Labyrinth

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Stephan aveva due scelte.

Dire la verità.

O mentire.

Poteva fabbricare qualche semplice storia, per giustificare il motivo per cui Carmen aveva solo un vestito in un armadio che condividevano. Poteva continuare a mentire come le aveva chiesto lei, per chissà quale motivo a lui sconosciuto.

Cosa avrebbe fatto per lui stesso, però? Alimentare i suoi giochetti e stregonerie per l'ennesima volta-perché dovrebbe? Carmen probabilmente non gli avrebbe parlato più, a questo punto. L'amore per lei stava ancora bruciando dentro di lui, come se il suo sangue fosse costantemente bollente, ma a lei non importava. Non l'aveva mai fatto e non l'avrebbe fatto neanche in futuro.

Ma-

Se invece sarebbe tornata da lui? E se invece avrebbe cambiato idea sui suoi sentimenti e una volta per tutte sarebbero potuti stare insieme? Stephan avrebbe mentito per lei e per il suo amore, e lei sarebbe corsa dalle sue braccia. Avrebbe potuto inalare l'odore di mandorla nei suoi capelli dolci, la pelle cremosa del suo collo sarebbe stata una tela bianca per la sua bocca, per dipingerci segni viola sopra.

L'avrebbe amato.

Era abbastanza. Il solo pensiero che lei avrebbe potuto provare qualcosa per lui gli stava facendo sfocare la vista, di nuovo. Non aveva realmente due scelte, solo una. La sua mente e anima e identità appartenevano completamente a lei, anche quando non era lì per lanciare il suo incantesimo. Non importa quanto disperato e sbagliato fosse, non avrebbe potuto mai tradirla.

L'amava.

E quando un uomo ama una donna, la ama davvero- con ogni fibra del suo dannato corpo- farebbe di tutto per lei.

Le mani di Stephan raggiunsero con calma quelle attorno al suo collo. Con una forte spinta, si liberò, facendo un passo indietro da Styles. Dei lividi erano stati lasciati dove le dita avevano scavato nella pelle, l'indolenzimento della gola continuava a far male anche mentre riprendeva a respirare costantemente.

"Carmen ha vissuto qui." Parlò finalmente. I suoi occhi erano chiusi e un sospirò lasciò le sue labbra non appena disse le parole, "Ora non più, però."

Lui ripensò a quando gli aveva chiesto di mettere il suo nome nel contratto di affitto. Non ci aveva neanche pensato molto allora, era solamente un'altra delle sue richieste che aveva rispettato in cambio di una notte con lei. Lei stava sicuramente pianificando qualcosa sin dall'inizio, già in cerca della sua prossima preda, anche quando Stephan era inavvertitamente cieco. Mentre guardava gli occhi smeraldo di fronte a lui, non potè fare a meno di sentire un minimo di sollievo che quest'uomo era solamente un altro gioco per lei. Era solamente cieco come lo era stato Stephan.

"Perché?" Harry insistette, la sua voce non era arrabbiata, ora era ammorbidita per la confusione. Niente aveva senso per lui. Era consapevole che la sua mora era ancora un mistero da esplorare, ma non si aspettava che fosse confusa e frustrante come un labirinto. Il suo cuore, forse, lo sarebbe stato alla fine.

Stephan fece un attimo di silenzio per sistemare la storia nella sua testa, "Ho espresso il mio amore per lei." Spiegò calmo, non dovette neanche falsificare la crepa nella sua voce mentre continuava, "Non provava lo stesso, quindi decise che era meglio per noi che non vivessimo più insieme. Suppongo che anche i suoi sentimenti per te hanno preso parte alla decisione."

"Ti ha detto che prova qualcosa per me?" Harry non potè fare a meno di rianimarsi, un sorriso leggero ballò sulle sue labbra.

Stephan sentì il petto restringersi, la testa annuì lentamente, "Ha detto che il suo cuore apparteneva a qualcun altro." Mentì, "Non a me."

Ace [h.s.] Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora