¡𝑯𝒐𝒍𝒂! 𝑨𝒓𝒈𝒆𝒏𝒕𝒊𝒏𝒂

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𝑫irettamente all aeroporto li stava aspettando zio Álvaro.
Dopo i saluti erano diretti a casa.
«Ne Emma ne Juan sanno del vostro arrivo» li avvertì.

«Vuol dire che gli faremo una sorpresa» rispose Alessio.
Arrivarono a casa e loro zia gli disse che erano fuori con amici e che quindi li avrebbero incontrati qualche ora dopo. Andarono a riposarsi.
Delle ore dopo zia Ana li aveva svegliati per dirgli che i suoi cugini stavano tornando dal mare, Mía si alzò e iniziò a prepararsi.
Quando i suoi cugini erano appena arricchiti nel cortile di casa lei li stava guardando da dietro la finestra. Il cuore batteva forte. Aprì la porta e corse verso Juan che sorpreso la prese in braccio e fece un giro su se stesso

«Piccolina mi sei mancata» disse tra i suoi capelli

«Anche tu»

«La mia gemellinaaa oddio» Emma si unì all abbraccio e poco dopo anche gli altri parenti li salutarono.

«Nana del mio cuore vieni con me?» Chiese Juan a Mía

«Okay» e uscirono di casa «dove andiamo?»

«Andiamo al bar e ti faccio vedere la ragazza che mi piace»

«Uuuh.. non mi dire che sei innamorato»

«È una bella cotta la mia, e tu?»

«Io cosa?»

«Principessa parlavo dei tuoi fidanzati»

«Nemmeno uno» le passò un braccio sopra le spalle.

«Sei bellissima perché no!?»

«Perché deve essere un super fidanzato» risero insieme

«E come deve essere questo fidanzato?»

«Allora innanzitutto un gran Figo della madonna, poi deve volermi bene»

«Giusto»
Arrivarono al bar.
«Quando entriamo guarda verso il bancone ci sarà di sicuro una ragazza con i capelli neri lisci fino ai fianchi»
Mía annuì e poi entrarono.
Si avvicinarono al bancone e chiesero qualche bevanda fresca, dato il caldo.
Mía guardava la ragazza che li serviva, era davvero carina e sorrideva sempre.
Parlarono di tante altre cose,  della scuola,  del calcio e di pallavolo.
Di quanto a Mía mancavano quelle cose e le loro due amiche.

«Oh dio perdonami Juan, dov'è che posso fare una telefonata è urgente»

«Tranquilla, da lì» le indicò un telefono.
Mia si affrettò e andò subito a telefonare a Carlotta.
Dopo aver parlato del viaggio ed essersi dette quanto si mancavano Mia tornò da suo cugino notando che lui non fosse più al bancone ma in un tavolo più in là decise di aspettarlo seduta.
Passarono alcuni minuti e Juan fece ritorno al bancone
«Scusa piccola mio solo i miei amici non mi lasciavano in pace»

«Tranquillo è tutto okay»
Parlarono ancora qualche minuto e poi Juan propose di tornare a casa.
Erano appena uciti dal locale e ora si trovavano sul marciapiede per imboccare la via di casa quando qualcuno chiamò Juan

«JUAN! JUAN!  JUAN ASPETTA!» i due ragazzi si voltarono e un ragazzo più o meno della loro età si stava avvicinando.

«Paulo?»

«Si amico aspettami» li raggiunse «farò un pezzo di strada con voi»

«Okay allora mi sa che devo presentarvi. Mía lui è Paulo il mio migliore amico.  Paulo lei è Mía, la cugina italiana»

«Ciao» lo salutò lei

«Piacere! Finalmente ti vedo, sai tuo cugino ha rotto leggermente le scatole» rise «ha parlato molto di te, devo dire che la tua descrizione non le rende giustizia» disse l'ultima parte rivolgendosi a Juan.
Mía era estremamente imbarazzata, lo si poteva notare dal rossore delle sue guance, inoltre il suo accento argentino la attirava particolarmente.

«Si Paulo, lo so che mia cugina è bellissima però tieni le mani giù da lei. È Come una sorella per me quindi attento»
Paulo alzò le mani in segno di resa.
Mía si coprì il viso con le mani, più passava il tempo e più aumentava l'imbarazzo.

“è così tenera e dolce”
Pensò Paulo sorridendo.

Mía nel frattempo non riusciva a smettere di essere imbarazzata.
Pensava al cugino che aveva parlato tanto di lei e in più sentiva lo sguardo di Paulo addosso.
Lo guardò di sfuggita, era un bel ragazzo con il sorriso contagioso.

«Paulo passi a casa così ti prendi la maglia che mi avevi dato l'altro ieri?»

«Mhn.. okay»
I ragazzi camminarono insieme per un po' quando arrivarono davanti casa Mía e Paulo aspettarono fuori Juan che era andato a prendere la maglia al suo migliore amico.
Restarono in silenzio, un imbarazzante silenzio.
Mía guardava verso la porta mentre Paulo guardava lei passandosi la lingua tra le labbra.
Juan tornò fuori

«Ecco la felpa, grazie»

«Prego non c'è di di che»sorrise e salutò Juan.
Poi si avvicinò a Mia pe appoggiò la mano sul fianco e le baciò entrambe le guance.

«Ci vendiamo domani agli allenamenti» si rivolse al suo amico

«Certo»disse a Juan
I due cugini rientrarono a casa mentre Paulo prese la via di casa.

𝑰𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒃𝒂𝒄𝒊𝒐 || Paulo Dybala [ⁱⁿ ʳᵉᵛⁱˢⁱᵒⁿᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora