso, accorgendoti della smorfia di tristezza sul viso del tuo ragazzo. Fu lui ad avvicinarsi a te e stringerti forte in un abbraccio soffocante. Era strano questo comportamento da lui, sempre così vivace e spensierato che, vederlo in quelle condizioni, faticavi addirittura a riconoscerlo. Probabilmente era stanco e frustrato per tutto il lavoro che aveva svolto e che avrebbe dovuto svolgere nei giorni seguenti. Lo facesti accomodare sul divano sgualcito e gli porgesti il cappuccino sperando di rallegrarlo un po'. Fu la prima volta che lo vedesti rifiutare la sua bevanda preferita. Riposasti la tazza di cartone sul tavolo e ti sedesti accanto a Jin, abbracciandolo per i fianchi e accarezzandogli dolcemente la schiena.
-qualcosa non va Jin?- chiedesti preoccupata, continuando a guardare davanti a te. Lui non sembrò nemmeno sentire la tua domanda, talmente assorto nei suoi pensieri. Lo squotesti leggermente, ma niente pareva funzionare. Fino a quando Jin non sfilò un braccio dalla tua stretta e ti attaccò a lui, stringendoti per le spalle e poggiando la testa sulla tua. Eri sollevata, almeno non era allucinato o pazzo.
-Oppa, è successo qualcosa?- chiedesti incerta. Avevi sempre paura quando lui partiva per un tour, anche per quelli più brevi. Aveva milioni di fan che lo reclamavano di loro proprietà e, anche se a malin cuore, tu non potevi reagire. Non potevi urlare al mondo intero l'esistenza del vostro amore e cacciare quelle innumerevoli ragazzine cge andavano dietro il tuo Jin. Ogni volta Jin era li per rassicurarti e dirti che non esisteva altra all'infuori di te, ma ogni volta questa paura tornava più forte che prima.
-Ti amo (T/n), lo sai questo vero?- lo sentisti parlare, o meglio sussurare, per la prima volta da quando aveva varcato quella soglia. Quello che ti aveva detto ti fece preoccupare ancora di più di prima. Chiudesti gli occhi nella speranza che Jin non vedesse la tua preoccupazione. Non risposi, non annuisti neanche. Volevi vedere cosa aveva da dire per farti preoccupare in quel modo.
-è stato circa due mesi fa... io e Jimin siamo andati in un locale a bere. Dopo appena due bicchierini due ragazze si avvicinano a noi, non sono sicuro ci abbiano riconosciuto. Abbiamo bevuto, anche troppo. Quelle due ragazze ci hanno portato in uno sgabuzzino. Li... bhe ecco... se ti fa sentire meglio con loro non ho provato niente in co fronto a quello che ho provato con te. Non sono sicuro di quello che sia successo. La mia mente era offuscata dall'alcol e il caldo non aiutava... qualche giorno fa una di quelle ragazze mi ha contattato e mi ha detto che... che... che è incinta. Ma non è sicura... non è sicura... non è sicura se di me o Jimin... ha detto... ha detto che è più probabile che sia io. Amore ti giuro che non era mia intenzione farlo, se fossi stato sobrio non lo avrei mai e poi mai fatto e questo tu lo sai bene. Io ti amo (T/n) e non volevo che tutto questo accadesse.- svava per continuare, ma tu, ormai stanca, lo afferrasti per il braccio e lo conducesti alla porta. Lui aveva un espressione sorpresa, si aspettava per caso un perdono da parte tua? Lo "buttasti" malamente fuori l'appartamento e chiudesti la porta a chiave. Come aveva potuto trattarti in quel modo? Ti meritavi forse tutto quel dolore al petto che provavi in quel momento? Jin bussava freneticamente alla porta per farsi aprire, ma i tuoi singhizzi erano talmente forti da sovrastare le urla del ragazzo oltre la porta.
Passò qualche giorno e Jin veniva costantemente a bussare alla tua porta. Quando lo avevi messo fuori casa non aveva fatto in tempo ad afferrare la sua coppia delle chiavi del tuo appartamento, in questo modo non poteva entrare. Avresti dovuto sentirlo urlare da dietro la tua porta, disperato com'era mentre tentava di farsi aprire. Tu però non udivi nulla di tutto ciò. Prendevi già dei sonniferi per l'insogna, ma adesso servivano a ben altro. Non ne prendevi mai troppi, non volevi di certo attentare alla tua vita. Il tuo intento era di soffocare le tue emozioni dormendo il maggior tempo possibile. Mangiavi quel che bastava per sopravvicere e poi tornavi a dormire. Non volevi fare altro. Non avevi la minima intenzione di aprire quella dannata porta e parlare con Jin.
Poi una notte accadde qualcosa di inaspettato. La tua vista era offuscata dalle troppe lacrime e dalle massicce dosi di sonniferi accumulati nel tuo corpo. Le mani ti tremavano e non riuscivi ad alzarti da letto. Sentisti nuovamente le urla di Jin dall'altra parte della porta d'ingresso. Guardasti il comodino: mezza confezione di sonniferi e una bottiglia d'acqua. Non stavi pensando. Prendesti "velocemente" le pasticche e subito ti addormentasti. Le avevi prese tutte, per sicurezza. Non sapevi, però, che Jin quella volta si era portato dei rinforzi. Dietro la porta c'erano tutti i BTS che, dopo svariate spallate, riuscirono a buttare giù la porta. Se fossi stata sveglia si sarebbero presi una denuncia bella e buona, ma tu non li potevi sentire. Eri in un sogno bellissimo: eri al mare e guardavi l'orizzonte dalla spiaggia. All'improvviso ti sentisti leggera come una piuma e ti trovasti in acqua. Ti girasti verso la spiaggia e vedesti sette persone. Al centro c'era Jin mentre piangeva disperato e Jimin e Jungkook accanto a lui che cercavano di consolarlo. Taehyung si strengeva i capelli in modo violeno, Suga e J-hope si abbracciavano confortandosi a vicenda e Namjoon era seduto a terra con il volto tra le mani. Sentisti come delle mani sul tuo corpo che ti scuotevano. Ti venne uno strano senso di nausea e la testa iniziò a pulsare e girare. Ti girasti verso la spiaggia, ma non c'era più nessuno. Poi una luce molto forte e poi più niente.
Un fastidioso suono regolare ti entrò nelle orecchie e un leggero profumo di fiori freschi ti riempì le narici. Sentivi chiaramente una mano stringere la tua e qualcuno che respirava accanto a te. Faticosamente apristi gli occhi e la pria cosa che vedesti fu la tua mano con le dita intrecciate ad un altra. Ti trovavi stesa su un letto candido come le pareti, forse un ospedale. Tre o quattro tubi partivano dalle tue braccia fino a dei sacchetti appesi con del licquido trasparente. Guardasti alla tua sinistra dove si trovava la persona presente nella stanza al tuo risveglio: Jin. Lo vedesti con le lacrime agli occhi e un sorriso a trentadue denti. Ti accarezzò dolcemente la guancia e ti baciò la fronte.
-hei- sussurò in modo gentile. Eri troppo debole per dire qualsiasi cosa, ma una cosa era certa: non lo volevi li con te. Allontanasti lentamente il viso dalla sua mano e sciogliesti le vostre dita.
-(T/n) ascoltami. Ho fatto una cazzata, ma non deve finire così tutto quello che abbiamo costruito. A quanto pare la ragazza si è sbagliata e non è incinta. Ok rimane sempre il fatto del tradimento ma- si bloccò di colpo. O meglio, lo bloccasti posando una mano sulla sua bocca.
-voglio solo riposare in questo momento- dicesti spostando la testa dal lato opposto a quelli di Jin. Lui dispiaciuto bisbigliò un lieve "ok" e fece per alzarsi dalla sedia.-dormi con me?- chiedesti anche tu sussurando. Jin non perse tempo e si distese accanto a te, legandoti un braccio alla vita.
-sono ancora arrabbiata con te ricordatelo.- puntualizzasti.
-mi dispiace molto (T/n). Ma sappi che anche io sono arrabbiato.- girasti la testa per poterlo guardare in faccia.
-promettimi che non prenderai più sonniferi. Non hai idea di quanti infarti mi hai fatto prendere, e fare lo sciopero della fame non ti ha aiutato di certo a riprendere conoscenza.-
-ma io mangiavo-
-un pezzo di pane e dell'acqua? -
Chiudesti gli occhi e ripensasti a tutto. Se non ci fosse stato lui non potevi sapere che fine avresti fatto.
-buona notte amore-
-buona notte principessa Peach-

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BTS Immagina
De TodoImmagina sui BTS Le richieste verranno chiuse Domenica 15/04/2018