Pov Ian
Dopo che udii quelle parole sentii il sangue gelarmi nelle vene, odiavo il pensiero che la causa del dolore delle due persone che più avevo amato in tutto il corso della mia vita fossi proprio io. Robin aveva usato un tono tagliente, un tono scostante che ti logorava ma che dietro a tale disprezzo celava un fondo di verità e in realtà non erano state più di tanto le sue parole a ferirmi ma quel briciolo di fondo di verità che queste contenevano dentro di se.
Salimmo subito in auto senza guardarci indietro, senza pensare ma lasciandoci guidare solo dall'istinto. Da quando partimmo Paul non mi rivolse parola ma solo sguardi che non basterebbero parole per descriverli, sguardi che erano un misto di pensieri, sentimenti, emozioni e parole mal celate. Mentre eravamo sull'autostrada un'incidente si mise nella strada del nostro cammino bloccando così il passaggio. "cazzo..-" imprecai a denti stretti serrando i pugni e sbattendoli sul volante, era indescrivibile come gli eventi della nostra vita si mettessero sempre tra di noi, come ogni dannata cosa fosse un ostacolo tra me e lei, come più cercavamo di stare insieme più non ci riuscivamo e continuavamo a sbagliare, ma forse qui l'unico sbaglio era noi che continuavamo a provarci
Paul mi guarda e finalmente apre bocca per dire qualcosa "non è colpa tua Ian e Robin di sicuro non pensava tutto quello che ti ha detto, era... solo presa dalla frustrazione e l'ha sfogata su di te non potendola sfogare su nessun altro ma non è colpa tua... non è colpa di nessuno. Quella bambina era fragile e per quanto io voglia che sopravviva forse era meglio che la facesse finita prima di iniziare, non ha senso combattere un battaglia che siamo sicuri di perdere e adesso ci resta solo che sperare che Nina sia uscita indegna da tutto ciò" dice poggiandomi una mano sulla spalla per poi alla fine sospirare e lasciarsi andare allo schienale del sedile. Lo guardo cercando dentro di me tutta la calma possibile per poter frenare quell'ira che stava crescendo dentro di me "Paul mia figlia non è morta!! E lei e Nina staranno bene perché non voglio neanche pensare a come reagirei se una delle due si potte far in qualche modo male o potesse soffrire perchè sapere che Nina e mia figlia- calco bene le ultime due parole con rabbia per fargli comprendere quanto potessero essere errate le sue parole- in questo momento stanno soffrendo e io invece sono in questa cazzo di macchina- tiro un pugno sul volante e lo guardo fuori di me lasciando trasparire ogni mio sentimento- impotente dal proteggerle mi sta logorando dentro quindi se non vuoi che questa conversazione sfoci in qualcosa di irrimediabile è meglio che tu stia zitto se non per usare quel buco da dove escono le parole per dire qualcosa che possa aiutarmi con le due donne più importanti della mia vita" lo guardo e dopo un lungo sospiro mi lascio andare sul sedile con gli occhi chiusi anche se sentivo ancora il suo sguardo addosso. "non puoi proteggere Nina da tutto Ian, non puoi proteggerla dalla morte di quella bambina ma soprattutto non puoi proteggerla da te stesso" dice con voce ferma e sguardo puntato su di me, ed eccolo aveva centrato il concetto della questione. Apro lentamente gli occhi e lo guardo con gli occhi licidi, gli occhi stanchi di un uomo che non ce la fa più a continuare a lottare solo per avere la felicità premio troppo grande da aggiudicarsi "lo so benissimo Paul..."
***
Dopo due ore di traffico finalmente giungemmo all'ospedale, il tempo trascorso in auto dopo quello che ci eravamo detti era stato lungo e silenzioso, eravamo entrambi crugiolati nei nostri pensieri e paure e nessuno dei due aveva osato richiamare l'altro e andava bene così. Salii le scale di fretta quasi correndo e fregandomene altamente della possibilità che avessi di cadere, non mi importava dovevo raggiungere lei, e mentre camminavo a passo svelto tra i corridoi di quell'ospedale mi lasciai trasportare per un attimo dai ricordi da tutto quello che passammo io e lei tra queste quattro mura, di tutti i sentimenti che provammo e di tutto quello che non ci eravamo mai riusciti a dire.
Arrivai alla porta della camera e come una furia la spalancai ma nella stanza di lei non c'era traccia ma al suo posto c'era una chioma bionda seduta sul letto e una ragazza minuta e bassa mora che avrei riconosciuto tra mille di sicuro per tutto il tempo passato a leggerle favole e a cercare di farle capire che sotto al letto non c'era nessun mostro ma la cosa non era per nulla facile visto la sua cocciutaggine, mi avvicinai alle due che nel mentre si voltarono di scatto verso di me e del biondo che nel mentre mi aveva seguito con sguardo indagatore. Candice aveva lo sguardo basso sulle sue gambe mentre stringeva un fazzolettino di stoffa tra le mani di certo colmo delle sue lacrime... pff patetico direi. E invece Robin era al centro della stanza con un'espressione evidentemente frustrata sul viso che mi guardava a braccia conserte con uno sguardo pieno di rabbia.e risentimento non so bene se causati dalla mia presenza o dallo stato della donna che amo
Mi avvicino a lei senza timore cercando di apparire impassibile e distaccato senza lasciar trasparire dei sentimenti che invece erano nascosti dentro di me: rabbia, frustrazione e paura... davvero tanta paura. "Dov'è lei?" Chiedo con una voce sfinita mentre una Robin con un'espressione stanca si presenta davanti a me, mi guarda trasformando la sua bocca in una smorfia "se saresti stato con noi quando lei aveva avuto bisogno di te ora non saresti qui e saresti da lei senza pormi domande..." dice con un'espressione di disgusto e mi spintona facendomi retrocedere di poco, la guardo mentre imbocca la via d'uscita verso la porta ma la blocco dal polso prima che possa farlo.
No non questa volta, adesso lei starà qui e risponderò a tutte le domande a cui pretendo una risposta e di certo non accetterò un no come risposta.
Heyy
Ciao ragazze come va? 😉 spero bene. Eccovi il 36° capitolo un pò movimentato e nel prossimo cedo molto probabilmente che ci saranno moolte litigate ma non vi dico da parte di chi🙃
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Ho Il Tuo Nome Inciso Sul Cuore|| Nian
FanfictionIN REVISIONE Il mio cuore non può reggere tutto ciò no ne ha la forza mi sento male ho solo la forza di accasciarmi sul pavimento e piangere con una mano poggiata all'altezza del cuore che fa troppo male Nell'aria non si sente altro che le mie urla...