Carmen si stava davvero godendo la serata. Harry era vicino a lei, il braccio avvolto con pigrizia sulla sua piccola figura mentre si coccolavano sul divano. Gambe intrecciate, mani che giocano con una cioccia dei loro capelli. Lei poteva sentire la sua colonia, il solito Clive Christian che aveva imparato ad amare.
Stavano parlando di tutto e niente, una bottiglia mezza vuota di champagne che li accompagnava sul tavolo vicino il divano. Le luci erano soffuse, il cielo fuori era buio pesto, e una certa atmosfera nella stanza faceva sembrare come se la loro relazione non fosse tanto tenebrosa come lo era davvero.
Harry era una buona compagnia. Carmen non era una persona con cui socializzare se non per la sua solita seduzione, ma mentre la notte proseguiva, si ritrovò a dimenticare che Harry doveva essere solamente un'altra preda per lei. Le piaceva sentirlo parlare, con l'alcool e la stanchezza che rendevano la sua voce più lenta, le sue labbra si dividevano appena per far uscire le parole. Le sue palpebre erano violacee, le sue lunghe ciglia formavano delle ombre sul piano della sua faccia.
"Quindi cosa hai fatto?" Carmen chiese curiosa, il suo mento poggiato sul suo petto così da poterlo guardare.
Harry scrollò le spalle, "L'ho licenziato." La guardò e sorrise, un sorriso contento.
"Non è vero!" Ridacchiò lei, affondando la faccia nel petto di Harry per calmare la sua risata causata dall'alcool. Harry si ritrovò a ridere con lei, trovando questa parte di lei davvero affascinante. Era diverso da come era Carmen di solito, Harry stava vedendo una parte di lei che fuoriusciva una volta ogni tanto. La sua parte rilassata e umile che sembrava non preoccuparsi di nulla in quel momento. Sembrava così piccola quando faceva così, non oppressa dal peso del suo stile di vita senza emozioni. I suoi occhi brillavano, la sua pelle era traslucida e luminosa; anche se lui pensava fosse impossibile, era molto più bella così.
"Cos'è che fai esattamente?" Chiese lei dopo che la sua risata svanì.
"Cosa intendi?"
"Tipo, il tuo lavoro... non penso che mantenere un club così conosciuto e di successo come il Wild Things sia così impegnativo." Parlò, le sue sopracciglia unite insieme mentre rifletteva su questo. Tutti gli incontri di lavoro che Harry aveva detto di avere, per che cos'erano veramente?
Harry svagò con difficoltà, ma mostrò un sorriso deciso per mascherare il disagio. "Saresti sorpresa. Ci sono in circolo molti soldi. E mantenimento... cose impegnative, che richiedono tempo, amore mio."
"Hmm." Carmen annuì lentamente, non pensandoci molto. Non che le importasse se stesse mentendo; li avrebbe resi alla pari.
"Tu hai un lavoro?" Harry chiese in risposta, le sue dita arrotolarono una ciocca dei suoi capelli, "Sembra che tu abbia molto tempo libero."
Tu sei il mio lavoro, voleva rispondergli.
"No, veramente. Ho molti soldi da parte, quindi sto bene per ora." Non era una bugia del tutto. Lei aveva messo da parte soldi molto accuratamente negli anni, con un solo scopo nella testa. C'era una sola ragione per cui cercava uomini.
"Per cosa li stai mettendo da parte?" Harry si mise a sedere pian piano, raggiungendo la bottiglia di champagne, versandolo nei bicchieri, il liquido fresco frizzava. Non erano ancora ubriachi, le loro teste erano solo un po' brille.
Carmen maledisse se stessa solo per aver portato fuori l'argomento. La fiducia di Harry in lei era terribile sul suo gioco, e la regola numero uno sul mentire, era mai farlo troppo. Una bugia contorta è difficile da sopportare, soprattutto se hai detto ad altre persone cose che la contraddicevano. Harry Styles non era stupido, anzi, era davvero intelligente. Ingenuo quando si trattava d'amore, ma comunque intelligente.
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Ace [h.s.] Italian translation
Fanfiction«Mi piace una donna che riesce a battermi al mio stesso gioco.» * Ci tengo a precisare che questa storia non è mia. Ho avuto il permesso dalla scrittrice di tradurla. All Right Reserved to @highstylin, 2015.