||Seventeen||

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Oggi è il giorno dell'uscita al luna park, ci dobbiamo incontrare alle 9:30 all'ingresso e adesso sono le 7:30

-Bene, ho abbastanza tempo per prepararmi. Doccia, mi vesto, lo zaino è già pronto e mi ci vogliono circa 30 minuti per arrivarci in treno. Credo mi basti anche il tempo per la colazione- riorganizzo ad alta voce

I "grandi" per così dire, hanno deciso di andarci per conto loro un'altro giorno, oggi avevano già in programma di andare da qualche altra parte

Visto che si va in un posto dove bisogna muoversi tanto, ho deciso di mettermi i pantaloncini con sotto la calzamaglia. Abbinati a una maglietta e una felpa, in caso facesse freddo. Scarpe da ginnastica per essere più comodi.

I capelli li raccolgo in una coda alta e non porto nessun accessorio a parte un semplice orologio da polso.

Scendo in cucina, dove mio fratello ha preparato la colazione con affianco un biglietto che mi augura la buona giornata

Mio padre scende quando finisco il mio pasto, pronto per andare al lavoro

-Buongiorno papà, Logan ha preparato la colazione, io devo andare. Buon lavoro!- dico dirigendomi verso le scale

-Bene è il momento di uscire- penso ad alta voce ed entro in camera a prendere lo zaino, ma nel farlo, poso i occhi sulla scatolina che mi aveva regalato Nathan, quando siamo andati al centro commerciale

Lo prendo e lo metto nello zaino poi esco di corsa.

Arrivata mi unisco ai miei amici ed entriamo, ma appena dentro, tutti vanno per conto loro a coppie e, in meno di cinque minuti, ci dividiamo.

-Allora, cosa facciamo? Andiamo per conto nostro anche noi o seguiamo qualcuno?- mi chiede il ragazzo

Io ci penso su e detta francamente, preferisco che gli altri non ci siano

-Andiamo per conto nostro. Che ne dici di iniziare da quella?- dico indicandone una qualsiasi attrazione, però dall'esterno non si capisce bene cos'è...

...già, pessima scelta!! Mai entrare in un posto che non sai cos'è!!

Finalmente è finito! Credevo di restarci per sempre. Perché non ho scelto qualcos'altro?!

-Adesso puoi anche lasciarmi la mano, non che mi dispiaccia, ma inizia a farmi male per quanta forza ci metti- dice Nathan e io lascio la sua mano di colpo

-Hai tenuto i occhi chiusi per tutto il tempo, se non ti piacciono le case dei orrori, potevi dirmelo, anche se non era così spaventosa- dice, scherzandoci su

-Non un'altra parola- ordino con sguardo assassino. Non mi piace che veda questo lato di me.

-Okay, andiamo su qualcosa di più leggero...?- chiede e io lo trascino su una montagna russa

-Avevo detto qualcosa di leggero...- si lamenta lui -Paura?- dico in tono di sfida e per mia sorpresa risponde -Si, soffro di vertigini. Non ho problemi ad ammetterlo, visto che sei te- dice prima di urlare a squarciagola

Dopo questa, abbiamo deciso di fermarci a prendere qualcosa da mangiare, giusto per farlo calmare

Come ogni parco a tema, ci sono quei stand dove devi colpire qualcosa per vincere un peluche gigante. Io mi fermo davanti a uno di quelli

-Ne vuoi uno?- mi chiede Nathan e io per riflesso rispondo di sì con entusiasmo

-Vuoi giocare? Le regole sono semplici, fai un canestro per vincere un peluche- spiega il tipo

Nathan fa centro al primo tentativo, ciò non mi stupisce così tanto. Il tipo gli chiede il colore che preferisce

Lui guarda nella mia direzione, come per chiedere il mio parere

-Signorina, quale preferisce? Sa il suo ragazzo è davvero bravo, deve essere molto fortunata ad averlo al suo fianco- afferma l'uomo

Il mio compagno stava per smentire la cosa, credendo che mi desse fastidio

-Grazie, voglio quello rosso- rispondo indicando quello che volevo

Lui mi guarda spaesato, non sapendo cosa pensare

-Nathan!- dico fermandolo di colpo. Tiro fuori la scatola e gliela porgo

-Quindi non la vuoi mettere...- ha dipinto sul volto un'espressione davvero triste

-No... voglio che sia tu a mettermelo- dico sciogliendo la coda e lasciando cadere i capelli sulle spalle

Lui capisce ancora meno di prima, ma fa come dico e quando finisce, mi giro verso di lui e lo abbraccio

-Cheryl...?- sussurra

Mi stacco da lui e lo guardo nei occhi, ha due occhi stupendi

-Nathan, ti ricordi quando ti ho detto che non credo nel destino?- lui annuisce -Bene, non ci credo tutt'ora, ma credo nelle scelte... e io ho di stare con te- mi fermo in questo punto per prendere un lungo respiro

-Mi piaci- dico queste due semplici parole, difficili da pronunciare e con un significato molto profondo

Questa volta è lui ad abbracciarmi -Ti amo!-

Non mi importa se qualcosa ci sta guardando, perché, per me, ora, esiste solo lui.

Fine

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