A cena, mangio senza spiccare parola. Mentre mio fratello parla con Yuka, ovvero mia 'madre'.
Lei sta cercando di coinvolgermi nelle loro conversazioni solo perché vuole 'rimediare' a quello che è successo prima, sennò col cavolo che mi parlava
-Figlia mia, com'è la cena? Non ti piace? Se c'è qualcosa di particolare che vuoi, puoi dirmelo. Ogni sera mangi solo riso bianco, non ti piace le cose che preparo?- dice con quella voce fastidiosa
Non sono i piatti che prepari a non piacermi, ma il fatto che sei stata tu a prepararli. Il riso è cucinato dalla macchina perciò riesco a mangiarlo.
Poi, per amor del cielo, non osare chiamarmi figlia! Sopratutto, solo quando ti fa comodo!
Ritorno in camera mia e vado a letto.
La mattina seguente, salto la colazione e vado a scuola.Prenderò qualcosa dopo, al bar.
Per strada incontro Nacchan e gli vado vicino. A scuola non prendiamo troppa confidenza perché sennò sembra che lui mi faccia favoritismi, il che non è vero.
-Pronta per la verifica di fisica?- mi chiede lui e io lo guardo in modo interrogativo
-quale verità di fisica?- chiedo confusa, lui mi guarda e si mette a ridere
-Quello che avrai alla seconda ora, non dirmi che te lo sei dimenticata. Hai sempre la testa tra le nuvole- dice prendendosi un po' gioco di me
Avevo veramente dimenticato la verifica! Tutta colpa di quello là. Alla prima ora mi tocca ripassare, spero non mi interroghi oppure per me è un disastro ripassare.
Nacchan mi precede, andando incontro a un suo collega, un prof di un'altra classe. Ma ecco che, con il tempismo perfetto, mi capita davanti la causa della mia mancanza di concentrazione.
-Cheryl volevo scusarmi per ieri, ti ho fatto male?- mi chiede lui, poi sposta lo sguardo verso i miei polsi e vede i miei lividi
-Sono stato io? mi dispiace veramente! Come posso farmi perdonare?- sembra veramente dispiaciuto. Guardandolo così, è impossibile essere arrabbiati con lui...
-Me li sono fatti durante gli allenamenti di Aikido, tu non c'entri. Quindi puoi non darti tutte queste paranoie- mento, anche se è solo in parte una bugia.
I lividi me li sono procurati veramente ad Aikido, ma con le sue strette di ieri sono diventati ancora più scuri.
-...ieri hai detto che non stavi uscendo con altri ragazzi...sono stato io a saltare a conclusioni affrettate, anche se sono state alcune ragazze a dirmelo...ma non è questo il punto. Io volevo chiederti se ti andava di ricominciare a frequentarci, perché mi piaci ancora...-dice guardandomi dritta nei occhi e so che è sincero, ma ormai non provo più niente per lui
-Mi dispiace, ma non voglio. Ormai io mio amore per te si è svuotato da tempo- dico e ricominciando a camminare
Lui mi prende per il polso e io tiro un piccolo urlo di dolore, lui si scusa subito e mi chiede il motivo per cui non possiamo riprovare a far funzionare la nostra relazione.
-Al mondo esistono due tipi di azioni. Uno: quelle imposte dal destino. Due: scelte decise da noi stessi. Per esempio io nostro primo incontro, il nostro metterci insieme e il fatto di esserci rivisti sono causate dell'opzione uno. Mentre la decisione di rifiutarti questa volta è stata una mia scelta, come la tua scelta di lasciarmi.- gli rispondo e questa volta mi incammino veramente
In classe, per un pelo non mi interrogava, ma sono stata fortunata. La prof ha scelto di non interrogarmi.
Per me ormai il destino non esiste più. Tutto ciò che avviene in questo mondo è solo causato dalle scelte delle persone.
Il fatto di non essere stata interrogata, non è perché il mio destino abbia voluto graziarmi, ma è stata la prof ad aver fatto una scelta ben precisa.
Alla seconda ora, c'è la verifica che finisco con mezz'ora di anticipo e con tutte le risposte giuste. Sennò non sarei la rappresentante di classe
Nella nostra scuola, il rappresentante di classe non è scelto in base ai voti dei compagni, ma ai voti scolastici. In pratica, essendo nella classe S, sono anche la prima della scuola.
In base alle regole dell'istituto, sarei dovuta essere anche il presidente del consiglio studentesco, ma ho rifiutato il ruolo perché ho troppe cose da fare. In caso cambiassi idea posso sempre farlo.
Al suono della campanella mi dirigo verso gli spogliatoi femminili, perché la prof di storia è assente e ci fa da supplenza quello di educazione fisica.
I ragazzi possono giocare a basket, mentre noi ragazze giochiamo a pallavolo, ma io non sono molto brava.
-che figo Nathan!- esulta Arisa e io la guardo come per dire 'davvero?'
-dai non guardarmi così, anche se non ti va a genio, devi ammettere che ci sa fare col basket- continua lei
-è bravo, ma dire figo è troppo...- commento io
Lo guardo meglio, è veramente bravo e pensare che alle medie era più un tipo da libri
Quanti cambiamenti... detesto questi cambiamenti così radicali!
-Dimmi, posso chiedere a Nathan se vuole uscire con me? Tanto a te non importa più vero?- mi chiede, anche se non so perché lo chiede proprio a me
-Fai quel che vuoi- mi limito a dire.
All'ora di pranzo, prendo un panino al bar della scuola e, quando finisco di mangiare, giro per i corridoi della scuola.
Poi vedo Arisa venirmi incontro. In un sorriso, perciò deduci che la sua dichiarazione sia andata a buon fine
Lo sapevo, ieri si è solo divertito a prendermi in giro
-Cheryl potresti andare un attimo sul tetto?- mi chiede lei, anche se sembra più che mi obblighi ad andarci
Mi sa che mi tocca andarci, pur non avendone voglia.
Dopo aver aperto la porta che da sul tetto, vedo la figura di spalle di Nathan
-Cosa vuoi dirmi?- dico andando dritta al punto
Lui si gira, si avvicina a me e sorridendo dice -parliamo-
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||Ribbon|| (Shojo) #Wattys2017
RomanceQuesta è la storia di Cheryl, una ragazza che ha smesso di credere nel destino da tempo a causa di un ragazzo, ma cosa succede se quel ragazzo torna all'improvviso nella sua vita e dice di amarla ancora? Il passato non si può dimenticare, perché fa...