Era lì, mi fissava. I suoi occhi erano di un castano chiaro,come i miei. Era un cavallo imponente, il classico baio ma sentivo che aveva qualcosa di speciale. Aveva addosso i finimenti da gara e aspettava solo me. Salì su quel cavallo e mi diressi verso il campo gara. Era un percorso di salto ostacoli e appena finimmo avevo addosso una brutta sensazione. Mi voltai e il campo era completamente distrutto.
Mi svegliai di soprassalto, agitata e confusa.
"Il solito incomprensibile sogno" pensai.
Da anni ormai faceva visita al mio sonno. Andai in cucina dove mia madre mi guardò confusa, sicuramente notando la mia espressione. Non dissi nulla, feci colazione e tornai in camera.
Ero fatta così, non parlavo mai dei miei problemi con nessuno. Ero una ragazza difficile, segnata da un passato complicato. Non mi fidavo di nessuno eccetto i cavalli.
Non sono sempre stata cosi, da bambina ero felice e solare, poi cambiò tutto.
Fino all'età di sei anni abitavo con mia madre e i miei nonni. Quando mia mamma si sposò, ci trasferimmo nel paese dove viveva il marito.
Fu uno shock per me. Dovetti cambiare tutto, amici, scuola e maneggio. Per una bambina di quell'età di certo non fu facile affrontare un cambiamento del genere. Ma nulla di tutto ciò fu paragonabile a quello che accadde dopo. I miei nuovi compagni continuavano a dire che io non avevo un padre. All'epoca non capì subito ma crescendo dovetti fare i conti su una parte di me che non conoscevo. Col tempo tutti i pezzi andarono al loro posto. Io non conoscevo il mio vero padre e tutt'ora che ho 19 anni ancora non so chi sia.
Mi sentì abbandonata, imperfetta e soprattutto sbagliata. Da quel momento diventai un'altra persona.
Mi promisi di non fidarmi delle persone e iniziai a buttare tutto il mio cuore verso i cavalli. Loro erano e continuano ad essere la mia unica certezza, la mia felicità.
Pian piano iniziai ad essere attirata dai cavalli difficili, sia perché volevo che avessero una seconda possibilità, sia perché mi rispecchiavo in loro.
Quel sauro che vidi al maneggio mi incantò anche per questo. Don Placido aveva solo bisogno di essere capito e accettato.
Il mio istruttore, ogni volta che mi vedeva lavorare con i cavalli mi diceva spesso che diventavo un'altra persona. Ed era vero. Se con le persone ero diffidente e acida, con i cavalli diventavo calma e felice.
Ed è stato cosi anche col sauro, che fin da subito mi ha messo alla prova scaricandomi a terra la prima volta, ma poi con pazienza e impegno, ci capimmo a vicenda.Spazio autrice
Scusate il capitolo leggermente corto e il fatto che parla più di me stessa che dei cavalli, ma era indispensabile per farvi capire i prossimi capitoli! Vedendo già le prime visualizzazioni e voti direi che sta procedendo bene la storia! Grazie in anticipo ai lettori e lettrici!
Passate da : newtismysunshine e memoriesoflastwords 💖
Nella foto siamo io e la mia puledra Althea! A breve spero di far uscire il quarto capitolo! Buona lettura💜
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Una passione che segna
General FictionQuesta non è una storia qualunque, è la mia storia, di cui sento il bisogno di scrivere. Parla di me, una ragazza che butta tutto il suo cuore nel mondo equestre e dei cavalli : quelli che mi hanno segnato la vita e quelli che tutt'ora lo fanno. Cre...