Erano gli ultimi giorni di scuola, dopo una mattinata intenta a seguire le lezioni, finalmente tornai a casa. Salutai i miei genitori e mangiai qualcosa. Un'ora dopo sarei dovuta andare in scuderia e chiesi un passaggio a mia madre. Acconsentì subito e andai a prepararmi.
Avevo una strana sensazione, come se dovesse accadere qualcosa ma scossi la testa per concentrarmi su quello che avrei fatto una volta in scuderia.
Appena arrivai lì l'istruttore mi venne incontro.
"Sella Libano, oggi facciamo un pò di lavoro in piano e una passaggiata!"
Corsi al paddock ma mi bloccai subito. Accanto a Libano vidi un cavallo sauro,con una lista e una balzana. Non l'avevo mai visto fin'ora. Era magnifico. Fischiai per attirare l'attenzione dei due cavalli ma solo Libano si avvicinò. Più tardi avrei chiesto a Giuseppe informazioni su quel cavallo. Afferrai un ciuffo della criniera di Libano, mi seguiva anche senza lunghina, e mi diressi vicino al campo per strigliarlo e sellarlo. Iniziai la lezione, con la mente ancora orientata sul sauro.
"Concentrati, all'angolo inizia a galoppare e cambia il galoppo su quella barriera" disse l'istruttore.
Subito mi concentrai e partì al galoppo, arrivati alla barriera eseguimmo un cambio di galoppo perfetto. Amavo sempre di più quel cavallo. Lavorammo per altri cinque minuti sui cambi poi passai al trotto. Dopo aver eseguito alcune figure in piano il mio istruttore mi disse che andava a prendere un cavallo per lui per andare in passeggiata. Aspettai e poco dopo arrivò col sauro.
"È un cavallo nuovo? Non l'avevo mai visto prima qui!" dissi.
"Si è nuovo! Lui è Don Placido, un purosangue inglese, non lo volevano più per le corse e allora l'ho preso io" rispose.
Che nome pensai, eppure non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
"Vuoi montarlo tu?" .
Con quella domanda il mio istruttore mi fece spuntare un sorriso enorme.
Mi avvicinai al sauro, lo accarezzai e ne rimasi ancora più affascinata.
Misi il piede nella staffa e quando feci per salire , Don Placido pensò bene di sgroppare e mi ritrovai col culo nella sabbia.
"Che tipetto tosto" dissi.
"È un cavallo complicato, ma piano piano lo rimetteremo in sesto" rispose Giuseppe.
Il sauro mi annusò i capelli, mi riavvicinai facendolo camminare un pò e riprovai. Questa volta non ci furono sgroppate o altre difese. L'istruttore salì su Libano e ci incamminammo.
Don Placido aveva un passo molto lungo e comodo. Avevo sempre avuto un debole per i purosangue.
La passeggiata andò bene e quando tornammo docciai entrambi i cavalli, coccolandoli grata per la giornata trascorsa con loro.
"Con Libano procedi sempre meglio, che ne diresti di fare qualche allenamento con il sauro? Cosi vediamo come lavora e si comporta!"
"Per me va bene! Don Placido mi piace! Ci vediamo dopodomani!"
Appena tornata a casa non smettevo di pensare a quel cavallo. I cavalli difficili mi attraevano di più degli altri,fin da piccola esattamente.
Peccato che a quel tempo non potevo permettermi di comprare nessun cavallo. Col cuore stretto in un miscuglio di emozioni andai a dormire e feci un sogno a me ricorrente...Spazio autrice
Siamo al secondo capitolo! Anche stavolta la foto è mia, come lo saranno le prossime foto che accompagneranno i capitoli. Non vi è nulla di inventato in questa storia e spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!
Ho voluto aggiungere il dettaglio del purosangue inglese perché più avanti vi sarà un bel collegamento!
Buona lettura e grazie in anticipo per le visualizzazioni e i voti 💜
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Una passione che segna
General FictionQuesta non è una storia qualunque, è la mia storia, di cui sento il bisogno di scrivere. Parla di me, una ragazza che butta tutto il suo cuore nel mondo equestre e dei cavalli : quelli che mi hanno segnato la vita e quelli che tutt'ora lo fanno. Cre...