- The black of your eyes -

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-CLAUDIO
Ore 05:30

Suona la sveglia, la spengo e mi rigiro sul divano che essendo troppo stretto mi fa precipitare sul pavimento freddo.
Apro gli occhi di scatto, non c'è alcuna luce ad illuminare il salone se non quella del telefono che continua a suonare.
Capisco ben presto che devo armarmi di tutta la pazienza possibile ed alzarmi, prepararmi e andare al lavoro.

Se ieri ero svogliato, oggi mi sento in una bolla che oscilla tra lo scoppiare e il volare.
Mi dirigo verso il bagno buttando l'occhio nella camera da letto, lui è li inerme che dorme senza neanche essersi accorto della mia non presenza.
Forse sono strano io, ma non riuscirei mai a non accorgermi della mancanza di Federico vicino a me, del calore del suo corpo e della sua pelle che continuamente sfioro di notte.

Mi sciacquo il viso con l'acqua gelida sperando di risvegliare i muscoli della mia faccia, ormai ho una cera orrenda.
Viso bianco e inespressivo, ma soprattutto occhi spenti.

Mi vesto di fretta e esco per raggiungere il bar dove lavoro. Verona è deserta, ed è ancora buio.
Non so perché ma questo buio mi porta subito con la mente verso il messaggio a cui ieri non ho dato risposta.

"Certo che è scontroso il ragazzo" penso ad alta voce.

Eppure tutto questo mi mise addosso una curiosità senza limiti.

Presi coraggio, aprii la chat, il messaggio e di getto scrissi.

"E' presto, fuori è tutto buio e mi sei venuto in mente.
Sarà il nero della mattina a farmi immaginare i tuoi occhi dello stesso colore del cielo."

Bloccai immediatamente il telefono pensando che neanche con Federico ero mai stato romantico in questo modo.
Velocizzai il passo e raggiunsi il bar.





-MARIO
Ore 07:30

La sveglia continuava a suonare, ma io ero ormai sveglio da mezz'ora.
Riccardo dormiva angelicamente accanto a me. Era buffo vederlo in quello stato, arrotolato nel piumone, con i capelli arruffati e un mezzo sorriso sul viso.
Gli diedi una carezza e mi alzai dirigendomi verso la cucina, accesi la macchina del caffè e misi la cialda.
Nell'attesa, mi diressi in bagno mi sciacquai il viso e vidi che ormai le mie occhiaie erano sempre più scure. Potevo anche dormire per giorni che la situazione non cambiava.

Mi vestii, presi il mio caffè, le chiavi della macchina e uscii di casa.
La giornata era fredda, il sole non era ancora uscito del tutto e io essendo una persona prettamente meteoropatica mi sentivo senza forze.
Amo l'estate, la primavera.. Insomma amo tutto ciò che è gioioso, tanto da contagiarmi.

Salgo in macchina, accendo la radio e inizio a scorrere fra le mie canzoni.
Amo ascoltare la musica in qualsiasi momento della giornata, mi rende vulnerabile, riesce a farmi cambiare umore in così poco tempo, non che io sia una persona emotivamente stabile, ma lei è sempre stata l'unica in grado di salvarmi.

Arrivo nella via opposta al negozio, mancano ancora 30 minuti prima che siano le 10:00 per iniziare il mio turno.
Riccardo si era svegliato e il suo messaggio di buongiorno non aveva tardato ad arrivare.
Era sempre così preciso, non sbagliava mai.

Scorrendo tra le notifiche della sera prima mi cade l'occhio su un messaggio.
"Karma 87".
"Ancora lui" pensai ad alta voce "ma non si stanca a mandare messaggi?" continuai.

Incuriosito aprii il messaggio elessi quelle parole tutte di un fiato.
Ero scioccato, sorpreso ma allo stesso momento avevo il cuore che batteva a una velocità surreale.
Mai nessuno si era soffermato a pensarmi, non di mattina o anche fosse mai successo, non ne ero stato mai messo al corrente.

Quelle parole mi frullavano nella testa tanto da farmela girare, non credevo fosse possibile essere il pensiero di una persona che neanche ti conosce, che collega il nera di una foto ai tuoi occhi paragonandoli al cielo della mattina.
Ero felice, non mi sentivo così almeno da anni.

Ritornai in me e decisi di rispondere, mi sembrava giusto.
O meglio, non era giusto nei confronti di Riccardo ma in fin dei conti, era solo uno sconosciuto.

"Forse non ti è chiaro il messaggio che volevo capissi ieri, sono fidanzato è inutile che continui tanto i tuoi messaggi da poeta mi rimbalzano completamente.
Comunque buongiorno."

Le mie mani digitarono questo messaggio mentre il mio cuore pensava a voler dare risposte diverse, questo lo capii qual buongiorno finale.
Essere lunatico era sempre stato il mio forte, ma questa avevo superato il limite.
Nel giro di tre righe mi accorsi di aver cambiato umore per ben due volte.

Alzai gli occhi dal telefono, c'era un gran movimento di gente, non a caso erano le 10:00 e la mia giornata doveva iniziare.
Ma questa volta inizio diversamente, mi sentivo sollevato.
Quasi non riuscivo a tenere i piedi saldamente a terra.




-CLAUDIO
Ore 16:00

Finalmente ero nel magazzino a cambiarmi, il mio turno era finito.
Ero si stanco, ma avevo una gran voglia di uscire e camminare per prendere un pò di aria, magari questa avrebbe schiarito meglio le mie idee.
Scrissi a Federico se voleva raggiungermi per farci un giro, ma la sua risposta fu negativa. Come sempre.

Scazzato dalla sua risposta, mi infilai il giacchetto e gli risposi che non sarei tornato a casa per cena anche se erano solamente le quattro del pomeriggio.

Una volta uscito, la via era affollata.
Tra bambini appena usciti da scuola e adolescenti che ridevano in ogni angolo io riuscivo solo a sentirmi piccolo, quasi invisibile.
Continuavo a domandarmi dove fosse finita la mia positività, fin quando non accesi internet e ricevetti quel messaggio ancora una volta inaspettato.
"Serpiko" , lessi e un sorriso mi si formò sul viso.

Non sapevo come fosse possibile che le risposte acide e scontrose di uno sconosciuto provocassero una leggera curva sul mio viso.
Sicuramente tutto questo era dovuto al suo buongiorno, così inaspettato e differente dalle prime due righe del messaggio.

Mi sedetti su una panchina nel parco poco lontano da casa mia, era isolata e finalmente riuscii a trovare un pò di pace.

"Non cerco nulla da te, sono fidanzato anche io.
Non trovo un filo logico e connesso tra la mia razionalità e le mie dita che continuano a scriverti.
Tu mi hai incuriosito dal primo momento, sento come se fossi diverso dai ragazzi che ci sono qui dentro.
Riesco a percepire la tua insicurezza e la tua lunaticità dalle parole che scrivi.
Non voglio dilungarmi, però sappi che quei due messaggi, in cui mi hai risposto in modo scontroso hanno suscitato in me un senso di curiosità maggiore.
Non spaventarti, non sono un matto qualunque.
O meglio forse un pò matto lo sono, ma credo, anzi, sono convinto che tu sia matto quasi quanto me."



-MARIO
Ore 20:00

Il mio turno è terminato, finalmente torno a casa.
Stasera sarò solo perché Riccardo è fuori con dei suoi amici che a me non vanno molto a genio.
Questa cosa non mi disturba, anzi sono quasi sollevato dal fatto che posso stare per casa da solo a mangiare schifezze davanti la tv, finalmente con un film che mi piace.

Una volta arrivato a casa, faccio quelle mie cose abituali che ormai ripeto da anni.
Mi preparo la cena e mi butto sul divano.
Ancora non ho avuto tempo di leggere i messaggi ma ho gia intravisto la risposta di "Karma 87".

"E' matto", "Non molla, nonostante io sia stato così scontroso lui continua a rispondermi" pensai.

Dopo aver letto, rimasi quasi immobilizzato al pensiero che un ragazzo così sconosciuto fosse riuscito a toccare punti che persone che mi circondano da anni non hanno mai sfiorato.
Questa cosa mi fece riflettere ma allo stesso tempo preferii staccare la testa perché so per certo che se avessi ascoltato lei non sarei riuscito a continuare a godermi quel messaggio nella giusta maniera.

"Sei un folle, sei riuscito a capire una piccola parte di me.
Non so come tu abbia fatto, non chi tu sia, ma sei stato bravo."








SPAZIO AUTRICE:
Anche questo capitolo è finito, come vedete Mario riesce a scongelarsi un pochino.
Spero vi piaccia e mi scuso se non è il massimo. Ci sto mettendo del mio meglio.

Silvia.

Pezzi MessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora