- Unexpected -

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-MARIO
Ore 12:30

Finalmente la pausa pranzo, mi sbrigai ad andare nel bar qui accanto a comprare la Coca-Cola che mi dimenticai di comprare la sera prima, onestamente sono un pò viziato sotto questo aspetto.
Sono un ragazzo abitudinario, mai smuovere i piani della mia vita, potrei realmente sentirmi mancare la terra sotto i piedi se mai dovesse succedere.
Una volta mangiato e bevuto, mi precipitai più veloce della luce fuori dal negozio per fumare. Sbloccai il telefono, risposi al solito messaggio di circostanza che Riccardo mi mandava senza prestare molta attenzione alle sue parole.

Sinceramente non riuscivo più ad avere quel luccichio negli occhi a quelle notifiche, lui era solito mandarmi il buongiorno ogni mattina dal momento che il primo ad uscire di casa ero io.
A metà mattinata mi scriveva per sapere come stavo e poi un messaggio quando uscivo dal negozio.

Se dovessi raccontare il mio stato d'animo ad un estraneo sicuramente non capirebbe. Non capirebbe il perché del mio rifiuto nei suoi confronti, quel rifiuto caratteriale che era più forte di ogni emozione che si potesse provare.
Sarà che ormai a 31 anni, dopo aver passato una vita fin troppo monotona avrei bisogno di un qualcosa che mi destabilizzi, che mi faccia girare la testa e tremare il cuore.

Dopo essermi perso nei miei pensieri, mi tornò alla mente il messaggio della sera prima, quel ragazzo e la sfacciataggine che ci mise nello scrivere.
"Possibile mai che esistano persone cosi spontanee che non pensino alla reazione dalla parte opposta?" pensai quasi ad alta voce.
Ma fui subito interrotto dall'allarme del mio orologio che mi ricordava di dover tornare al mio lavoro.



-CLAUDIO
Ore 20:00

Oggi non so per quale fortuna divina sono riuscito ad uscire in anticipo dal lavoro, ero più stanco del solito, scazzato e senza nessuna voglia di tornare a casa. Non volevo tornare in quelle quattro mura dove mi sentivo stretto, dove ormai non sentivo neanche più il calore di casa.

Quella casa era mia, Federico si trasferì da me dopo i primi 8 mesi di fidanzamento, ero super emozionato all'idea di condividere i miei spazi con la persona che amavo, sapevo benissimo dei momenti difficili che mi sarei trovato ad affrontare, ma mai pensavo di non voler tornare a casa per non sentire freddo anche se dentro ci fossero 30 gradi.

Sono una persona disordinata, scombino la mia casa tanto quanto scombino la vita della gente, amo cantare e ballare a tutte le ore del giorno, non sto mai in silenzio.
In poche parole sono la famosa tempesta che precede l'uscita del sole.

Camminai per le vie di Verona per almeno 40 minuti, passai in delle strade minuscole, quasi sconosciute. Non volevo avere contatti con nessuno, non avevo voglia di sorridere a nessuno e tanto meno far uscire anche un minimo filo di voce.
Era ormai passata un ora e mezza e Federico si era finalmente degnato di mandarmi un misero messaggio con su scritto "dove sei?!" , non gli risposi e mi incamminai verso la strada di ritorno.
Camminando continuai a pensare a quanto fosse diventata monotona e nera la mia vita.
Proprio in quell'istante, un illuminazione.

IL NERO. "Il messaggio senza risposta che però è stato visualizzato" pensai.
Riaprii la chat e senza pensarci sù, scrissi al famoso Serpiko.

"Ma seriamente hai intenzione di non rispondermi? almeno fatti furbo e non visualizzare.Sai nessuno mi rifiuta mai, però questa cosa non mi dispiace anche se sono sicuro che se solo tu incontrassi i miei occhi non riusciresti a disintossicarti di loro."

Inviai, tornai alla home e bloccai il telefono.

-MARIO
Ore 21:30

Mi si illumina il telefono.
Ero solito a tenerlo in silenzioso dal momento che Riccardo amava buttare l'occhio per sbirciare, ma io ero fin troppo riservato anche con lui.
Lo sbloccai e vidi nuovamente quella notifica.

'Karma87' ancora lui.
Trame e me pensai cosa mai volesse, cosa lo spingeva a scrivermi ancora una volta.
Aprii senza pensarci troppo e dopo aver letto, mi soffermai sull'ultima parte.
"sono sicuro che se solo tu incontrassi i miei occhi non riusciresti a disintossicarti di loro".

Sorrisi e non nego che fantasticai su di essi.
Pensai a come potessero essere questi occhi.
Grandi, piccoli, a mandorla, verdi, azzurri, neri, marroni, spenti o accesi.
Sicuramente data la sua personalità saranno occhi furbi, occhi accesi e sempre attenti.

Snobbai anche questo messaggio, naturalmente non perché me la tirassi ma perché ero convinto che se avessi risposto poi avrei avuto dei sensi di colpa grandi quanto le miei insicurezze.

Per l'ennesima volta, la serata aveva preso una piega noiosa.
Credo di non ricordare più l'ultimo rapporto avuto con Riccardo. Non facevamo l'amore da settimane.
Non che lui non ci provasse, ma sinceramente dopo una giornata di lavoro e i soliti film sulla storia, l'unica cosa che volevo fare era affogare la testa nel cuscino piuttosto che nel suo petto.
Il massimo contatto fisico era quello delle mie gambe sdraiate sulle sue mentre lui era immerso nella televisione e io nello schermo del mio telefono.

"occhi verdi, occhi neri, occhi azzurri" la mia testa senza preavviso continuava a pensare a quegli occhi misteriosi.
Gli occhi di uno sconosciuto continuavano a martellarmi le tempie, tanto da massaggiarmele.
" E' mai possibile che io pensi a uno sconosciuto, ai suoi occhi e non mi soffermi sul fatto di quanto sia stato sfacciato nel dirmi palesemente che potrebbero diventare una droga?'

Forse era proprio la sua sfacciataggine che mi incuriosiva, quel senso di tremore e di scombussolamento mentale mi piaceva. Forse dopo anni dentro di me si stava svegliando quella persona che ormai avevo messo a bada.

D'istinto sbloccai il telefono, aprii la chat e iniziai a digitare parole a caso.
Volevo rispondere, il pensiero di parlare con qualcuno che neanche conoscevo mi iniziava ad eccitare.

"Ma ti sembra questo il modo?! MALEDUCATO" scrissi, poi cancellai.
"Ci conosciamo? Questa confidenza da dove la stai prendendo?!" scrissi e cancellai nuovamente.

Era veramente questo quello che volevo trasmettere? Acidità e disprezzo?

Mi misi di impegno per cercare di non risultare scontroso, almeno non con lui, neanche sapevo chi fosse.

"non so dove tu voglia arrivare, non sei poi così simpatico, sono fidanzato quindi qui da me non riceverai nulla di quel che speri.
La foto nera è per far parlare i curiosi come te e si Serpiko è perché sono velenoso, fin troppo".

Niente il mio essere aveva preso il sopravvento su di me ancora una volta, ero stato il solito scontroso, acido e fastidioso di sempre.
Mi odiavo, mi odiavo perché sapevo che non avrei ottenuto risposta a quel messaggio.
D'altronde chi risponderebbe mai a un messaggio simile se non insultandoti?.




-CLAUDIO
Ore 00:40

Dopo essere tornato a casa, aver mangiato e fatto una doccia sono sprofondato sul mio amato divano.
Federico era nel letto e io non avevo la minima intenzione di dormire con lui.
Preferivo passare la notte sul divano, sarà che essendo più piccolo mi dava quel senso di protezione che ormai non trovavo più in nessuna parte.

Scorro tra le notifiche dei messaggi fin quando davanti gli occhi appare lui, il tanto atteso messaggio.
"Serpiko" sorrisi, "finalmente si è degnato a rispondere" pensai tra me e me.
Aprii il messaggio e vidi quanta acidità c'era in esso.
"fidanzato e cosi acido?" pensai, probabilmente le cose con il suo ragazzo non vanno poi così bene.

Stanco morto e sfinito dalla mia giornata decisi che era giusto lasciare le cose come stavano, visualizzando e non rispondendo a quel messaggio.










SPAZIO AUTRICE:
Ecco un altro capitolo, mi scuso già in partenza se ci sono errori.
Mi sto appassionando sempre di più a questa storia pero capite bene che per arrivare ad ottenere qualche gioia bisogna aspettare un attimino.
Continuate a dirmi cosa ne pensate che a me fa sempre molto piacere.
Silvia

Pezzi MessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora