Il lungo viaggio

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Arriviamo alla stazione alle 16:30.
Prendo le valigie dal taxi, saluto Claudio e gli dò la mancia, e mi incammino con Ercole verso il treno.

Viaggeremo da Roma a Verona, ma per arrivarci, faremo una tappa a Bologna.

Saliamo sul treno, metto a posto la valigia, e poi mi siedo e faccio dormire Ercole sopra le mie gambe.
Chiamo mia madre avvisandola che sono sana e salva, che ormai sono sul treno e che manca poco alla partenza...

"Fra un paio di ore, comincerò una nuova vita"   dico felice e speranzosa al telefono.

"Te lo auguro figlia mia"  risponde mia madre.

Il treno comincia a muoversi alle 17:00 e così spengo la chiamata, mi metto le cuffie all'orecchio, coccolo Ercole, guardo fuori dal finestrino e mentre ascolto la musica con il sole che attraversa il vetro un po' sporco, mi ripeto in continuazione in testa:  "Il mio viaggio inizia da qua, la mia nuova vita sta per riniziare, ce la devo fare e ce la farò!!".

Arrivo a Bologna alle 18:40 circa, scendo dal treno e decido di scrivere un SMS a mia madre dicendo che stavo facendo tappa a Bologna e che alle 19:00 circa sarei ripartita con un treno che mi avrebbe portato a Verona.

Ho fame.
Non voglio aprire la valigia; mi guardo un po' intorno e trovo un panettiere, mi avvicino e cortesemente chiedo un panino, che mi consegna neanche cinque minuti dopo.

Sono le 18:55, così decido di avviarmi verso il treno.
Aperto, entro e mi sistemo per bene.

Alle 19:00 puntuali le porte del treno si chiudono, la tanta gente che c'è sopra si siede e comincia un altro viaggio, questa volta la tappa sarebbe stata definitiva;

Verona;
La città di Romeo e Giulietta, l'Arena...
Non vedo l'ora di arrivare!

Sono le 20:20, e siamo arrivati alla stazione di Verona centrale.
Avviso subito la mia famiglia e dico che sono stanca e che adesso cercherò  un hotel almeno per questa notte, così da riposare per bene.

Uscita dalla stazione, chiamo un taxi e chiedo all'autista di portarmi ad un hotel, il più vicino, il migliore che lui conosca.

Mi porta all'hotel "Antica porta leone & spa", un albergo stupendo da come ne parla.

Scendiamo dalla macchina e mi dirigo verso la reception, dove una ragazza di circa 30 anni, di nome Virginia, mi accoglie e prende i miei dati per farmi sistemare in una camera.

"Che stanza preferirebbe avere?"  mi chiede la dipendente.

"Una stanza con idromassaggio possibilmente, ampia, luminosa e soprattutto accogliente per me e per il mio cane"  rispondo felice.

"Mmm... Mi lasci guardare...Oh, questa. Questa è perfetta per lei e per il suo cane; accogliente, luminosa, con idromassaggio e ampia... Sì questa va benissimo per voi!! Vuole prenderla o vuole che cerchi ancora??"  mi chiede.

Io rispondo
"No, no, stia tranquilla... Va benissimo quella, mi può dare la chiave?? Sa, ho fatto un lungo viaggio, sono stanca".

Lei mi risponde dicendomi:
"Certo, si figuri... Ecco la chiave. La stanza è la numero 253, al terzo piano.
Può prendere l'ascensore che c'è qui alla destra e quando si trova al piano detto in precedenza deve svoltare a sinistra. Là troverà la sua camera... Buon soggiorno qui da noi".

Io rispondo con un grazie e seguendo le indicazioni date da Virginia, arrivo alla stanza, entro, guardo quanto è veramente bella e con Ercole ci buttiamo sopra il letto esausti dal viaggio.

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