||Three||

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-Perché sei te quella arrabbiata? Guarda che quello che è stato visto nudo qua, sono io- dice Nathan

Lo ignoro e vado verso mio fratello

-Visto che hai trovato un dipendente, io posso anche andarmene- gli dico, prendendo il mio zaino

-No, mi servi anche tu. Ti prego. Ti offro i dolci per una settimana- mi supplica

Alla fine mi tocca accettare, dopotutto a lui voglio bene. È l'unico che posso considerare ancora un membro esistente della mia famiglia.

Mi cambio, camicia a maniche corte bianca, pantaloncini jeans e il grembiule che si lega alla vita.

Mentre prendo le ordinazioni, noto che Nathan è molto popolare tra le ragazze.

-Ragazzi, mi sono accorta che è finito la carta per lo scontrino, vado a prenderlo in cantina. Ciliegina posso fidarmi di te?- mi chiede Logan.

-ok, ma smettila con questa ciliegina- gli rispondo

Nel frattempo Andrés è rimasto al negozio per farmi compagnia

-Logan ti vuole bene come sempre- dice lui scherzando

-Già, a volte anche troppo- rispondo con un sorriso.

Al balcone, io metto i bicchieri nella lavastoviglie e il mio collega prepara un cappuccio

Mentre si avvicina a me per prendere il piattino e il cucchiaio, inizia a infastidirmi

-Adesso ti piacciono pure i ragazzi più grandi. A che gioco stai giocando?- dice con un tono arrogante

Ma che gli ho fatto!? Vorrei tanto urlargli contro, ma sono al lavoro.

A fine giornata, lui va nel camerino a cambiarsi e io lo seguo, voglio chiarire le cose, perché il suo atteggiamento mi sta facendo impazzire!

-Cosa c'è? Sei venuta di nuovo per vedere il mio corpo?- dice lui con un tono che non riesco a capire

-Tre cose. Uno: Logan è mio fratello, quindi mi piace, ma solo come membro della mia famiglia. Due: Andrés é il mio migliore amico ed è anche gay, quindi fino a prova contraria sono femmina e la nostra relazione è solo essere amici. Tre: Quello che faccio non sono affari tuoi. Non più- gli dico

E chiariti questi dettagli, posso anche andarmene

-Non sono affari miei? Come puoi essere così crudele...- sento alle mie spalle

Mi giro e lui mi spinge con la forza verso la porta, con uno sguardo misto di rabbia e tristezza

-Lasciami! Mi fai male!- urlo, ma lui sembra ignorare totalmente quello che dico

-Sei tu quella che sta facendo male a me. Per questi tre anni, non ho fatto altro che pensare a te. Eri ovunque, ti vedevo da per tutto, non riuscivo a dimenticarmi di te- mi dice

Io rimango confusa, si sta sicuramente prendendo gioco di me, non posso credere a quello che dice, anche se il suo sguardo mi dice tutt'altro

-Ma se sei stato tu a lasciare me! Mi hai ignorata per tutto il tempo! Non mi hai detto che dovevi partire! Sei uscito con altre ragazze!- urlo, sento come se lacrime stessero cercando di uscire

-Ma ormai non ha più importanza. Hai detto che non riuscivi a dimenticarmi, questo vuol dire che adesso ci sei riuscito. Io non provo più niente per te e con questo ho finito. Facciamo finta che tutto ciò non sia mai accaduto. Noi due ci siamo conosciuti stamattina e siamo semplici compagni di classe- dico, cercando di calmarmi

Lui continua a non mollare la presa che ha sulle mie mani. Io ho alla testa abbassata, non voglio vedere la sua espressione in questo momento

Lui allenta un po' la presa e io, credendo che si fosse arreso, abbasso la guardia

-Non ti ho mai lasciata... e non sono mai riuscito a dimenticarti, ci ho rinunciato- sussurra

Si avvicina di colpo e mi bacia! Un bacio dolce, come quelli di quando eravamo alle medie.

...medie, in quel periodo mi piaceva, ma adesso non più.

Lo spingo via, ma lui non vuole e continua senza il mio permesso. Anzi decide di usare pure la lingua.

Non ho più aria! Devo scansarmelo di dosso. Prima ci sono andata piano, adesso basta!

Lo spingo con più forza e finalmente si stacca.

Io mi accascio per terra e tossisco per mancanza di ossigeno. Mi strofino il braccio sulle labbra per cancellare il sapore

-Volevi uccidermi?!- grido, per poi correre via

Davanti a casa, vedo mio padre che sta uscendo, molto probabilmente è perché lei è in casa

-Ciao tesoro, come stai?- mi chiede. Lui è diverso da un tempo, prima era molto più dolce, però anche adesso mi vuole bene

-Un po triste, sei sempre via. Dove andrai stasera?- gli chiedo

-Domani ho del lavoro da svolgere, perciò devo dormire presto oggi. Andrò in un hotel vicino al mio posto di lavoro. Allora, ci vediamo Cheryl- dice, camminando in direzione della metropolitana.

Entro in camera e vedo quella donna che dovrei considerare madre giocare allegramente con Ethan.

Io non la saluto nemmeno e vado verso le scale, ma mi fermo al primo gradino.

Lei si è accorta benissimo della mia presenza, ma ha fatto finta di niente. Ormai per lei esiste solo quel coso.

-Allora hai deciso quando?- chiedo io, senza guardarla

-Quando cosa?- mi risponde lei, con in braccio Ethan

-Quando deciderai di lasciare questa casa e di portarti via quel coso?- le domandò freddamente

-Non osare chiamare tuo fratello 'quel coso'! Poi, perché dovrei andare via da casa mia?- ribatte con tono di rimprovero

-Semplicemente perché questa non è casa tua e qui voi due non siete i benvenuti- concludo salendo al primo piano

La sento urlare qualcosa, ma non sono interessata ad ascoltare.

Dopo mezz'ora arriva mio fratello insieme a quel moccioso, che si permette pure di mettersi a giocare con la mia sedia.

-Portalo fuori di qui- ordino a Logan e lui lo prende in braccio

-Ho scoperto che prima ti sei messa a discutere con la mamma. Che ti è successo? Di norma non le rivolgo mai la parola e fai finta che non esista, perché oggi l'hai presa in considerazione?- osserva lui

Io non rispondo. Faccio fatica a comprendere come possa stare così tranquillo in queste situazioni. Mi dispiace per il fatto che mio fratello sia gentile con persone che non lo meritano affatto

-C'entra Nathan? Il tuo ex?- deduce e io mi limito ad annuire

-Sono stanca di tutto ciò...-

||Ribbon|| (Shojo) #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora