Cherie

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La London High School é la scuola più originale che ci sia:é popolata interamente da pettegole,spacciatori e Nerd spaziali.Sono tutti così uguali ma così diversi,e allo stesso tempo sono tutti un unico disastro.Sono semplicemente loro.Essere ricordata in questo schifo per quello che mi é successo non è per niente piacevole.No,non vesto unicamente di nero e non vado in giro solo con il muso lungo.Ma per uno strano gioco del destino c'è sempre un motivo per cui la gente debba etichettarti e metterti in disparte se la tua vita subisce svolte troppo drastiche.È la legge della natura,una specie di catena alimentare scolastica.Non mi sono mai sentita legata a questa scuola. Ogni dannato giorno,ogni volta che attraverso l'aula è mi sedevo al mio posto,mi sentivo una sconosciuta.Un'estranea.Non sono mai stata a mio agio in questa vita,è tutto troppo complicato e ogni mattina,quando spalancò gli occhi,mi chiedo se ciò che vedo è reale.La sveglia che suona alle sette in punto,i soliti jeans e le solite felpe.Tutto così monotono,così uguale.Prima o poi impazzirò,perché non potrò sopportare a lungo una vita piatta,senza emozioni.La cosa assurda è che me lo ripeto ogni mattina quando apro gli occhi,e ogni sera quando gli chiudo.E anche oggi non sopporto le ragazze che sparlano tra loro al cancello,con gli occhi perfettamente truccati e le gonne accorciate,i ragazzi che le guardano poco lontano,poi l'entrata triste che tutti attraversano in fretta in questi corridoi grigi.Penso a Mitch.Mi chiedo-ma non ho avuto il coraggio di interrogarlo su questo-come sia riuscito a cambiare scuola proprio alla fine dell'ultimo anno.Date le sue insolite conoscenze non mi stupiscono più di tanto,però nasconde senz'altro qualcosa.
<Cher,aspetta un attimo!>
Non è lui,purtroppo.Riconoscerei quella voce ovunque:mentre cerco di aprire l'armadietto so che Taylor è alle mie spalle.Taylor Trisworden è una delle poche persone con cui io abbia creato un'amicizia stabile in questo istituto,e in questa città.Ci siamo avvicinate da quando Mitchell ha iniziato con le sue cattive abitudini,sprofondando nel baratro insieme al giro di ragazzacci che lui chiama "amici."Dunque conosco Taylor da un bel po' di tempo;anche se non posso definirla "la mia migliore amica" ,riesco a confidarmi con lei come se lo fosse.Abbiamo la stessa età,frequentiamo molti corsi in comune e,appena ci è possibile passiamo dei pomeriggi insieme fuori da scuola.L'unico nostro problema è che siamo diverse.Leghiamo facilmente,ma non posso fidarmi di lei con tutta me stessa.Mi volto e le regalo uno dei miei sorrisi migliori.Sembra trafelata.
<Taylor,sei tutta sudata,stai bene?>le chiedo.
Lei caccia fuori dalla tasca della maglia un volantino.<Manca poco alla festa di fine anno,Cher.Ti voglio assolutamente lì.Lo so che odi ogni tipo di festa,ma non mi interessa:tu ci sarai quest'anno,chiaro?>sputa fuori tutto d'un fiato,sventolandomi davanti al volto il foglietto stropicciato.
Non sono una festaiola,ma non odio le feste.Ho semplicemente smesso di andarci dopo la sera dell'incidente.
<Si ci sarò> scrollò le spalle chiudendo l'armadietto,e con lo sguardo incrocio quello della ragazza che ride fissandomi e sussurra qualcosa di poco simpatico alla sua amichetta.Perché c'è l'hanno tutti con me? Non ho idea di quali fossero le sue parole,ma decido in ogni caso di ignorarla.
<No! Non puoi dirmi che non ci sarai,non mi importa,ti farò venire con la forza se necessario> si intestardisce Taylor.Non mi ha nemmeno ascoltata,convinta del fatto che avrei rifiutato a priori.
<Taylor!> la richiamo.<Ho detto che ci sarò>corrugò la fronte divertita.
<Oddio,dici sul serio?Ma è fantastico.Posso aiutarti a scegliere il vestito!Non è splendido?Ora devo proprio andare,ci vediamo più tardi!>
Si avvicina per schioccarmi un bacio sulla guancia e poi se ne va sulle sue sottilissime gambe che sbucano dalla gonna corta.Quasi dimenticavo di sottolineare che Taylor è una ragazza bellissima,con gli occhi scuri,la carnagione chiara e il volto ornato da un mare di capelli castani.Il suo unico problema? Non ha limiti,e non ha paura di essere etichettata una "facile".Anzi alle feste su lascia andare un bel po' e ha sempre due o tre ragazzi pronti a "riaccompagnarla a casa".

Over -UN'OVERDOSE Di TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora