Sono stata sempre felice di avere quello che avevo! Della mia famiglia, delle mie amicizie; in poche parole di tutto! Ma da un po' di tempo ormai non era più così, non amavo niente della mia vita, o per lo più della maggior parte delle cose.
Le amicizie erano sparite... non avevo più nessuno con cui uscire, con cui prendere un gelato, o solamente passare un pomeriggio assieme; l'unico ad avermi fatto compagnia in quel periodo è il mio cane Ercole, che è riuscito sempre a tirarmi fuori un sorriso.Sono stata sempre così cortese, disponibile e allegra, ma anche se con queste caratteristiche, molti amici mi hanno lasciato andare, forse un po' troppo velocemente e bruscamente, ma non potevo andare dietro alle persone che ormai avevano deciso di lasciarmi...e anche se volevo spiegazioni che non mi davano, io me ne stavo zitta e leggevo, leggevo libri.
Amo i libri, perché attraverso loro, riesco a immedesimarmi nella storia, e lascio fuori dalla mia mente, la mia realtà per qualche minuto.
Forse è per questo che vivo un po' nel mondo delle favole... leggo troppi libri, ma non me ne faccio una colpa.
A scuola non mi trovavo bene per vari motivi, ma ho lasciato scorrere e sono andata avanti, e se queste cose in un certo periodo mi hanno buttato a terra come panni sporchi da lavare e nessuno che li lavava, adesso mi hanno fatta crescere, come se ci fosse, una nuova me, che poi "nuova" per modo di dire, perchè sono diventata più intelligente da accorgermi che non mi potevo far abbattere da queste cose.*************************
Ho deciso di fare le valige e andare via da qua.
Non sopporto nessuno e restare qua vorrebbe dire stare zitta davanti a cose, che ormai non mi interessano; davanti a tutta la tanta ipocrisia.
La mia famiglia mi ha detto di restare e di fregarmene di tutto e di tutti, ma non posso...
"Certo me ne fregherò di tutti e di tutto, lontano da qua..." rispondo con il magone in gola.
Mia madre, lei, già con le lacrime agli occhi mi dice: "Se è questo che vuoi, e non c'è modo per convincerti..."
Non la lascio finire, la interrompo e dico rivolgendomi a tutti: "Fidatevi...non c'è nessun modo. Sapete benissimo quanto ami Verona e dato che voglio inizare una nuova vita è la città che fa per me".
Sento il singhiozzo del pianto di mia madre, che ormai si è impossessata di lei e cercando di trattenerlo continua:
"Almeno promettici che non ti dimenticherai di noi... la tua famiglia;
"Certo" dico rassicurandola.
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In questo momento mi stanno aiutando a mettere le ultime cose in valigia;
Il taxi viene a prendermi alle 15:30 e per adesso mancano 10 minuti!
Ho ancora un attimino di tempo per salutare la famiglia e rivedere tutte le cose accerdantomi di non dimenticare niente."Va bene dai... iniziamo a salutarci se no si fa tardi" dico chiudendo la zip della valigia nera.
Questa volta si avvicina mio padre, mi abbraccia forte quasi da farmi saltare in aria il petto, poi si allontana un po'.
Prende le mie mani, le accompagna alle sue e mi consegna una bustina, dicendomi che mi sarebbero serviti per il viaggio...
Apro la busta e trovo dei soldi.Io rimango immobile guardandomi intorno tra i volti dei miei familiari, quando mia sorella Federica interrompe il mio "piccolo viaggio".
"Ti abbiamo fatto un piccolo pensierino. Ti serviranno sicuramente." dice.
"È da parte di tutti. Mia, di Giuseppe, di mamma e Federica. "
Giuseppe è il ragazzo di Federica, si sono conosciuti in un bar e d'allora non si sono mai separati. Stanno insieme da 3 anni oramai.
Invece mamma si chiama Carla, mentre papà si chiama Alessio.
Dico grazie a tutti e lui mi riabbraccia ancora forte, sussurrandomi all'orecchio: "Ti voglio bene"
Guardo l'orologio dalla spalla di mio padre... "Cavolo, si è fatto tardi, sono quasi le 15:30" urlo.
Tutti si voltano verso quel pezzo di ceramica che fra qualche minuto suonerà e il mio viaggi avrà inizio.
Subito tutti si fiondano da me per l'abbraccio dell'arrivederci.L'orologio spacca le 15:30, e con esso suona il campanello.
L'autista è di sotto che mi aspetta.
Mio padre mi aiuta a prendere le valigie, io prendo il cane e faccio da capo fila a tutto il resto della famiglia che mi accompagna alla porta.
Sceso l'ultimo gradino, ormai fuori di casa, mi volto alle mie spalle, verso l'abitazione che mi ha ospitato per dei lunghi 19 anni e la guardo triste.Mi rivolto verso il taxi; le valigie sono già dentro al bagagliaio.
Manchiamo solo io ed il mio cane di nome Ercole.Saluto tutti dicendo: "Ci vediamo presto."
Chiudo la portiera, abbasso il finestrino e urlo: "Vi voglio bene".L'autista di nome Claudio mette in moto e parte.
Alzo il finestrino e per l'ultima volta guardo la mia città e noi che piano piano ci allontaniamo sempre di più...e adesso non la vedo più!************************
Durante il viaggio penso a tantissime cose.
Come mi troverò, con chi farò amicizia, se troverò il vero amore.
Domande a cui ancora non posso rispondere, ma di una cosa sono sicura:Ce la metterò tutta affinché vada tutto bene.
Mi servirà tantissimo ottimismo, per passare davanti ai tanti occhi delle persone che non credono in me, ma dato che io di ottimismo ne ho da vendere, non ho di che preoccuparmi!
E se qualcosa andasse storto?
E se non si avverassero dei progetti che avevo in mente per il mio futuro?Non casca il mondo. A tutto c'è rimedio.
Quindi per affrontare questo viaggio mi alzo le maniche e comincio a lavorare per una vita migliore, felice e abbastanza spensierata!
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Quel Perfetto Sconosciuto.
ChickLitUna ragazza di nome Chanel dell'età di 18 anni, decide di stravolgere la sua vita per la maggior parte delle cose, andando a vivere a Verona. Riuscirà da sola a ricominciare tutto? E soprattutto incontrerà persone che la faranno sentir felice e che...