- Friends -

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-CLAUDIO
Ore 12:00

Oggi finalmente dopo una settimana mi ero svegliato tardi, ormai era tempo che non riuscivo più a chiudere occhio.
Finalmente dopo una settimana era arrivato il tanto atteso giorno libero dal lavoro.
Federico mi promise giorni prima che mi avrebbe accompagnato per negozi.
Questa mattina era diverso dal solito, sembrava quasi fosse più cordiale.

Prima di uscire decidemmo di mangiare qualcosa a casa così da non doverci fermare poi in un secondo momento.
Avevo preso lo stipendio e per lo stato in cui ero, mi ero imposto di svaligiare più negozi possibili.
Lui non amava uscire con me, o almeno non in queste circostanze.
Sapeva bene che non avrei saltato neanche una vetrina, che avrei provato fino all'ultimo capo senza perderne di vista neanche mezzo.

Arrivammo sulla via principale, era sabato e per questo c'era un'affollamento sovrumano.
Chi passeggiava, chi correva e dei ragazzi negli angoli del marciapiede a fumare sigarette.

Il freddo di Verona ti tagliava la pelle che però veniva dolcemente accarezzata da quel sole che oggi splendeva nel cielo più che mai.

Mi passò per la mente il messaggio che ieri sera il misterioso "Serpiko" mi mandò, ma dal momento che ero spensierato e stavo passeggiando tranquillamente con Federico non mi venne quella grande voglia di rispondere.
O forse non risposi semplicemente perché avevo lui di fianco a me che amava fare mille domande spazientendomi.

Mi disse che ero stato bravo.
"naturalmente non sei tu che devi dirmelo,lo so già da me" pensai.
Mi venne spontaneo sorridere tanto che Federico mi guardó interrogativo.

Che guaio, ho girato 20 negozi senza trovare nulla che mi piacesse, ho la testa altrove.
Sento come la necessità compulsiva di rispondere a quel messaggio per liberare la mia testa e potermi dedicare ai miei acquisti.
Così con una scusa banale mi allontanai da federico presi il telefono e cominciare a digitare sullo schermo parole, quelle parole che più scrivevo e più mi rendevano la testa meno pesante.

"Si, sono un folle mi hai scoperto.
Si, sono bravo hai scoperto anche questo di me.
Sai oggi sono in centro qui a Verona che è il mio giorno libero e avevo intenzione di svaligiare qualche negozio, ma non avendoti risposto al messaggio di ieri  non sono riuscito a concentrarmi come si deve. Va a finire che torno a casa a mani vuote.
Comunque sia, avendo capito bene o male come sei, so gia che se mai ti facessi domande tu non risponderesti.
Avrei voglia di vederti, basterebbe anche una foto, immagino  gia  la tua risposta negativa.

Proprio per questo motivo, vorrei parlarti un pochino di me.
Come hai ben capito sono un folle, talmente folle che anni fa mi tatuai una scimmia sul braccio con un drink in mano per descrivermi.
Sono allegro, solare, sicuro di me, sono disordinato, parlo veloce e credo che il mio accento veronese sia uno dei più forti in città.
Sono fidanzato da 5 anni con Federico, viviamo insieme a casa mia.
Credo che la mia storia sia al capolinea, non mi sento considerato da lui neanche la metà di quanto mi considerasse nei primi mesi di fidanzamento.
Lui è un tipo abbastanza tosto, quasi di marmo.
Io d'altro canto sono una persona che nella vita fa rumore ma il cuore lo silenzia per far si che non si faccia mai male.
Ti dico questo non perché io mi voglia mettere a parlare con te dei miei problemi ma semplicemente per spiegarti la motivazione che mi ha spinto a iscrivermi in questa chat.
Non ho mai tradito e non avrei intenzione di farlo ora, quindi ricollegandomi al tuo " da me non riceverai nulla" posso rasserenarti con il dirti che non sto cercando nulla, se non un modo per svagarmi e estraniarmi per qualche minuto dai miei pensieri."

Capii di averci messo più del dovuto nello scrivere quel messaggio, capii anche che non era assolutamente normale scriverlo a lui, a quello sconosciuto.
Ma inspiegabilmente il macigno che avevo sulla stomaco non risultava poi più così pesante.

Raggiunsi Federico che neanche aveva fatto caso ai minuti che erano trascorsi e riprendemmo la nostra camminata.




-MARIO
Ore 20:00

Ero appena uscito da lavoro, mi diressi verso la mia amata macchina e una volta entrato dentro rimasi per almeno 10 minuti in silenzio con la testa poggiata sul sedile.
Ero sfinito, oggi ho lavorato tantissimo, non c'è stato un momento in cui io mi sia riuscito a fumare una sigaretta in santa pace.

Nelle ore del pomeriggio mi accorsi del messaggio che "Karma87" mi mandò ma data la sua lunghezza non riusci a leggerlo.
Ritenevo fosse questo il momento giusto dato che ero sfinito e quando questo è il mio stato riesco a lasciarmi andare più facilmente.
Poi non so, mi metteva una calma leggere quei messaggi che tante volte nella giornata capitava che li rileggessi tutti insieme.

Di pietra, rimasi pietrificato a quelle parole.
La testa mi scoppiava, le mani mi tremavano e avevo una sorta di tachicardia che non riuscivo a spiegare.
Mi toccai il viso per cercare di riprendermi ma l'unica cosa che incontrai fu una lacrima solitaria che era riuscita ad uscire senza fare alcun rumore.
Ero senza dubbio una persona sensibile ma mai mi sarei aspettato un messaggio del genere.
Quelle parole me le sentivo addosso, mi sentivo senza neanche volerlo con le spalle al muro.
Sentivo come una sorta di dovere nel proteggere quel segreto, il segreto di quel messaggio.
Quel messaggio mandato di nascosto che sapeva di libertà, di paura e di liberazione interiore.
Questi messaggi erano il nostro piccolo segreto pensai e niente ormai da anni mi faceva battere il cuore così.

Mi gettai su quella tastiera come se fosse troppo tardi.
Aprii il mio cuore, o meglio me lo aveva aperto lui.

" Non credo tu abbia scritto tutto questo per buttarmi in faccia i tuoi problemi, siamo un pò nella stessa situazione.
Utilizziamo questi messaggi come via di fuga, anche se io la via di fuga la vorrei prendere dalla vita, ma questi sono dettagli.
Non credevo che un mio messaggio ti potesse destabilizzare nella scelta dei tuoi vestiti, ma probabilmente sono parecchio importante per la tua testa.
Vorrei risponderti in modo scontroso come mio solito, perche trovare le giuste parole per me non è semplice.
Non è semplice perche non sono abituato, non parlo di emozioni da almeno un anno e mezzo.
Da quando ho conosciuto Riccardo, il mio ragazzo.
Lui è talmente perfetto che non ho neanche il tempo di dirgli che la sua perfezione mi ha stancato.
Mi hanno stancato i suoi buongiorni, le sue cene e i suoi film storici.
Mi ha stancato la monotonia della nostra vita, quella che io ho sempre sognato di vivere
a 2000.
Per finire ti dico che sei una persona molto fortunata ad aver aperto la chat giusta potremmo diventare senza dubbio buoni AMICI."

Amici?.. Ma cosa dico amici...
Per cercare di non dargli troppa importanza sono arrivato a scrivere cose assurde.
Gli ho parlato di Riccardo, del mio Riccardo e l'ho chiamato amico.

Ma amico cosa se ho ancora il cuore che corre per tutto il mio corpo?.







SPAZIO AUTRICE:
Oggi vi lascio così, amici miei ahahah
Il nostro Serpiko capirà mai cosa vuole dalla vita? e soprattutto prima o poi si conosceranno i due?..
Aspettate qui con me.
Un bacio,Silvia.

Pezzi MessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora