Charie

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Arrivo all'aula e,sedendomi al solito posto nella fila centrale,non faccio nemmeno caso al viavai di studenti che entrano ed escono.
Mentre sono concentrata a ripetere gli appunti,sento dei mormorii che si diffondono nella stanza.Sono tutti rivolti nella mia direzione,anche se non guardano esattamente me.
Una bruna,di cui neanche ricordo il nome,manda un saluto con la mano alle mie spalle.È ovvio che quel cenno non è per me,non avrebbe motivo per salutarmi dato che al massimo ci scambiamo qualche parola.Suppongo,dunque,che si stesse rivolgendo alla persona seduta dietro di me.
Sussulto quando sento una penna picchiettarmi sulla spalla sinistra,con tutta la calma che ho in corpo mi volto.
NO! Non lui.
<Sbaglio o sei l'amica di Mitchell?>mi chiede,sporgendosi appena per studiare meglio la mia espressione.<Quella della festa> precisa.I suoi occhi si un verde intenso sono vicini ai miei,riesci quasi a sprofondarci dentro.Ha quell'aria stanca di chi sta affrontando tutto senza chiedere niente a nessuno.È un espressione che conosco troppo bene,eppure lo ignoro.
<Pensavo saresti stato troppo ubriaco per ricordarti la mia faccia> lo provoco con un ghigno sarcastico.
<Mi piace sorprendere le persone ogni tanto> risponde sollevando una mano,con un mezzo sorriso stampato sulla bocca.
Il modo in cui muove le labbra,quando parla,mi strega per un periodo tanto lungo che finisco per imbarazzarmi.Non dovrei fissarlo così intensamente,non dovrei voler sapere nulla di lui,non dovrei nemmeno rivolgergli la parola.Ci sono troppe cose che dovrei evitare di fare.
<Ma non sei troppo vecchio per il liceo?> gli chiedo con aria impassibile.I mormorii della classe si sono fermati e,anche se nessuno è così vicino da ascoltare la nostra conversazione,ci fissano tutti sbalorditi.Perché affascina le persone? Per caso c'è qualcosa di lui che loro sanno e io no?
<Ho diciannove anni,non si è mai troppo vecchi per imparare.E comunque,com'è che ti chiami?Non sono un campione con i nomi.>
<Io sono Chierie.Tu sei Hunter,giusto?>
È uno di quei tipi convinti di avere il mondo ai propri piedi,spesso mi chiedo perché ragazzi del genere sono sempre così attraenti.Cerco di non giudicare qualcuno dall'aspetto,ma tatuaggi ed espressione maliziosa parlano chiaro.
Lui mi sorride dondolandosi sulla sedia.<Si,esatto>
Aspetto due secondi che dica qualcos'altro,poi mi volto di nuovo e iniziò a scarabocchiare sul mio quaderno,cercando di non fare notare il colore rosso delle mie guance.Cazzo,cazzo,cazzo.Sento un respiro dietro il mio orecchio e alzo lo sguardo dal disegno spaventata,concentrandomi sulla lavagna nera.
<Ti spiace?> sussurra quella voce roca,graffiante.
Mi volto indignata,sentendoli ridere a pochi centimetri dal mio viso.<Cosa?> ansimo imbarazzata.
<Vorrei indietro la mia penna,Chee> dice indicandola tra le mie mani.Me n'ero dimenticata.Anzi,no.Non mi ero proprio resa conto di avergliela presa.
Gliela restituisco senza dire una parola,e lui mi ringrazia continuando a ridere per la mia espressione buffa.Faccio uno,due,tre lunghi respiri.Questa situazione mi crea un'agitazione inutile.
Chee. Sto ancora pensando a come mi ha chiamato.Odio i soprannomi,ma "Chee" è talmente strano che quasi mi piace.Quasi.

Le lezioni sono finite quando ricevo il messaggio di Mitchell vuole pranzare con me dietro la scuola,sul prato messo a disposizione degli studenti.
<Cher,mon amour!> esclama Mitch una volta che mi vede,venendomi immediatamente incontro.
<sono contento di poter pranzare con te come ai vecchi tempi,vieni a sederti.> Mi prende la mano e mi fa accomodare tra lui e Hunter.
<Lo stronzo mi ha costretto ad aspettarti,quindi mangiamo e smettetela con i convenevoli> ghigna Hunter prima di addentare la pizza.

Over -UN'OVERDOSE Di TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora