Clash

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Mi devo essere addormentato, e dico ciò perché non ho idea di dove mi trovi, ma poi il mio cervello inizia ha mettersi in moto.

Sono sull'aereo e sto andando a Pheonix, ma non per un concerto, un meeting o un'intervista.

Devo dire che non mi aspettavo di sicuro una chiamata da Cameron,alle 00.24, e per invitarmi a passare un paio di settimane con lui, a Pheonix.

E dato che é un mese e mezzo che non ci vediamo, ho accettato subito.

L'atterraggio é stato molto tranquillo, e mi sono risvegliato completamente. Prendo la mia valigia a mano e scendo,non stando più nella pelle.

Mi sembra di aver trattenuto il respiro per tutta la durata del volo, perché una volta fuori, libero l'aria trattenuta.

Con la mia valigia in mano inizio a cercare Cameron, ma la cosa é difficile, o forse semplice, per via delle fotocamere e di tutte le ragazzine che gridano:

-Shameron!

Ma che cosa significa?

Ma non ci penso più di tanto,e sorrido a Cam che mi si avvicina e subito mi stringe in un abbraccio soffocante.

-Mi sei mancato da morire.- dice senza staccarsi

-Anche tu, Cam.

Ci stacchiamo e subito ci chiedono una foto e noi le accontentiamo, e mentre scattiamo foto ci facciamo strada verso l'uscita, impresa ardua, ma alla fine c'è la facciamo.

Mettiamo le mie valigie nel bagagliaio, faccio il mezzo giro per arrivare alla portiera, ma forse il mio cervello dorme ancora e sbatto contro una ragazza.

-Scusami!- mi scuso subito

-No, scusami tu, non stavo guardando.- e se ne va quasi di corsa

Salgo in macchina e l'autista subito parte.

-Che si fa in queste due settimane?- gli chiedo

-Staremo in hotel, e faremo tutto il casino di questo mondo.Ci saranno anche Aaron e Taylor.

-Forte.

La mia testa formula un nome, ma subito respingo indietro il pensiero e iniziamo a parlare del più e del meno.

Ci accorgiamo di essere arrivati solo quando l'autista si ferma e delle urla ci giungono alle orecchie.

Sanno anche dove stiamo!

L'autista scende e ci aiuta ad entrare nell'hotel, e ci accompagna fino alla nostra stanza.

-Disfiamo le valigie in un altro momento, ora é meglio che ci facciamo una doccia e ci prepariamo.

-Perché?

-Taylor ha detto che c'è una festa e siamo invitati e non accetta ritardi.

-Ok. Vai prima tu?

-No, se vuoi puoi andare prima tu.

-Ok.

Doveva essere una doccia veloce, e sono rimasto sotto acqua per venticinque minuti. Ma Cameron ci é rimasto per trenta minuti.

Mi metto un paio di jeans strappati sul ginocchio e una maglietta rossa e una felpa sopra. Cameron si é messo un paio di jeans e e una maglietta azzurra.

Durante il viaggio, Cameron mi dice le cavolate  che ha fatto Taylor, #Thecrazyman.

Arriviamo in un locale, la musica si sente da fuori e dentro é ancora peggio. Ci mettiamo subito alla ricerca di Taylor e lo troviamo al centro di un cerchio che manda giù in un solo colpo il suo bicchiere.

-Siete arrivati!- grida e ci abbraccia- Da quanto non ti facevi vedere?!- e mi da un pugno per niente leggero alla spalla.

-Ho avuto da fare.- rispondo come per scusarmi

-Anche io ho avuto da fare, ma non mi dimentico dei vecchi amici!- e mi da un altro pugno- Dai, vi faccio fare un giro.

Ci presenta alcuni suoi amici e alcune ragazze, già non mi ricordo più i nomi, sono troppi da poter memorizzare tutti e la musica mi fa girare la testa e finisco con qualcosa tra le braccia.

-Oddio!Mi dispiace.

La ragazza, probabilmente stava inciampando, io essendo sulla rotta, non solo lo presa in tempo, ma il suo drink mi é finito sulla maglietta.

-Non fa niente.- la osservo meglio e mi sembra famigliare

Ha i capelli lunghi e scuri, non capisco bene il colore dei suoi occhi, ma la sua pelle é chiarissima.

-Ci siamo già scontarti noi. In aeroporto.

-Ah,non mi ricordo,scusa.

-Fa niente. Credo che sia giusto che mi presenti,mi chiamo Shawn.

-Bella.

Il mio nome non le dice niente,sembra che non mi conosca.....la osservo bene.

Non mi conosce.


One on a million/ Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora