9 Paure

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Nei giorni seguenti, osservai il mio baio in libertà. Quel cavallo era intimorito da qualsiasi cosa.
Iniziai piano con lui. Addottai la desensibilizzazione, una tecnica che amavo già da un paio di anni. Lo portai alla longhina in giro per i campi, cercando di conoscere meglio il cavallo. Capii che se lo tiravo troppo si irrigidiva e che se invece mi allontanavo si prendeva ancor più paura. Non gli piacevano i cani, ma i gatti li adorava.
"Che testone complicato." pensai guardandolo.
Presi ad accarezzarlo ovunque, capendo dove il mio tocco era desiderato e dove invece gli procurava tensioni. Dalla testa al garrese non batteva ciglio, ma nel torace tremava. Più tempo passai ad accarezzarlo più il cavallo capiva che non avrebbe ricavato alcun male.
Un giorno mentre controllavo il paddock notai il baio seguirmi. Mi venne un idea. Cominciai a correre e Sibiskoot trottò dietro di me. Corsi a prendere la longhina e lo portai in fondo ad un campo. Lo sganciai fermandomi al suo fianco.
"Resta lì." dissi nella speranza che il cavallo rimanesse fermo. Con mio stupore rimase immobile. Mi posizionai di fianco a lui a qualche metro di distanza. All'improvviso presi la rincorsa, Seab all'inizio non si mosse poi prese a galoppare di fianco a me e quando mi fermai, dopo che ebbe sgroppato, mi raggiunse. Lo accarezzai sulla fronte.
"Io e te siamo simili." pensai vedendo nei suoi occhi un luccichio. Lo lasciai libero a pascolare. Ancora non avendo la sella mi limitavo a conoscerlo meglio e lavorarlo da terra.
Un giorno decisi di provare a girarlo alla longia e vedere la sua reazione di fronte alla frusta d'allenamento.
Preparai il cavallo e pian piano lo misi in circolo. Quando sollevai  leggermente la frusta da terra vidi i suoi occhi riempirsi di terrore.
Quel cavallo era stato sicuramente maltrattato. Lo richiamai a me facendogli annusare la frusta. Provai a sollevarla leggermente e appena il cavallo scattò rimasi immobile aspettando che si riavvicinasse. Appena si avvicinò lo premiai. Andammo avanti cosi per un pò finché il baio non accettò che la frusta lo toccasse ovunque, ovviamente passandogliela sul manto,non frustandolo. Soddisfatta di quel piccolo risultato, lo lasciai libero,con fieno e mangime e tornai a casa.
Distrutta dalla stanchezza mi buttai sul letto e inizia ad annotare i miglioramenti su un quaderno.
La settimana prossima sarebbe stato il mio compleanno e volevo passarlo col mio cavallo. Con quest'ultimo pensiero mi addormentai e finalmente fu un sonno senza sogni.
Mi svegliai tardi, era domenica e me la presi con calma. Feci colazione, mi cambiai e andai da Seab.
Lo chiamai e arrivò subito. Oggi lo avrei portato nei dintorni a passeggiare un pò. Appena uscii dal recinto, il cancello si chiuse all'improvviso e Seab partì come un razzo al galoppo strappandomi la longhina di mano. Provai svariate volte ad avvicinarmi a lui ma non ne voleva sapere. Ad un tratto decisi di sedermi sull'erba. Sarebbe venuto lui da me appena se lo sarebbe sentito.
Aspettai più di mezz'ora e il cavallo pian piano camminò verso di me. Appena mi fu davanti mi alzai con calma e lo ripresi dalla longhina.
Lo riportai davanti al cancello. Sicuramente quel suono che lo aveva spaventato gli ricordava quando usciva dalle gabbie metalliche dell'ippodromo. Riaprì il cancello e rassicurai Seab, vedendolo indietreggiare. Lo chiusi di nuovo piano, e man mano aumentai il rumore, accarezzandolo ogni qual volta si spaventava. Un altro piccolo passo avanti. Lo lodai con delle carote, fiera di quel cavallo che avevo accanto.

I giorni passavano, io e Seab eravamo sempre insieme. Scoprii che odiava se qualcuno si avvicinava al suo secchio di mangime e una volta mi presi pure un bel calcio in piena coscia, ma la colpa fu mia che in sovrappensiero gli ero passata vicino all'improvviso.
Notai che amava l'acqua. Insolito per un cavallo, la maggior parte dei cavalli che conoscevo ne avevano il terrore. Lo scoprii quando durante una passeggiata, decise di giocare raspando nella pozzanghera e bagnando sia me che lui. Era un buffone. Ogni volta che lo chiamavo correva da me. Fui felice come non lo ero mai stata. Quando ero con lui i problemi svanivano e non pensai mai al mio passato nei momenti con lui trascorsi.
Il mio compleanno si avvicinava, ma il regalo più grande era Seab. Quel cavallo mi regalava emozioni diverse ogni giorno. Io aiutai lui e lui aiutò me. Chi lo avrebbe mai detto che un cavallo potesse aiutare una ragazza come me. Aiutandolo con le sue paure presi più sicurezza in me stessa e iniziai a vedere molte più cose in positive. Senza di lui io non sarei mai stata la ragazza che sono oggi.

Spazio autrice
In un momento di insonnia ho scritto anche il nono capitolo! Spero vi piaccia!  Oggi ho notato di essere nella 60 posizione nella narrativa generale! Grazie a tutti!
La storia vi sta annoiando? Avete curiosità?
Nella foto è proprio lui, Sibiskoot💜
Grazie in anticipo per le visualizzazioni e i voti!
Il decimo capitolo uscirà tra pochi giorni!
Buona lettura💜

Una passione che segnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora