- Happy Birthday -

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-MARIO
Ore 02:00

Era notte, il sonno era assente così mentre fumavo la mia solita sigaretta decisi di girare tra i miei amici di Facebook, sperando di trovare il suo profilo.
Dopo una mezz'ora buona di ricerca lo trovai.
Claudio Sona, bello come il sole, di Verona e che lavora all'urban, senza dubbio era lui.
Mi cadde l'occhio sulla data di nascita.
Sarà stato semplicemente un caso o probabilmente il destino mi portava a lui, era nato il 29 come me, lui di settembre io di aprile.

"Cazzo ma oggi è ventotto settembre" urlai saltando dal divano.
"Domani è il suo compleanno, devo fare qualcosa" sussurrai a bocca socchiusa.
Pensai alle tantissime cose da organizzare ma no n avevo fatto bene i conti con il fatto che io sapevo chi fosse lui e lui non sapeva chi fossi io.
Preso dallo sconforto spensi la sigaretta, mi alzai dal letto e sprofondai in un lungo sonno.

-CLAUDIO
Ore 07:00
Mi svegliai dalla chiamata di mia mamma che voleva augurarmi una buona giornata è farmi gli auguri, non avrei potuto passare il mio compleanno in famiglia perché il lavoro purtroppo o per fortuna veniva prima di tutto e mi portava via anche questa serata.
Paolo si fece trovare sulla porta con in mano una busta piena di cornetti e con un sorriso enorme.
"Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Claudio, tanti auguri a teeee" .
Paolo sapeva sempre come sorprendermi, come farmi tornare il buon umore anche nei momenti più difficili.

"Clà ma cos'hai? Non sei felice? Ti ho portato il cornetto che tanto ami." Mi chiese Paolo preoccupato.
"Tutto bene Pini, sono solamente un po' giù perché stasera mi tocca lavorare e non posso festeggiare" risposi.

Era così solo in parte, fondamentalmente della festa poco mi importava.
Si, la mia famiglia mi mancava ma quello che più mi buttava giù era il fatto che avrei prospettato il mio compleanno accanto ad una sola persona, che però, a quanto pare non prospettava la sua vita accanto a me.
Non sono un ragazzo dalle grandi pretese, avrei voluto passare questa giornata in maniera tranquilla, magari con una pizza e una birra, magari con Mario.

Dopo aver pranzato, mi preparai, sfoggiai il sorriso migliore che riuscii a fare a mi diressi all'urban.

-MARIO
Ore 19:00
Finalmente la mia giornata lavorativa era finita, di una giornata veramente piena di lavoro, fu una fortuna per il semplice fatto che la mia testa da quando avevo aperto gli occhi non faceva altro che pensare al fatto che oggi fosse il compleanno di Claudio.
Il mio Claudio oggi compiva gli anni e io non ero con lui, non ero con lui per augurargli il buongiorno, per cantargli quella canzoncina odiosa che si canta come fosse un rito obbligatorio, non ero lì per fargli capire semplicemente di esserci.
Esserci in qualsiasi momento, in quelli difficili, in quelli belli.
Esserci per un sorriso, per un abbraccio, per un bacio inaspettato.
Esserci per completare quella parte mancante che tutti ci portiamo dietro.

"Ciao ragazzi, ci vediamo domani" urlai sull'uscio del negozio.
Mi diressi verso la macchina e invece di fare il solito giro, decisi di passare davanti l'urban, volevo vedere che aria tirava e capire se Claudio avrebbe passato un bel compleanno in famiglia o se fosse rinchiuso in quel locale.
Per mia 'fortuna' Claudio era al bar, dietro il bancone che sorrideva e parlava con un gruppo di ragazzi.
I ragazzi erano completamente stregati da lui, mentre lui parlava, loro erano fossi e sognavano fissandolo negli occhi, seguendo con lo sguardo ogni movimento del corpo.
La gelosia mi pervade, fui tentato di scendere dalla macchina e andare lì, per mettere in chiaro un paio di cose, ma non mi era concesso tutto ciò, non mi era concesso perché le mie paure avevano cancellato tutto ciò che di bello adesso potevamo viverci.
Ancora innervosito accelerai allontanandomi da quella zona.

-CLAUDIO
Ore 02:00
Abbassai la serranda del bar, stasera i miei colleghi avevano deciso di farmi una piccola sorpresa così prima di chiudere mi portarono una torta per festeggiarmi, erano veramente delle splendide persone.
"Ciao ragazzi, grazie ancora per la serata siete spettacolari" dissi prima di dirigermi verso la mia macchina, Verona era deserta e questo silenzio mi trasmise una pace interiore sovrannaturale.
Mi poggiai con il sedere sullo sportello della macchina dalla parte del passeggero e fumai una sigaretta, una sigaretta che sapeva di malinconia e di incompletezza, quella che dentro di me regnava.
"Andiamo a casa che non c'è nulla da festeggiare" sussurrai tra me e me.
Mi staccai dalla macchina e mi diressi verso la portiera del guidatore, ma qualcosa mi bloccó, qualcosa attiro la mia attenzione.
Un foglietto bianco incastrato nei miei tergicristalli.

"Mi sono perso fin troppe cose di te,
I sorrisi, gli abbracci, le belle parole.
Sei stato fondamentale nella mia vita,
lo sei stato anni fa e lo sei tutt'ora.
Non voglio perdermi più nulla di te.
Se tu vorrai io sono qui,
non devi dirmi nulla, io ti aspetteró.
Tanti auguri.

P.s adesso girati"

Rimasi immobilizzato, non riuscivo a ricollegare nulla, la mia testa era in tilt.
Sobbalzai al tintinnio di due bottiglie, mi voltai e mi trovai davanti Mario.
Ricollegai la sua persona semplicemente grazie ai suoi occhi, ricollegai i miei pensieri di qualche sera prima fatti su quel ragazzo che chiese da accendere. Ricollegai tutto.
Mi aveva cercato, mi aveva trovato.

"Tanti auguri Karma, birra?" Mi disse Mario sorridendo.

Allungai la mano e presi la birra, avevo gli occhi lucidi e il cuore che oramai batteva a suo piacere, alternava momenti di tachicardia a momenti in cui credevo potessi morire.
Mario capí il mio stato di agitazione e prima ancora che potessi dire qualcosa iniziò a parlare.

"Claudio, scusami.
Fammi parlare, ci metterò poco, davvero"

Continuó.
"So che sarei dovuto stare nel mio, che non possono uscirmene così, che la tua vita sicuramente sarà andata avanti.
So tutto, ma devo per forza esternare tutto quanto altrimenti non riesco ad andare avanti.
Claudio io non riesco più a passare le mie giornate senza di te, non riesco a svegliarmi e addormentarmi senza un tuo messaggio, non riesco a non dirti le mie preoccupazioni o le piccole felicità che mi capitano giornalmente.
Non riesco a smettere di pensarti.
Ho sbagliato a non presentarmi, ho sbagliato a rimanere nascosto per tre ore dietro un angolo guardandoti da lontano, ho sbagliato a chiederti un accendino senza dirti chi fossi realmente, ho sbagliato tutto. " sospiró, deglutendo pesantemente.
" Oggi é il tuo compleanno e ho sentito come il bisogno di esserci, di esserci per te.
Non mi aspetto nulla di positivo e so che la colp..."

Mario non riuscì a terminare il suo discorso, velocemente mi avvicinai a lui e lo baciai.
Fu un bacio breve, ma pieno di amore.
Un bacio che sapeva di me e di lui, sfuggente.

"Non potevi fare cosa migliore, non scusarti, ti prego, restami accanto."
Mi uscirono fuori queste parole come fossi un fiume in piena, furono probabilmente le prime parole che nella mia vita uscirono dal mio cuore senza passare dalla testa prima di essere pronunciate.






Spazio autrice:
So che probabilmente non è il momento di pubblicare ma ci tenevo a farvi staccare un pochino la testa dal momento che la situazione non è una delle migliori.
Spero di farvi sognare un pochino e di farvi innamorare ancora di più dell'amore, ma di quello vero.
Vi aspetto nei commenti, fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie mille come sempre.
Silvia♥️

Pezzi MessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora