- You don't know me -

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-MARIO

Ore 23:30

Sono collassato sul divano, è stata una giornata di fuoco, il negozio era pieno e giravo come una trottola alternando l'ordine dei vestiti ai pagamenti in cassa.
Sono tutti così felici e spensierati, forse amo il mio lavoro perché riesco a prendere gli stati d'animo delle persone e farli miei inconsapevolmente.

Alle 21 sono tornato a casa, Riccardo aveva già preparato la cena, lui è sempre così premuroso e carino nei miei confronti, tanto che a volte mi soffermo a pensare che un ragazzo così in realtà neanche lo merito.
Appena tornato a casa, non gli rivolgo neanche mezzo sguardo se non l'abituale bacio per salutarlo e mi precipito in bagno, finalmente posso dedicarmi alla parte della giornata, quella che più amo.
Preparo la vasca, attacco il telefono alla mia amata cassa bluetooth e alzo la musica a tutto volume.
Si, credo sia da pazzi ma il volume del telefono non mi basta, non basta per sovrastare il rumore dei miei pensieri costanti.
Una volta rilassato mi trovo a girovagare su quella chat, non credo sia moralmente corretto, ma c'è qualcosa più grande di me che mi porta a curiosare, a cercare di capire il perché di tanta attrazione nel parlare con persone di cui non si sa nulla.
Nessuno aveva il suo reale nome, quasi nessuno utilizzava la sua reale immagine.
Io avevo scelto come nome "Serpiko" e come immagine una foto tutta nera, perché quello era il mio stato d'animo da ormai qualche anno.

-"Amore è pronto, esci"
Sentii Riccardo urlare dalla cucina, così che mi ripresi dal mio stato di ormai totale rilassamento. Mi asciugai, mi misi una tuta che utilizzavo per dormire e lo raggiunsi in cucina.
Non avevo mai molta fame la sera, forse perché il mio unico pensiero era quello di mettermi al letto e dormire, ma per gentilezza mangiai quel che lui aveva preparato.
Ormai si era fatto tardi e una volta sistemata la cucina, Riccardo mi propose un film.
Accettai anche se sapevo che sarei durato al massimo per 20 minuti, solitamente sceglieva dei film talmente noiosi che aiutavano il mio sonno ad arrivare prima del dovuto.

Riccardo era preso dal suo film storico, tanto da non accorgersi che ormai io erano ben venti minuti che gironzolavo sui social fin quando, una notifica diversa dal solito mi apparve sullo schermo.


Karma87:

Serpiko?Perché sei velenoso come un serpente? E l'immagine nera, perché sei cosi tanto misterioso che nessuno può vederti?






-CLAUDIO
Ore 23.30

Federico dormiva ormai da un'ora, io dopo aver finito il mio turno di lavoro tornai a casa, come avevo immaginato non trovai nulla, se non la sua faccia senza espressione che mi disse: 'tanti auguri, buon anniversario'.
Non feci trapelare alcuna emozione quella sera, non volevo dare la soddisfazione a lui del mio stato d'animo, del mio cuore ghiacciato dei miei sentimenti che piano piano si sgretolavano andando avanti con il tempo.
Mangiammo di fretta e furia, perché non avevo la minima voglia e intenzione di rimanere con lui tutto quel tempo.
Mi alzai sparecchiai gettando i piatti sporchi nel lavandino creando rumori assordanti, Federico non chiese spiegazioni, non riuscivo a capire se gli importasse o meno sapere la motivazione di quel gesto.
Non pensandoci troppo su mi buttai in doccia, l'acqua bollente scorreva su di me e pensai quanto sarebbe stato bello poter immaginare me e lui sotto quel getto, tornai subito alla realtà quando neanche la mia testa più ormai riusciva ad avere scenari così belli collegati a quella persona.

Tornai in salone, non trovai nessuno, mi guardai intorno e vidi le gambe di Federico sul letto, aprii la porta e dormiva profondamente.
Non mi aveva neanche aspettato, non gli era passata neanche minimamente per la testa l'idea di fare l'amore, almeno quella sera.
Scocciato, mi passai una mano sulla fronte come a pregare che smettesse di pensare.
Aprii il pacchetto di sigarette e mi diressi sul divano per fumarne una. Il silenzio mi rimbombava dentro e la mia mente si interrogava più di una volta se quello che stavo vivendo era giusto per me e per la mia persona.

Smisi di pensare quando tra le mani mi capitò un profilo piuttosto ambiguo, strano... Non era il solito nome squallido da 'piacione' , aveva una foto nera e il suo nickname mi fece spuntare un sorriso.
'Serpiko' risi e tra me e me pensai da dove uscisse quel nome, e poi perché quella foto così triste.
Era solito trovare foto di persone mezze nude a cui io non davo mai importanza, eppure quella foto così nera, così semplice mi incuriosì.
Mi incuriosì perché potevo solo immaginare, non avevo nessun punto di riferimento su quella persona.
Avevo immaginato il nero perché magari era una persona di colore o forse semplicemente perché non era abbastanza carino da volersi mostrare.
Poi in un secondo mi ritrovai a fantasticare, anche troppo probabilmente.
" E se quel nero, fosse il nero dei suoi occhi?" .
Troppe domande a cui non riuscivo a rispondere e l'unico modo sarebbe stato quello di porle a lui, magari scherzosamente.

Non ci pensai due volte, aprii la chat e scrissi di getto.











-MARIO

Lessi quel messaggio, risi dopo tanto tempo.
Non ricordavo quasi più come fosse possibile ridere o meglio sorridere a un messaggio ricevuto di notte da una persona sconosciuta.
Sinceramente non gli diedi peso così che mi addormentai visualizzando quel messaggio senza dare alcuna risposta.

-CLAUDIO

Ormai lo avevo inviato, mi sentivo quasi ridicolo, non pensavo di averlo fatto sul serio.
Neanche il tempo di riflettere sulla stupidaggine fatta che venne visualizzato.
Sorrisi, e mi addormentai con quel messaggio visualizzato senza alcuna risposta.




SPAZIO AUTRICE:
Questo è il secondo capitolo, un pochino più lungo dove si riesce a capire un pochino di più la dinamica della storia.
Spero vi piaccia.
Silvia.

Pezzi MessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora