I giorni passavano ed io aiutai sempre di più Seab con le sue paure. La paura dei cancelli era storia vecchia oramai.
Il mio compleanno si avvicinava sempre più ed ero ancora senza una sella mia. Pensai più volte di montare l'enorme baio a pelo ma prima volevo essere sicura che si fidasse abbastanza di me.
Negli ultimi tempi presi a lavorarlo alla longia, lavorai sulle distensioni e sulle transizioni da passo-trotto , trotto-galoppo e viceversa. Un giorno mi venne l'idea di piazzare un piccolo cavalletto.
Posizionai il piccolo ostacolo e riscaldai Seab, quando fui certa di averlo riscaldato abbastanza, sempre con la longia, lo portai verso il cavalletto. All'inizio scartò subito sbuffando. Il secondo tentativo finii con una barriera buttata giù mentre il terzo, preso il galoppo, lo saltò più del dovuto. Felicissima lo richiamai a me, dandogli pacche affettuose e una carota. Sfilai la cavezza e lo liberai.
Seab si mise subito a correre e sgroppare. La potenza di quell'animale mi colpiva sempre di più. Lo vidi mentre si rotolava e non riusciva a girarsi talmente era ciccione. Ridendo andai a sedermi all'ombra di un albero a leggere un libro.
All'improvviso sentii un musone intento a odorare e leccarmi la maglia.
"Che buffone." pensai mentre gli rimettevo la cavezza per riportarlo al paddock.Mancava esattamente una settimana prima dei miei 16 anni.
Mi ricordo perfettamente quel giorno.
Andai a prendere una cavezza e una longhina abbastanza lunga. Presi Seab e gliela misi, agganciando la longhina da entrambe le parti per formare delle redini.
Mi guardai intorno, intenta a cercare un masso abbastanza alto da potermi permettere di salire in groppa al baio.
Avvicinai piano il cavallo al masso e ad un certo punto ero in groppa.
Provai un miscuglio di emozioni mai provate prima. Ero a pelo sul mio cavallo.
Aspettai che Seab si abituasse alla nuova situazione, ma non batté ciglio.
Provai a chiedergli un pò di passo che il cavallo accettò di buon grado. Dopo qualche giretto al trotto decisi di smontare e pulire per bene quel cavallo che pian piano mi stava rubando il cuore.
"Come inizio non è male." pensai soddisfatta.
Non vedevo l'ora di avere la sella per poterlo montare in tutta tranquillità.
Dopo aver passato tutto ciò, non avrei mai pensato di poter provare una simile felicità.
Sia chiaro non era la prima volta che salivo a pelo a cavallo. Ovviamente la prima è stata con Libano.
Quei cavalli erano l'uno l'opposto dell'altro. Li amai come non avevo mai amato in tutta la mia vita.
"Sarebbe bello avere qui anche lui." dissi rivolta al baio intento a mangiare la sua razione. Lo salutai e tornai a casa con un sorriso mai avuto prima.Dopo esser tornata a casa, cenai e andai in camera.
"Chissà da chi ho preso questa passione." pensai.
Anche se ad avermi messo in sella la prima volta fu mio nonno, in famiglia ero l'unica con la passione per l'equitazione. Prima di iniziare a pensare l'ennesima volta al mio vero padre, andai alla scrivania e feci un ritratto a Seab. Appena finii mi addormentai in un sonno profondo.L'indomani pomeriggio sarei andata all'ippodromo dove correva Seab. Sia perché ero curiosa sul dove aveva vissuto il mio cavallo e sia perché alcuni amici mi avevano invitata.
Mi preparai in fretta e salii in macchina. Il posto non era molto lontano e appena arrivai, lunghe file di box si proiettarono davanti a me.
Era enorme, non solo si eseguivano corse, ma vi era un apposito spazio anche per il salto ostacoli. Comprai i biglietti per le corse,in tutto erano sei. Andai verso le poste per i cavalli da corsa. Erano meravigliosi! Variavano dal grigio al sauro,imponenti e nevrili. I proprietari erano intenti a prepararli alla corsa che si sarebbe tenuta di li a pochi minuti. Ma come tutte le cose belle arrivarono anche le cose brutte.
Mentre mi dirigevo alle tribune notai alcuni cavalli con la lingua legata col nylon. Amavo i purosangue ma l'ippodromo in sé non mi ha mai convinta. Iniziò la prima corsa, l'uscita dalle gabbie fu bellissima ma vidi tante di quelle frustate che mi vennero i brividi al solo pensare che Seab avesse subito lo stesso trattamento.
"Quindi questo era il suo mondo." pensai.
Iniziai a capire il perché di molte sue paure.
Arrivati alla terza corsa però un cavallo cadde e si ruppe una zampa, per me fu troppo e tornai a casa, pensando che Seab fosse fortunato a non essere più lì.
Il mio obbiettivo per quel cavallo fu di fargli dimenticare o almeno superare gli orrori subiti. Mi ritenni fortunata ad averlo accanto a me. Quel baio speciale che ogni giorno mi ricordava quanto l'essere umano potesse essere stupido. Ma con me non avrebbe mai più sofferto. E quella fu una promessa.Spazio autrice
Salve! Sono ritornata col decimo capitolo e spero vi piaccia davvero! Ho notato un piccolo calo, vi sto annoiando? Fatemelo sapere, è importante per me!
In foto Seab intento a rotolarsi😂
Le visualizzazioni invece sono aumentate, sono felicissima! Domani sera uscirà il prossimo capitolo! Per qualsiasi consiglio o informazione io sono qua!
Buona lettura💜
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Una passione che segna
Aktuelle LiteraturQuesta non è una storia qualunque, è la mia storia, di cui sento il bisogno di scrivere. Parla di me, una ragazza che butta tutto il suo cuore nel mondo equestre e dei cavalli : quelli che mi hanno segnato la vita e quelli che tutt'ora lo fanno. Cre...